martedì 31 maggio 2016

Cosa vuol dire 58.000 visitatori alla "Notte dei musei"?

   Cosa vuol dire 58.000 visitatori alla "Notte dei musei" (di cui 36.000 nei musei comunali) e 17.000 al Festival delle Scienze nei tre giorni di eventi all'Auditorium?  
   Vuol dire che, nonostante tutto, c'è gente che ragiona con la propria testa, gente che ama il bello e la cultura, gente che non segue il coro indistintamente.
   E' un bel segnale per la nostra Italia sfiduciata.

Palazzo Braschi, sede del Museo di Roma,
uno dei musei del circuito dei musei comunali. Un luogo di grande fascino.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova questo celeberrimo monumento romano. Detto così è troppo facile, chi lo ha costruito?
Nella foto di ieri palazzo Wedekind che si trova in piazza Colonna. E' opera di Pietro Camporese il Giovane, del 1838, venne costruito come sede delle poste pontificie. Presenta sulla facciata un'ampia terrazza sostenuta da  16 elegantissime colonne ioniche provenienti da Veio.

lunedì 30 maggio 2016

Grandi cambiamenti in vista all'Ostiense!

   Il quartiere dell'Ostiense è nato per insediamenti operai, ci sono sempre state industrie, il porto fluviale, i mercati generali, il gazometro, la vetreria San Paolo, al Testaccio era il mattatoio ed ancora altre fabbriche. Da anni è profondamente cambiato, le attività industriali sono sparite, alloro posto sono sorte attività di tutt'altro genere. Il simbolo di questi cambiamenti era e resta la Centrale Montemartini, un luogo unico al mondo.
Il Rettorato di Roma Tre, oggi.

    Adesso l'Università di Roma Tre si prepara ad altri cambiamenti. Presto si apriranno cantieri dell’ateneo su oltre 43.000 mq. Un rettorato nuovo affacciato su via Ostiense, le residenze universitarie nell’area abbandonata e degradata di vicolo Savini. Tra nuove costruzioni e riconversioni di spazi già esistenti Roma Tre si dà un nuovo volto che cambierà il volto del quartiere. In via Ostiense 133 sorgeranno i nuovi palazzi del rettorato che ospiteranno anche gli uffici amministrativi e le segreterie degli studenti. Il cantiere partirà a fine anno su 12.000 mq, entro il 2018 saranno pronti insieme a due piazze. A ottobre partiranno anche i lavori all’ex Vasca Navale, qui nuove aule e la biblioteca dell’area scientifica su una superficie di mq 12.000. In vicolo Savini in un’area bonificata da insediamenti rom, sorgerà una residenza universitaria per 200 posti letto, il tutto entro due anni. I lavori saranno a cura della Regione Lazio e da Laziodisu, l’ente per il diritto allo studio. Nell’ex Mattatoio, da novembre scorso sono partiti i lavori nel padiglione E, gli 840 mq erano il macello israelitico, diventeranno la biblioteca di Architettura. Per il prossimo triennio è prevista la ristrutturazione di altri tre padiglioni sul Tevere per uffici, laboratori e studi dei docenti che oggi si trovano in via della Madonna dei Monti (quella sede sarà alienata o messa a reddito). Nei frigoriferi dell’ex Mattatoio, abbandonato da 41 anni, un’altra residenza universitaria per cento posti letto, su una superficie di 4.000 mq. Entro l’anno apriranno cinque aule  per la facoltà di Lettere nello stabilimento Alfa Romeo. Quest’autunno fine dei lavori per la piscina di Valco San Paolo progettata per i mondiali di nuoto del 2009 e mai terminata. La struttura non è di Roma Tre ma ci sarà una convenzione per gli studenti.
   Prepariamoci a vedere un nuovo quartiere Ostiense.
L'edificio della Vasca Navale.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova il palazzo che vedi sotto.


