domenica 31 luglio 2016

In questo l'Inghilterra è da seguire!

In cosa è da seguire l'Inghilterra? Nell'uscita dall'euro? No. Siccome sono sempre in cerca di buone notizie che riguardano la bici e le piste ciclabili, mi riferisco alla proposta che si sta avanzando a Londra.
Panorama di Londra dalla cattedrale di San Paolo,
foto tratta da it.wikipedia.org.

   Lo studio di architettura Gensler propone il recupero e la riconversione in piste ciclabili delle vecchie linee della metropolitana. Una città di otto milioni di abitanti deve ridurre l'impatto ambientale che la mobilità comporta, ecco quindi l'idea della London Underline, si prevede il riutilizzo dei vecchi tunnel della metro da trasformare in vere e proprie piste ciclabili sotterranee con la presenza di negozi, bar, ristoranti. Inoltre la pavimentazione sarà dotata di particolari sensori in grado di riconvertire l'energia cinetica in energia elettrica e di stoccarla o di utilizzarla per illuminare il percorso.
   Il progetto è molto interessante. Certo l'idea di pedalare sotto terra non mi piace, però tutte le proposte che vanno nella direzione di un minor inquinamento e a favore degli spostamenti con le due ruote sono da incoraggiare.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza Testaccio nell'ottobre 2014 mentre erano in corso i lavori per sistemarvi al centro la fontana omonima (o fontana delle Anfore) che tornava così nella sede iniziale. La fontana è opera di Pietro Lombardi, lo stesso che ha realizzato le fontanelle rionali (fontana della Pigna, fontana degli Artisti e così via).

sabato 30 luglio 2016

Teatri d'arrembaggio!

   Con il progetto Teatri d'arrembaggio l'arte si fa presente sul lungomare di Ostia, da ieri 29 luglio al 28 agosto, teatro, musica, castelli di sabbia, marionette, poesie e sei laboratori per bambini dai 5 anni in su, animeranno il teatro del Lido e il lungomare di Ostia.
   Ma non basta! Ci saranno flash mob a sorpresa. Un bel motivo in più per andare a Ostia, magari in bici! O col trenino!
Lungomare Duca degli Abruzzi con pista ciclabile.

Cosa si può fare per evitare altri ciclisti morti sulle strade?

   Cosa si può fare per evitare che altri ciclisti siano uccisi sulle strade? Cosa si può fare concretamente, oggi, tenendo conto che le amministrazioni comunali e regionali non hanno molti fondi a disposizione? In concreto ci sono alcune cose a costo zero, o a bassissimo costo che si possono realizzare da subito. Serve la volontà politica di farlo.
   1. Serve un delegato del sindaco che si occupi di tutta la questione della ciclabilità a Roma, che ne sia referente di ogni aspetto e del suo lavoro risponda direttamente al sindaco.
   2. Esiste il Piano Quadro della Ciclabilità, una sorta di Piano Regolatore Generale delle piste ciclabili, ebbene, tutte le risorse che si possono investire si devono spendere sulle linee di quel quadro, bisogna dare la priorità a mettere in sicurezza le grandi strade in uscita da Roma, le più pericolose. Bellissimo il Grab, ma ci sono priorità.
   3. Manutenzione urgente delle piste ciclabili esistenti. Prima di costruire nuove piste ciclabili, bisogna mantenere quelle che abbiamo, che non è poco!
La pista ciclabile di Mezzocammino.
Tutti i nuovi quartieri dovrebbero essere dotati di piste ciclabili.

   4. Se le piste ciclabili sono costose da realizzare, possiamo fare ad un costo bassissimo le bike line, una semplice linea di vernice separa la carreggiata dal percorso per i ciclisti in modo che gli automobilisti siano avvertiti che lì passano o possono passare ciclisti. Alcune di queste si possono realizzare su marciapidi che sono sufficientemente larghi, ad esempio via Marco Polo, via Cilicia; via Appia Nuova da bivio Acqua Santa alle Capannelle e oltre (c'è un marciapiede sulla sinistra, in uscita da Roma, che può diventare una pista ciclabile), e tante altre che i ciclisti romani possono individuare facilmente e consigliare alle autorità preposte.
   5.Andare al mare in bici è il sogno di ogni romano. La pista ciclabile che esiste lungo il Tevere dovrebbe arrivare al mare, è stata finanziata due volte dalla Regione con 1.700.000 euro, ma non è stata realizzata. Se i soldi ci sono, le cose si devono fare.
   Capisco che i problemi di una città come Roma sono tanti, ma se vogliamo una città meno inquinata, con meno traffico, queste sono cose che si possono fare con poco. Serve la volontà per farle.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza di Spagna.