Nella foto di ieri palazzo Vidoni che si trova in corso Vittorio. Uno dei primi palazzi rinascimentali di Roma seppure molto modificato da interventi successivi. Venne progettato dall'allievo di Raffaello Lorenzo Lotti detto Lorenzetto. Venne costruito per Bernardino Caffarelli nel 1515-36. Nel Settecento passò alla famiglia Vidoni. Oggi è sede del ministero della Funzione Pubblica.

domenica 29 maggio 2016

Curiosità di Roma

   Per questa mattina gli amici di VediROMAinbici hanno organizzato una passeggiata in bici per Roma alla scoperta di alcune curiosità cittadine. A tratti ha piovuto, ha fatto molto caldo, un caldo umido che non faceva respirare la pelle. Nonostante ciò siamo stati bene.
Per iniziare: una sorpresa,
via dei Fori Imperiali occupata dai preparativi per la festa del 2 giugno.

Foto copertina della giornata: siamo davanti alla ruota degli esposti
dell'ospedale Santo Spirito in Sassia.


Eccoci alla partenza, siamo in 19.

Una sosta per riprendere il fiato,
dopo la salita di via Nazionale,
qui siamo in piazza della Repubblica.

     Nel tratto di mura Aureliane tra piazza Fiume e via Po si trova una palla di cannone incastrata, risale al 20 settembre 1870, quando gli italiani entrarono a porta Pia e Roma fu unita al resto dell’Italia. La palla si trova nella penultima torre prima di arrivare al varco in corrispondenza di via Po.
     Le mura Aureliane furono costruite dall'imperatore romano Aureliano tra il 271 e il 273. Dopo aver subito numerose ristrutturazioni oggi si presentano in un buon stato di conservazione come poche città italiane possono vantare, ad esempio a Firenze le mura furono demolite con l'Unità d'Italia, restano solo alcune porte. Oggi sono lunghe Km 12,5.
     Nel 260 gli Alemanni erano riusciti ad arrivare fino a Roma ma rinunciarono a saccheggiarla, nel 270 l'imperatore Aureliano riuscì ad arrestare gli Alemanni e i Goti presso Piacenza, non senza difficoltà. Ci si rese conto allora della necessità di proteggere la città con delle mura poichè lo Stato versava in una situazione di profonda crisi. La costruzione delle mura iniziò nel 271 e ci vollero due anni di lavori, ma il completamento avvenne solo nel 280 con l'imperatore Probo. Il progetto era improntato alla massima velocità di realizzazione e semplicità strutturale. Certamente gli esperti militari ebbero un ruolo fondamentale nella realizzazione delle mura. A Massenzio si devono alcuni interventi di rinforzo delle mura e alla costruzione di un fossato che però fu concluso da Costantino.
     Il tracciato seguiva in buona parte gli uffici di dogana che si trovavano lungo le vie di accesso alla città, si trattava di una linea immaginaria fissata nel 175. Per una maggiore velocità di esecuzione dell'opera diverse costruzioni preesistenti vennero incluse nei 19 Km di perimetro, fra queste: il Castro Pretorio, l'Anfiteatro Castrense e la Piramide Cestia. Inoltri diversi tratti degli acquedotti vennero inglobati nelle mura.
     Le mura di Roma erano alte dai 6 agli 8 metri, più due metri di fondazione, avevano uno spessore di m 3,30. Per risparmiare le spese di esproprio il 40% del perimetro venne fatto passare su terreno demaniale. Ogni 30 metri vi era una torre, in tutto erano 381, avevano pianta rettangolare (ai lati delle porte erano cilindriche, si discute se questa fosse una innovazione di Onorio!). Nelle mura si aprivano 14 porte oltre a diversi passaggi secondari. Sul cammino di ronda esistevano 116 servizi igienici. 

Uno dei più antichi ospedali d’Europa. L’ospedale venne costruito per accogliere i fanciulli abbandonati e per evitare che madri snaturate gettassero i neonati nel Tevere. Per questo è presente una ruota degli esposti, garantiva l’anonimato di chi abbandonava il figlio indesiderato. I piccoli venivano marchiati con una doppia croce sul piede sinistro e nuovamente esposti per una nuova adozione. C’era anche la registrazione di “filius m. ignotae”, che nel linguaggio popolare divenne figlio di mignotae, da cui mignotta, cioè prostituta. Nel 1511 Lutero fu scandalizzato dal gran numero di figli abbandonati e pensò che erano tutti figli del Papa.
     La costruzione iniziò nel 1198 su terreno della Scola Saxorum, quindi inglesi e con l’autorizzazione del re Giovanni Senza Terra, il progetto si deve a Marchionne d’Arezzo, un sogno di Innocenzo III[1] favorì la costruzione.  A seguire il papa chiamò Guido di Montpellier che aveva istituito nel Sud della Francia un ordine religioso che curava gli infermi, detta di Santo Spirito. Sisto IV[2] demolì tutto e fece ricostruire l’ospedale nel 1475 da Baccio Pontelli[3], Giovanni de’ Gherarducci e Andrea Bregno. Caratteristica dell’edificio è l’ottagono che divide in due ali la cosiddetta Ala Sistina. Nei periodi di carestia si aggiungevano posti al centro della corsia, chiamati cariole, da qui l’invettiva romanesca. Una importante trasformazione avvenne nel Seicento che manomise la facciata e aggiunse una seconda corsia. Nel 1742 Ferdinando Fuga[4] aggiunse una terza corsia, demolita a fine Ottocento e sostituita dal massiccio edificio sul lungotevere.
     I frati ospedalieri preparavano i farmaci in locali attigui, gli strumenti usati per questo lavoro costituirono il primo nucleo del museo storico dell’Arte Sanitaria creato nel 1933. Preziosa la Biblioteca Lancisiana, fondata nel 1711 dal medico Giovanni Maria Lancisi che raccoglie oltre diecimila tra libri, opuscoli e manoscritti di arte sanitaria. Al civico 3 si trova il palazzo del Commendatore, ossia il Rettore dell’Ospedale, costruito su progetto di Nanni di Baccio Bigio nel 1567-1571, su preesistente edificio quattrocentesco distrutto durante il sacco di Roma del 1527. All’interno un ampio cortile con vasto porticato sul quale corre un loggiato a grandi archi e colonne di marmo, in esso curioso orologio barocco a forma di cappello cardinalizio, diviso in sei ore (1827).


[1] Innocenzo III   1198-1216.   Lotario dei Conti di Segni. Nato ad Anagni. Afferma il principio teocratico. 1215 Concilio Lateranense

[2] Sisto IV 1471- 1484. E' il Papa che fece costruire la cappella Sistina e il ponte Sisto sul Tevere a Roma. Francescano, docente in varie università italiane. Il suo monumento funebre, simile ad un cofanetto di arte orafa si trova in San Pietro.
[3] Baccio Pontelli (1450-1495) architetto, soprattutto militare ed ebanista nativo di Firenze. Rocca di Ostia e chiesa di Sant'Aurea, rocca di Senigallia, mura di Jesi, progetto della Cappella Sistina realizzata da Giovannino De Dolci. Chiesa di San Pietro in Montorio. Sue le tarsie nello studiolo di Federico da Montefeltro ad
[4] Ferdinando Fuga (Firenze 1699-Roma 1781) fu architetto dei palazzi pontifici, a Roma realizzò la Manica Lunga al Quirinale, il palazzo della Consulta, la facciata di Santa Maria Maggiore e a Napoli l'Albergo dei Poveri e la chiesa dei Girolamini. Palazzo Ferrini Cini in piazza di Pietra. Ha parzialmente ricostruito il Triclinio Leoniano in piazza di Porta San Giovanni.