venerdì 29 luglio 2016

Ancora un ciclista travolto e ucciso da un'auto a Roma

   La catena dei morti sulle strade non si spezza. Dobbiamo registrare ancora un ciclista morto sulle strade della nostra città. Ieri un ciclista di 64 anni è stato ucciso sulla complanare della via Ostiense all'altezza della multisala Cineland. E' stato travolto e ucciso sul posto da una Bmw che proveniva nella stessa direzione verso Roma. L'impatto è avvenuto alle ore 13 circa, la strada è rimasta chiusa al traffico fino alle ore 15.
   Chiediamo alle autorità competenti di prendere tutti quei provvedimenti che sono necessari per fermare questa strage. Le misure da adottare sono state già segnalate dall'Associazione Pedoni e dal Coordinamento Roma Ciclabile. Confidiamo nella nuova amministrazione comunale di Roma.

Informazione utile a tutti i ciclisti / cicloamatori romani.

   Purtroppo devo segnalare che la pista ciclabile Dorsale Tevere Sud è interrotta per frana all'altezza di ponte Sublicio (il ponte che si trova presso Porta Portese). Ringrazio il mio amico Gianfranco Di Pretorio che mi ha fornito informazione e foto.



Speriamo in un sollecito intervento delle autorità competenti. Quanto successo è il segno del degrado nel quale vive la nostra città che ha bisogno di opere infrastrutturali importanti ma, soprattutto di una cura e manutenzione periodica!

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza Mignanelli, enclave di piazza di Spagna.

giovedì 28 luglio 2016

Una pista ciclabile per tutti!

   A poca distanza da Roma, sull'Altopiano delle Rocche, si trova una pista ciclabile di 30 Km, completamente pianeggiante, adatta anche ai bambini. A 1.400 m slm si pedala circondati da montagne, tra campi coltivati, paesetti, torrenti, casolari di campagna, inghiottitoi, panorami ampi e sempre diversi, un luogo magnifico nel quale andare e tornare. Su tutto fanno da guardia il monte Velino e il Gran Sasso. Bellissimo!!! E tutto questo a solo un'ora e mezzo da Roma.

Uno dei cartelli che si trovano lungo il percorso
e ne indicano le caratteristiche.

Sullo sfondo l'area daini.

Uno dei panorami dell'Altopiano delle Rocche.


Uno dei gazebo che si trovano lungo la pc.
Sorpresa nella sorpresa, da Ovindoli esiste un circuito chiamato ippovia, percorso trekking e pista ciclabile che porta dentro le Gole di Celano e nella valle d'Arano. Bellissimo!




Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza di Spagna... era troppo facile!

mercoledì 27 luglio 2016

La scuola cattolica

   "La scuola cattolica" di Edoardo Albinati, ed. Rizzoli è sicuramente il libro dell'anno, 1.300 pagine di narrazioni, ragionamenti che insieme fanno il ritratto della classe agiata romana negli Settanta. La vicenda si svolge nel quartiere Trieste e ha al suo centro il "San Leone Magno": un istituto religioso nel quale crescono i figli della borghesia. Un mondo che diventa improvvisamente inquietante quando alcuni di quei ragazzi diventano protagonisti di uno degli omicidi più tristemente noti detto la "Strage del Circeo".
L'immagine di copertina è tratta da: lafeltrinelli.it

   Il libro ha vinto il premio Strega nel 2016, ma io credo che il suo autore non volesse rappresentare un quartiere ricettacolo di ogni male. Da grande scrittore Albinati ha saputo raccontare le contraddizioni e le miserie del quartiere e della Roma anni Settanta, ma non lo ha dipinto come una succursale dell'inferno. Il quartiere Trieste presenta belle piazze, luoghi nei quali la gente si incontra piacevolmente, ha tanti parchi nei quali giocano bambini sotto gli occhi attenti delle mamme e delle nonne, piazzette nelle quali si incontrano la sera i ragazzi per parlare e scherzare o fare progetti di vacanze o di vita.
   Sono certo che anche l'autore sarebbe d'accordo con me.
Piazza Caprera

Villa Chigi

Il liceo Giulio Cesare, tutte immagini del quartiere Trieste.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto. Oggi è fin troppo facile.
Nella foto precedente piazza di Santa Cecilia
che si trova a Trastevere.

martedì 26 luglio 2016

Diciotto autori raccontano la città eterna.

   La città eterna è una sola, Roma. Ma dopo tutto quello che è stato scritto e raccontato su Roma c'è ancora qualcosa che si può scrivere su l'Urbe. Ecco un altro appellativo di Roma. Ci hanno provato a raccontare, a descrivere la nostra città un gruppo di scrittori, ne è venuto fuori un ritratto con particolari topografici, la folla, i colori della città, ci sono storie inventate e storie vere che sembrano impossibili.
   Se avete voglia di leggere ancora su Roma, ecco a voi: a cura di M. Proietti Mancini, Romani per sempre, Edizioni della Sera, euro 12.

lunedì 25 luglio 2016

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza di San Giovanni in Laterano con il palazzo Lateranense e la facciata laterale della Basilica di San Giovanni in Laterano.

domenica 24 luglio 2016

Racconti notturni

   Questa sera alle ore 20,30 all'ingresso del Parco degli Acquedotti di via Lemonia si terrà una passeggiata notturna nello splendido parco che è un angolo incantato di campagna Romana, spesso protagonista di film. La passeggiata ci porterà alla scoperta della natura, accompagnati dalle spegazioni di un esperto e dalla lettura di poesie itineranti ispirate ai luoghi. Biglietto di 5 €, prenotazione obbligatoria. Per info tel. 3356908993 oppure 3926875973.
L'acquedotto di Claudio all'interno del Parco.

Il fosso dell'Acqua Mariana.

Il Casale del Sellarello, già stazione 
della prima ferrovia di Roma, la Roma-Frascati.

Casale di Roma Vecchia.


Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza di Porta Maggiore, sullo sfondo si intravede la porta delle mura Aureliane da cui uscivano le vie Casilina e Prenestina.

sabato 23 luglio 2016

Tornare a far visita ai musei Capitolini. C'è una bella novità.

   E' finito il restauro della sala degli imperatori con i fondi giubilari dopo otto mesi di lavori. Questi lavori hanno permesso di restituire all’ambiente le dorature settecentesche di color azzurro cinerino. I busti provengono dalla collezione di Alessandro Albani e fu acquisita nel 1733. Curiosa la statua di Elena come Afrodite. 
Il palazzo Nuovo, una delle sedi dei musei Capitolini.

   Enel Green Power, adesso procederà con un altro restauro: quello del giardino di palazzo Caffarelli con scavi archeologici. Il Comune provvederà al restauro di palazzo Caffarelli con 1 milione e 950 mila euro di fondi giubilari. Proprio quest’ultimo edificio ospiterà l’attesa mostra della collezione Torlonia che è inaccessibile. Si tratta di 60-90 pezzi.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza di Ponte Sant'Angelo, si riconoscono in evidenza gli ultimi due angeli sul ponte che sorge di fronte a Castel Sant'Angelo.

venerdì 22 luglio 2016

Informazione utile a tutti i ciclisti/cicloamatori romani!

   Grazie al mio amico Mauro, sono venuto a conoscenza di un crollo, che è avvenuto questa mattina sulla banchina del Tevere presso ponte Testaccio, in quel punto passa la Pista Ciclabile Dorsale Tevere, la più lunga e frequentata di Roma (è di oltre 30 Km, va da Castel Giubileo al ponte di Mezzocammino, nei progetti dovrebbe essere prolungata fino al mare). Potevano esserci conseguenze gravi per ciclisti e pedoni. E' questo ancora un segno del degrado in cui versa la nostra bellissima e maltrattata città.



Grazie al mio amico Mauro che mi ha fornito le foto!


Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.
Nella foto di ieri piazza di Pietra, vicinissima al Corso, è la piazza caratterizzata dal tempio di Adriano con una maestosa sfilata di colonne.

giovedì 21 luglio 2016

Evviva! Riapre il carcere Mamertino.