     Rappresenta il tipo più perfetto di basilica cristiana del V secolo. La chiesa fu fondata da Pietro d’Illiria tra il 422 e il 443 su la casa di Sabina, nobile convertitasi al cristianesimo per gli insegnamenti di un suo schiavo e martirizzata sotto Adriano. Nel 1222 Onorio III[1] la dette a San Domenico[2] per il suo ordine che eresse il campanile e il chiostro (ancora appartiene ai domenicani). Restauri condotti nel 1914-19 e nel 1936/38 da Munoz le ridiedero il volto antico.
Si passa nell’atrio dove si trovano i battenti della porta principale della chiesa in cipresso del V secolo, su di essa rimangono 18 scene del Vecchio e del Nuovo Testamento.
     L’interno è suddiviso in tre navate divise da 24 colonne corinzie. A sinistra dell’ingresso su una colonna è posta la cosiddetta “Pietra del Diavolo”. Secondo un’antica tradizione, il diavolo, scagliò la pietra contro il santo raccolto in preghiera, ma non lo colpì, il che aumentò la rabbia del diavolo che non riusciva a far suo il povero Domenico (!?). E’ una pietra nera, di basalto. In controfacciata fascia a mosaico del V secolo con due donne che rappresentano la chiesa di Gerusaleme con l’Antico Testamento e la Chiesa Romana con il nuovo, sopra la porta un frammento di iscrizione (attribuito a Paolino da Nola) commemora Pietro d’Illiria e papa Celestino I in essa si afferma la supremazia del vescovo di Roma. Lungo la navata centrale raro fregio di marmi policromi del V secolo, anche nell’abside. Il soffitto ligneo è dell’ultimo restauro. Al centro della navata centrale pietra tombale di uno dei primi generali domenicani Munoz de Zamora (1380). La schola cantorum con gli amboni è stata ricostruita con vari pezzi antichi ritrovati nel pavimento e nei muri.
Nella navata destra colonna interrata per 2/3, indica il livello della più antica costruzione. La cappella di San Giacinto reca la pala d’altare: “Vergine e San Giacinto” (1600) di Lavinia Fontana[3].
     Il convento venne fondato nel 1220 da San Domenico, in esso tenne la cattedra San Tomaso d’Aquino[4], chiostro romanico del XIII secolo.
     Da una finestra si vede la pianta d’arancio che la tradizione vuole piantata da San Domenico stesso.



[1] Onorio III (Cencio Savelli, m 1227) proseguì la lotta contro gli albigesi, approvò gli ordini domenicano 1216 e francescano 1223. Incoronò imperatore Federico II nel 1220, determinando l’unione personale delle corone imperiale e siciliana cui il papato era stato sempre ostile.
[2] San Domenico (Domenico di Guzman 1170 c. – 1221) religioso spagnolo, santo (festa il 7 agosto). Inviato in Linguadoca a convertire gli albigesi, nel 1215 fondò l’ordine dei predicatori (domenicani).
[3] Lavinia Fontana (Bologna1552 – Roma 1614) pittrice, figlia e allieva di Prospero, interpretò in maniera elegante modelli di Raffaello, Parmigianino e T. Zuccari. Il genere che la rese celebre fu il ritratto ed espresse le esigenze di severità morale della Controriforma. Un suo “Autoritratto alla spinetta” è all’Accademia di San Luca a Roma.
[4] Tommaso d’Aquino (Roccasecca, Aquino 1225 c. – Fossanova Latina 1274) filosofo e teologo, santo (festa il 28.1). Discepolo di Alberto Magno, insegnò a Parigi, fu teologo della Curia papale. Tra le sue opere i numerosi Commentari di Aristotele e la Summa theologica del 1267-73 Tommaso opera una netta distinzione tra filosofia e fede: la ricerca razionale è sostenuta da principi evidenti, mentre la fede presuppone la rivelazione divina. La prima è giunta con Aristotele al massimo livello, oltre il quale non c’è che la verità soprannaturale della fede.Integrare filosofia e fede, aristotelismo e cristianesimo è il compito che Tommaso si assume. Da Enciclopedia Universale Garzanti.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova il palazzo che vedi sotto.

Nella foto di ieri palazzo Venezia. 
     Il palazzo sorge sul lato Ovest di piazza Venezia, è la prima grande opera rinascimentale di architettura civile in Roma. La possente e severa costruzione, bruna e merlata, armonizza la robustezza del castello medioevale con l’eleganza del primo Rinascimento. Il principale corpo del fabbricato ha la facciata rivolta verso la piazza e s’innalza all’angolo sinistro con una massiccia torre quadrangolare; sulla destra l’edificio continua con un altro corpo di fabbrica che volge ad angolo retto lungo via del Plebiscito, una nuda muraglia chiude il lato su via degli Astalli, l’ultimo lato include il portico della chiesa di San Marco e si raccorda la palazzetto Venezia.