   Dopo un anno di scavi e di restauri il 21 luglio riapre al pubblico, nei lavori trovati tre scheletri di corpi del IX secolo a.C. esposti nel museo appena allestito. Questa è stata la prigione di Vercingetorige, il capo dei Galli, degli apostoli Pietro e Paolo, resta una sorgente dove Pietro battezzò i suoi carcerieri. In occasione di questi lavori è stato ritrovato il più antico limone del Mediterraneo, ceramiche di età arcaica e repubblicana, resti di maialini e uva, fichi, ulivi e noccioli, offerte votive che le analisi al carbonio datano al 14 d.C. Dal 21 qui un altro ingresso al foro Romano.
Questa è la piazza del Foro Romano,
la chiesa che si vede a destra dell'arco di Settimio Severo
è la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami,
sotto di essa si trova il carcere Mamertino.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.

Nella foto di ieri piazza di Pasquino nei pressi di piazza Navona. La piazza è celebre per la presenza del busto di Pasquino, celebre "statua parlante" di Roma. 
     La più famosa delle statue parlanti è quella di PASQUINO che si trova nella piazza omonima. La statua fu ritrovata casualmente duranti lavori stradali ai primi del Cinquecento, fu il cardinale Oliviero Carafa a deciderne l’attuale collocazione ad angolo con palazzo Braschi[1]. Si tratta della replica di un famoso gruppo scultoreo greco del III sec. a. C. raffigurante Menelao[2] che sorregge Patrolo. Michelangelo disse che era all’altezza dell’Apollo del Belvedere. La base venne subito utilizzata per esporre pungenti satire anonime, in prosa o versi, in italiano o in latino, contro i potenti del tempo, papi, cardinali, nobili. Questi componimenti presero presto il nome di “pasquinate”. Tra gli autori figura anche Pietro Aretino che si scagliò contro Adriano VI. Particolarmente preso di mira dalle pasquinate era il sistema del nepotismo per cui ogni nuovo pontefice cercava in ogni manera di favorire i membri della propria famiglia.
     A questo proposito Pasquino prese di mira Olimpia Maidalchini, cognata di Innocenzo X, che abitava nel vicino palazzo Pamphili di piazza Navona. Di lei disse: “Olim pia, nunc impia”. In un'altra la battezzò Pimpaccia, e con tale nome è passata alla storia. L’avida signora aveva un maestro di camera di nome Fiume. A Roma si indicavano le piene del Tevere con l’indice della mano puntato all’altezza del livello raggiunto dall’acqua. Appeso alla statua di Pasquino apparve un cartello con il disegno di una donna nuda somigliante ad Olimpia Maidalchini e un indice puntato all’altezza del sesso, seguiva la scritta “Qui arrivò Fiume”.  
   Sembra che il nome della statua derivi da quello di un sarto del rione Parione famoso per la lingua mordace. Inutili furono i tentativi del potere clericale di zittire Pasquino, ci provarono Adriano VI, Sisto V e Clemente VIII[1]. Addirittura Benedetto XIII comminò la pena di morte, la confisca dei beni e l’infamia del nome per chi fosse stato scoperto autore delle pasquinate. Durante il conclave che elesse Pio VIII[2] nel 1829 Pasquino fu sorvegliato a vista dai gendarmi.
     La statua di Pasquino è stata restaurata dal I Municipio del Comune, recintata e reinaugurata il 9.3.10.
     La statua di Pasquino si trova sulla piazza omonima che prima era chiamata piazza di Parione, il nome del rione, si è anche chiamata piazza de Librai per la presenza di botteghe di librai. Sulla piazza si trova la chiesa della Natività di Gesù della fine del Seicento con la facciata del 1862. E’ stata sede della Confraternita degli Agonizzanti e dei condannati a morte. Una celebre stampa di Achille Pinelli rappresenta statua, e chiesa da cui escono i confratelli[3]. Da almeno sette anni è diventata la chiesa dei Congolesi di Roma, dei loro riti ne parla in un entusiastico articolo Marco Lodoli della sua rubrica “Isole”[4].