     STORIA. Si attribuisce a Leon Battista Alberti[1] il progetto del palazzo, iniziato nel 1455 da Pietro Barbo - poi papa Paolo II[2] - e ultimato da suo nipote Marco Barbo, patriarca di Aquilea, titolare della vicina basilica di San Marco. Nel 1564 fu dalla Chiesa ceduto in uso alla Repubblica di Venezia per i suoi ambasciatori e per il cardinale titolare di San Marco, sempre veneziano. Passato in proprietà all’Austria per il trattato di Campoformio (1797), nel 1916 il governo italiano lo rivendicò a se, facendone iniziare i restauri a F. Hermanin. Durante il periodo fascista fu palazzo di rappresentanza del capo del governo che, nella sala del Mappamondo, ebbe il suo gabinetto di lavoro. Riaperto ai visitatori nel 1944 e sede del museo omonimo e di mostre temporanee.

     FACCIATA. E’ tripartita orizzontalmente da due cornici marcapiano continue che ne accentuano lo sviluppo in larghezza, al primo piano le finestre sono centinate, ma fra queste e quelle minori del terzo piano, architravate, si impongono, in superba sfilata, le grandiose finestre marmoree e a croce del piano nobile, caratteristiche di questo periodo specialmente in Roma e nel Lazio. Il coronamento è ancora di tipo medioevale, con merlatura guelfa a sbalzo su archetti e beccatelli. Sull’asse mediano della facciata si apre in basso un portale finemente ornato, con finestra sopralume e stemmi del cardinale Barbo, elegantissima opera attribuita a Giovanni Dalmata; al secondo piano è un balcone.

     Un altro portale è su via del Plebiscito, fiancheggiato da eleganti semicolonne con capitelli compositi, con gli scudi dei Barbo sugli alti plinti e coronamento a timpano, anch’esso attribuito a Giovanni Dalmata. Questo immette in un atrio e quindi nel CORTILE, piantato a giardino e cinto su due lati da un elegantissimo PORTICO sormontato da loggia, opera incompiuta - che doveva contornare tutto il cortile, di Giuliano da Maiano, il quale si ispirò agli ordini architettonici del Colosseo. Nel mezzo Fontana con Venezia che sposa il Mare, di G. Monaldi (1730).

     Il Museo Nazionale di Palazzo Venezia racchiude opere di arte medioevale e rinascimentale provenienti dal museo Kircheriano, da Castel Sant'Angelo e da donazioni o lasciti privati (tra i più consistenti: le armi del conte Carlo Calori, le porcellane e i dipinti di Fabrizio Ruffo di Motta Bagnara, le medaglie di Paolo II dell'antiquario Scipione Bonfigli, le sculture lignee e le opere di oreficeria provenienti dalla Marsica colpita dal terremoto del 1915, la collezione del conte George Wurts e della moglie Henriette del 1933). In mostra si trovano sculture lignee, dipinti, porcellane, bronzetti, maioliche, terracotte e armi. Sono da menzionare le sculture di Algardi, Bernini, Gianbologna, Nicola Pisano, Sansovino; le pitture di Guercino, Giorgione e Maratta.


[1] Leon Battista Alberti (Genova 1404 – Roma 1472), architetto, matematico, poeta, umanista, crittografo, linguista, filosofo, musicista, archeologo. Ha progettato la faciata di Santa Maria Novella e il palazzo Rucellai a Firenze, il tempio Malatestiano a Rimini, la chiesa di Sant’Andrea a Mantova, il palazzo munipale e il campanile del Duomo a Ferrara. Ha scritto un trattato sull’architettura e uno sulla pittura.
[2] Paolo II Pietro Barbo (Venezia 1417 – Roma 1471) papa dal 1464, nel suo stemma un leone rampante con una banda diagonale. Successore di Pio II, eletto all’unanimità con l’impegno di combattere il nepotismo e promuovere una guerra contro i turchi, promesse non mantenute. Nipote di Eugenio IV, fece incarcerare Bartolomeo Sacchi, Stefano Infessura ne parla malissimo nella sua cronaca. Scomunicò il re di Boemia Giorgio che seguiva Jon Hus, stabilì che il giubileo avesse una cadenza venticinquennale, è morto per una indigestione di melone o per un attacco di cuore (paggio), è sepolto nelle grotte vaticane. Suo successore fu Sisto IV.

sabato 28 maggio 2016

Nuova pista ciclabile a Roma con pavimentazione green e higt tech

E' stata inaugurata ieri a Roma il rifacimento di un tratto di pista ciclabile lungo la banchina del Tevere, quello di lungotevere Oberdan. Si tratta di una pavimentazione green e higt tech. L'ha realizzata l'Ama in collaborazione con la ditta Iter Chimica, una azineda specializzata per additivi per asfalto. L'asfalto è stato realizzato dagli scarti dei rifiuti urbani dell'Ama, questo nuovo prodotto si chiama tecnosuolo. E' garantita la durata di 5 anni.
Foto della pista ciclabile Dorsale Tevere nel tratto che precede
Ponte Milvio.

Grande Vincenzo Nibali!

   Nella penultima tappa, una durissima tappa di montagna, Nibali è partito all'attacco e ha staccato tutti i campioni, tra questi Chaves, che aveva la maglia del primato, ed era il più temibile. Ora è primo in classifica generale con 1'17" di vantaggio su Chavez e 1'50" su Valverde e Kruiswijk. Domani l'ultima tappa con arrivo a Torino. Bravissimo Nibali.
Vincenzo Nibali alla Vuelta di Spagna nel 2010,
foto tratta da it.wikipedia.org che ringrazio.

VediROMAinbici a Cerveteri

   Trasferta etrusca per VediROMAinbici, oggi niente bici, siamo stati a visitare la bellissima necropoli etrusca di Cerveteri con una guida eccezionale. Una volta tanto abbiamo abbandonato la nostra amata città e la bici per visitare quest'area archeologica che è patrimonio mondiale dell'Unesco.
Foto ricordo della passeggiata di oggi.
Ecco il gruppo dei partecipanti, una volta tanto ci sono anch'io.





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sai come si chiama e dove si trova il palazzo che vedi sotto.

Oggi è troppo facile. Nella foto di ieri palazzo Valentini che sorge in via IV Novembre. Dal 1873 è sede della Provincia di Roma, ora Città Metropolitana di Roma Capitale. La costruzione del palazzo si deve al cardinale Michele Bonelli, nipote di papa Pio V, nel 1585. Scavi recentemente effettuati nelle cantine del palazzo, hanno portato alla luce un impianto termale di cui si sapeva già l'esistenza perchè i resti furono trovati ai primi del Novecento per la costruzione del palazzo delle Assicurazione Generali. L'impianto termale faceva parte di un edificio privato.

venerdì 27 maggio 2016

Vincenzo Nibali ha riaperto il Giro d'Italia

Nella durissima tappa di montagna di oggi Vincenzo Nibali è risorto. Sembrava in crisi, invece ha attaccato sull'ultima salita di giornata, Chaves lo ha seguito, poi è riuscito a staccarlo di ben 2 minuti.
Nibali ha regalato emozioni al Giro e a tutti gli amanti del ciclismo in Italia.
Immagine di Nibali al Tour dell'anno scorso,
foto tratta da it.wikipedia.org che ringrazio.

100 monumenti da salvare a Roma. Speriamo bene!

   Il commissario straordinario per Roma Francesco Paolo Tronca, prima di lasciare il suo incarico al nuovo sindaco di Roma (chissà chi sarà!), insieme al soprintendente Presicce hanno presentato un dossier di 100 munumenti da salvare con l’utilizzo di risorse esterne. Nell’elenco: il criptoportico delle Terme di Traiano (1,5 milioni), Cisterna delle Sette Sale (6 milioni),  il Ludus Magnus, palazzo Caffarelli, la degli prosecuzione scavi in via Alessandrina (un milione già donati dall’Azerbaiijan), le Mura Aureliane e quelle Gianicolensi (servono 22 milioni) e ben 80 fontane (tra queste il tritone della Bocca della Verità e quella di piazza Mazzini).Sembra che per tutti questi lavori servono 500 milioni.

   Penso che questa sia una iniziativa lodevole, speriamo che si trovino finanziatori stranieri o italiani pronti a investire per salvaguardare il nostro patrimonio.

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Nella foto di ieri il palazzo dell'Ufficio Geologico che si trova in piazza Santa Susanna presso via XX Settembre. Il palazzo è stato progettato da Raffaele Canevari nel 1879, al suo interno si trova il museo geologico di Stato. E' una interessante costruzione liberty, nella quale sono inserite strutture in ferro. Nel 2003 è stato scoperto un tempio risalente al VI secolo a. C.

giovedì 26 maggio 2016

Salvi i graffiti di Kentridge!