     Un'altra statua famosa, che dialogava con Pasquino fu quella di MARFORIO che oggi si trova nella piazza del Campidoglio, all’interno del cortile del palazzo Nuovo, prima era stata collocata in piazza San Marco, poi all’Aracoeli. La colossale statua giacente raffigurante una divinità fluviale, sotto di essa si trova una grande piovra con tentacoli attorcigliati, essa – dalla bocca – versa acqua nella sottostante vasca di travertino con il bordo arrotolato. La statua di Marforio ha una mano poggiata sul ginocchio e stringe una conchiglia, creata, insieme alla mano sinistra, al piede destro e a parte del volto nel restauro eseguito nel 1594 da Ruggero Bescapè. Marforio fu rinvenuto nel Foro di Marte (o di Augusto) da cui il nome.


[1] Adriano VI.  Adriano Florensz (Utrecht Paesi Bassi 1459 – Roma 1523) papa dal 1522, teologo, rettore dell’università di Lovanio (Belgio – Brabante), precettore di Carlo V.   
Sisto V. Felice Peretti (Grottammare 1520 – Roma 1590) papa dal 1585. Represse il brigantaggio, si adoperò per la centralizzazione dello Stato, assesstò le finanze. Progettò il rinnovamento di Roma.     
Clemente VIII. Ippolito Aldobrandini (Fano 1536 – Roma 1605) papa dal 1592. Sotto il suo pontificato ci fu l’esecuzione della condanna a morte di Beatrice Cenci e Giordano Bruno.
[2] Pio VIII. Francesco Saverio Castiglioni. (Cingoli MC 1761 – Roma 1830), papa per soli nove mesi.
[3] Stampa di Achille Pinelli. Da: AA.VV. I rioni di Roma, ed. Newton, 1989, pag. 456. Achille Pinelli (Roma 1809-1841) era figlio del più famoso Bartolomeo, alla raffigurazione di tante chiese romane oggi scomparse, unì gli usi, i costumi e le confraternite della città. Si può considerare il corrispettivo di Belli.
[4] Marco Lodoli. “Gli angeli e i tamburi dell’Africa”, articolo del 09.02.2003 dalla cronoca di Roma di “la Repubblica”.



[1] Palazzo Braschi. Fu eretto per i nipoti di Pio VI Braschi dopo il 1792 da Cosimo Morelli nelle forme architettoniche cinquecentesche. E’ l’ultimo palazzo di famiglia papale costruito in Roma. Oggi è sede del Museo di Roma recentemente restaurato ma solo in parte. Pio VI è quel papa che morì in esilio a Valence Drome in Francia nel 1799.
[2] Menelao. Personaggio della mitologia greca, fratello minore di Agamennone, re di Sparta e marito di Elena che Paride portò a Troia causanto la famosa guerra. Oltre che nell’Iliade è nominato in molte tragedie. Patroclo era l’inseparabile compagno di Achille, sarà ucciso da Ettore. La statua completa di Menelao che sorregge Patroclo si trova a Firenze, in piazza della Signoria, sotto la Loggia dei Lanzi.

mercoledì 20 luglio 2016

Rivive il mito della "Dolce vita" con multa di 450 €.

   Il mito della Dolce vita è sempre vivo! Questo ha pensato una donna tedesca di 54 anni che è convinta di essere una sosia di Anita Ekberg. Ieri ha voluto fare un bagno nella Fontana di Trevi lanciando baci ai turisti e romani che la guardavano esterefatti e incuriositi. Ovviamente è stata multata dai Vigili Urbani, ma lei non si è lamentata, ha pagato e poi ha dichiarato che i vigili sono stati gentili con lei, l'hanno anche accompagnata al bancomat. I vigili hanno verificato che non vi siano stati danni alla fontana.
   Sembra che l'iniziativa sia stata una forma per pubblicizzare un libro della donna in uscita in questi giorni.
La foto è presa dal sito adnkrons che ringrazio.