   Notizia dell'ultimo momento. Comune soprintendenza hanno deciso che questa estate le bancarelle che stazioneranno sulla banchina del Tevere tra ponte Garibaldi e ponte Sisto, saranno spostate per permettere a romani e turisti di poter vedere da ogni angolazione possibile i graffiti posti sull'argine del Tevere!
   Penso che sia una saggia decisione. Ci voleva poco!




     Il 21 aprile 2016 è stata inaugurata l’opera di William Kentridge “Triumphs and Laments”, uno spettacolare fregio lungo m 550 tra ponte Sisto e ponte Mazzini, sulla sponda destra del Tevere, là dove passa la pista ciclabile, una ottantina di figure alte fino a 10 metri. La tecnica di realizzazione dei graffiti o disegni è quella definita “per via di lavaggio”, si creano dei bianchi lavando la superficie dei muraglioni. Al massimo tra quattro anni scomparirà per l’azione dei batteri, per il trascorrere del tempo.
     Per l’inaugurazione si è tenuta una performance con musiche originali composte da Philip Miller e Thuthuka Sibisi, una danza di ombre e due processioni musicali che ha visto coinvolti 40 musicisti e vocalisti. 
     Contemporaneamente al MACRO sono esposti 80 lavori preparatori, disegni e studi per questo grande lavoro.  L’artista vi ha lavorato da circa un mese, l’idea è partita dall’associazione Tevereterno nel 2002, ci sono voluti 4 anni per ottenere i permessi e un anno e mezzo per realizzare i disegni preparatori. L’opera è stata realizzata con contributi privati.
     L’opera si vede meglio dalla riva opposta del Tevere, si tratta di una sequenza di trionfi e tragedie dell’Urbe, non in modo cronologico: il corpo di Pasolini ucciso all’Idroscalo di Ostia, la Lupa capitolina, i rilievi della colonna Traiana, Giorgiana Masi, Giordano Bruno, la figura del Duce a cavallo, Remo primo martire di Roma, la Vespa di Vacanze romane, la scena chiave della Dolce Vita di Fellini ambientata in una vasca da bagno, il corpo di Aldo Moro nella Renault 4. E poi ancora imperatori e papi, Anita Garibaldi e Anna Magnani in Roma città aperta, le figure dell’Arco di Tito, il sarcofago Ludovisi (a palazzo Altemps), l’estasi di Santa Teresa.

     E’ il più importante progetto di arte urbana realizzato in questi anni in Europa.





Il giardino degli Aranci ancora più bello!

   Uno dei luoghi più romantici di Roma. Adesso che è stato restaurato in occasione del Natale di Roma, il 21 aprile,è ancora più bello. Merita assolutamente una passeggiata, come resistere a questa meta viste le belle giornata di questi giorni.




   Il giardino è stato restaurato grazie al gruppo Fondazione Sorgente Group e riaperto per il Natale di Roma. Spesi 250 mila euro, i lavori sono durati 5 mesi. Il giardino degli Aranci, il cui vero nome è Parco Savello, ha nuove panchine in travertino e ghisa e nuovi cestini, sono stati sistemati gli arbusti, le aiuole e il brecciolino. Nuovo l’impianto di irrigazione. La fondazione si occuperà anche della manutenzione. 
   Viva la città eterna!

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Nella foto di ieri il palazzo Torlonia che si trova in via della Conciliazione. E' attribuito da Donato Bramante, è chiamato anche palazzo Castellesi perchè costruito ai primi del Cinquecento per il cardinale Adriano Castellesi.

mercoledì 25 maggio 2016

Portiamo i bambini in Caffarella!

   Facciamo conoscere la Caffarella ai bambini, è un modo bellissimo per farli innamorare della natura. Approfittiamo delle iniziative che organizza il Comitato per il Parco della Caffarella e l'Ente Parco dell'Appia Antica.

Per tutte le persone interessate l'appuntamento è per sabato 28 maggio alle ore 15,30 alla Casa del Parco vicinissima a largo Tacchi Venturi.
   Sempre sabato alle ore 18,30, sempre alla casa del parco, festival di musica Jam, un genere musicale basato sull'improvvisazione di band musicali. Tale genere musicale ha avuto inizio negli anni Sessanta con i Grateful Dead.
   Grazie a chi organizza queste iniziative che rendono sempre viva la Caffarella!

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Nella foto di ieri palazzo Tittoni che si trova in via Rasella (piazza Barberini). E' opera di Carlo Fontana nella seconda metà del Seicento.

martedì 24 maggio 2016

Una buona notizia per gli amanti dei percorsi nella natura

   Una buona notizia, buonissima, per tutti coloro che amano i percorsi nella natura, ovviamente in bici. Riceviamo la notizia che i comuni di Sabaudia e San Felice Circeo stanno preparando un progetto di pista ciclabile per unire di due comuni del pontino. Non siamo a Roma, ma vicinissimi alla nostra città, meno di 100 Km, può essere una bella meta di passeggiate in bici e coniugare così mare e bici. Il progetto di prefattibilità prevede di impegnare una cifra fra 1 e 1,5 milioni totali per una pista ciclabile di Km 25, tale progetto serve per ottenere i finanziamenti della regione Lazio. Se realizzata questa sarebbe parte della Ciclopista del Sole del programma Eurovelo/bicitalia.
   Speriamo che questo progetto abbia buon fine. In bocca al lupo a tutti coloro che vi stanno lavorando.
Sabaudia,
foto tratta da it.wikipedia.org

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Nella foto di ieri palazzo Taverna che si trova in via di Monte Giordano, non lontano da piazza Navona. Fu eretto nel XV secolo sulle rovine della fortezza degli Orsini. Parte del palazzo è adibito a sale per ricevimenti.

lunedì 23 maggio 2016

Il Papa e l'architetto

   Uno dei periodo di grandi cambiamenti  per Roma fu quello del papa Sisto V. Un papa marchigiano, venuto da condizioni economiche molto modeste, contribuì a realizzare grandi cambiamenti nella nostra città. Nella sua opera trovò un alleato importante, un grande alleato, un architetto originario del Canton Ticino: Domenico Fontana. I due uomini, sul finire del Cinquecento lasciarono segni indelebili nella nostra città, aprirono lunghi rettifili che scavalcavano i setti colli, piazze immense con svettanti obelischi, grandiosi gruppi scultorei, palazzi solenni, colonne istoriate.
   Questo e tanto altro è ricostruito nel bel libro di Roberto Dragosei dal titolo "Il papa e l'architetto" edito da Gangemi, costo € 15.
L'immagine di copertina è tratta da: gangemieditore.com
che ringrazio.

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Nella foto di ieri palazzo Spada in piazza Capodiferro, nei pressi di Campo de' Fiori.
Il palazzo venne fatto costruire da Gerolamo Capodiferro nel 1540 da Gerolamo Capodiferro,
mentre Giulio Mazzoni fu il decoratore. All'interno si trova la
celebre "galleria prospettica" del Borromini.
Al primo piano si trova la Galleria Spada con quadri del Seicento.

domenica 22 maggio 2016

Le sorprese della via Appia Nuova

   Quest'oggi VediROMAinbici ha organizzato una bella passeggiata a tema dal titolo: "Le sorprese della via Appia Nuova". Lo scopo era quello di conoscere questa strada che è sempre in ombra rispetto alla via Appia Antica, ma non è meno importante dal punto di vista storico - artistico - paesaggistico ed importantissima per capire come è cresciuta la nostra città dal dopoguerra ad oggi.
La foto di copertina della giornata è questa.
Siamo di fronte alla Casa di Madre Teresa di Calcutta,
qui ha abitato nel 1968.
La fortuna ha voluto che noi oggi potessimo visitare l'interno della sua casa.
E' stato emozionante!

Alla partenza la prima sorpresa:
tutta via dei Fori Imperiali invasa dai bambini e ragazzi della pallavolo.
Che bello spettacolo.

Case di bonifica allo Statuario

Sepolcro di via Bisignano, sempre allo Statuario.

Case di bonifica al Quarto Miglio. 

Chiesa di San Tarcisio al Quarto Miglio.