     La fontana più scenografica e famosa del mondo, è entrata nell’immaginario collettivo per una scena de “La dolce vita” (1960) di Federico Fellini, Sylvia (Anita Ekberg), accompagnata nei suoi capricci notturni da Marcello (Marcello Mastroianni). La protagonista insiste nel cercare il latte per il gattino da lei trovato, improvvisamente eccoli davanti alla fontana, senza esitare un istante la donna entra in acqua chiamando: “Marcello”, lui la segue, tenta di toccarla senza riuscirci, come se una diva del cinema fosse inaccessibile, il flusso dell’acqua si interrompe, si fa giorno, la folle notte dei due giovani è finita, dovranno tornare alla realtà.
     Questa scena è stata citata innumerevoli volte, addirittura nel film “C’eravamo tanto amati” (1974) di Ettore Scola, i protagonisti (Nino Manfredi e Stefania Sandrelli) si incontrano, dopo tanti anni, proprio mentre si sta girando la scena citata, i protagonisti di allora (Fellini e Mastroianni) interpretano se stessi.
     Questo luogo fa da sfondo a “Tre soldi nella fontana” (1954) di Jean Negulesco, un enorme successo commerciale negli Usa, davanti alla fontana finisce il viaggio in Italia di tre ragazze americane.
     Nel già citato film “Vacanze romane”, in un negozio di parrucchiere posto vicino al portone dove abitò Sandro Pertini (vedi lapide),  la principessa si toglie una grande soddisfazione: farsi tagliare i capelli.

     Indimenticabile il film Totòtruffa (1961) di Camillo Mastrocinque con Totò e Nino Taranto in cui Totò cerca di vendere la fontana di Trevi ad uno sprovveduto turista e con essa i diritti d’autore per le foto. I due protagonisti Antonio (Totò) e Camillo (Nino Taranto) vivono di piccole truffe e devono sfuggire al bonario commissario di polizia Malvasia (Ernesto Calindri) ex compagno di scuola di Antonio.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.


Nella foto di ieri piazza di Montevecchio che si trova nei pressi del Chiostro di Bramante.

martedì 19 luglio 2016

Presto una nuova entrata al Colosseo... da gladiatore!!!

   Aprirà in via sperimentale un nuovo ingresso al Colosseo fino al 31 ottobre, di fronte a via Labicana, entrata riservata a gruppi prenotati con guida accreditata e porterà direttamente al centro dell’arena. Previsto un punto ristoro sul Palatino.


   Il vero nome del Colosseo è anfiteatro Flavio, venne così chiamato per la vicinanza con la statua colossale di Nerone [1], che si ispirava al colosso di Rodi, posta all’ingresso della Domus Aurea. Il nome Colosseo compare dall’anno 1000. E’ il monumento più visitato in Italia, nel 2014 ha avuto sei milioni di visitatori (dati Mibac). E’ il più grande edificio per spettacoli dell’antichità.

     Fu iniziato da Vespasiano[2] nel 72 e terminato dal figlio Tito[3] della famiglia Flavia nell’80, inaugurato con feste che si dice durassero 100 giorni con l’uccisione di belve[4] e la morte di molti gladiatori. Vi si diedero combattimenti di gladiatori[5], venationes o cacce di bestie feroci[6] e naumachie o combattimenti navali (queste ultime solo nel primo periodo di vita del Colosseo); Domiziano lo completò con l’ultimo ordine di gradinate. Fu restaurato sotto Alessandro Severo, per essere stato danneggiato da fulmini nel 217. I combattimenti di gladiatori vi durarono fino al 404 quando furono soppressi da Onorio[7] forse dopo il sacrificio del monaco Telemaco che, cacciatosi arditamente nell’arena per impedirli fu ucciso dalla folla, quelli tra le belve fin verso la metà del VI secolo.

     Danneggiato più volte nel corso della storia da terremoti, fu trasformato in parte in fortezza dai Frangipani e passò poi agli Annibaldi. Nel 1312 l’imperatore Enrico VII[8] lo diede al Senato e al popolo di Roma.
     Dal XV secolo l’anfiteatro divenne una vera cava di travertino da cui si trasse il materiale per costruire palazzo Venezia, quello della Cancelleria, il porto di Ripetta e san Pietro in Vaticano. Finalmente Benedetto XIV[9] (1740-58) lo consacrò alla passione di Cristo e lo dichiarò sacro per il sangue che vi avrebbero versato i martiri; da quel momento le devastazioni cessarono e per iniziativa di San Leonardo da Porto Maurizio furono costruite 14 edicole per la via Crucis. Pio VII[10], Leone XII, Gregorio XVI e Pio IX[11] vi fecero notevoli lavori di riparazione.

     Con l’unità d’Italia, sotto il ministro Guido Baccelli[12] (1893-96) importanti lavori furono intrapresi per l’isolamento esterno e lo scavo all’interno delle strutture sotterranee. In tale occasione furono demolite le edicole della via Crucis mentre la croce di legno è stato ripristinata recentemente. “Un intervento conservativo è stato condotto nel 1983-88, un altro è iniziato nel 1992”[13]. Il 2 novembre del 2010 Diego Della Valle ha annunciato che finanzierà il restauro con 25 milioni di euro[14]. Nell’ottobre del 2010 hanno aperto al pubblico il terzo anello e i sotterranei, la visita avviene per appuntamento ed è accompagnata[15]. Il Venerdì Santo vi si tiene la via Crucis con la partecipazione del Papa.


[1] Un basamento piantato a cipressi, a destra dello sbocco di via dei Fori Imperiali, indica il luogo dove sorgeva il colosso. Da Guida di Roma del Tci, 1993. La statua di bronzo dorato, alta trenta metri, rappresentava Nerone in sembianza di Sole, con la testa circondata dai raggi. Originariamente era all’ingresso della Domus Aurea. Da: Guida ai misteri e segreti di Roma, ed. Sugarco, 1992. Si ispirava al Colosso di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo, si trovava all’imboccatura del porto della città greca, era stata costruita nel III secolo a.C. Crollò per un terremoto.
[2] Vespasiano (69-79) fu eletto dalle legioni che si trovavano in Oriente. Fu saggio amministratore, riordinò lo Stato. Estese la cittadinanza latina agli spagnoli. Esperto generale rinforzò ovunque i confini dell’Impero. Riformò il Senato. Alla città diede straordinario impulso edilizio: fece costruire il tempio della Pace nel Foro omonimo. Da Raffaello Morghen, Storia del Mondo Antico, Palumbo, 1969.
[3] Tito (79-81) successe al padre pacificamente, fu detto “delizia del genere umano”, anche un arco è intitolato a suo nome, durante il suo governo Pompei fu distrutta da un’eruzione del Vesuvio. A lui Vespasiano aveva fatto condurre a termine la difficile repressione della rivolta giudaica conclusasi con la distruzione di Gerusalemme, e del tempio di Salomone, dopo un’eroica tenacissima resistenza (70). Inizia la diasporà. Da Morghen.
[4] Si dice 5.000 fiere. Da Roma, libri per viaggiare, Gallimard – Tci, 1994. Per Dione Cassio furono 9.000 le belve rimaste uccise. Da Il colore di Roma, ed. Lozzi, 1990.
[5] Combattimenti di gladiatori.  I gladiatori erano schiavi o persone prestanti fisicamente che non avevano altro reddito e così tentavano fortuna e fama. Quando entravano nell’arena salutavano l’imperatore “Ave Caesar, morituri te salutant”, alla fine del combattimento non sempre il gladiatore moriva, se immobilizzato la folla chiedeva di risparmiarlo nel caso in cui avesse combattuto validamente gridando “Mitte!” = risparmialo! In caso contrario il pollice verso indicava di giustiziarlo.
[6] Venationes erano cacce di uomini ad animali o combattimenti di animali tra loro. In questo caso era molto curata la scenografia, si costruivano collinette, boschetti, piccoli deserti e corsi d’acqua. Il tutto spuntava dal sottosuolo con speciali ascensori.
[7] Onorio (imperatore dal 395 al 423), alla morte del padre Teodosio (395) l’impero venne definitivamente diviso tra lui, che ebbe l’occidente e Arcadio che ebbe l’oriente. Grazie al valido generale di origine vandala Stilicone riuscì a difendere l’impero da invasioni barbariche e da ribellioni interne. Ma quando Stilicone cadde in disgrazia e fu ucciso (408), Onorio dovette subire il SACCO DI ROMA del 410 ad opera dei Visigoti di Alarico.
[8] Enrico VII di Lussemburgo, chiamato a Dante Arrigo (1275-1313) dal 1308 imperatore del Sacro Romano Impero, scese in Italia per essere investito dal papa del titolo imperiale vacante da Federico II. Morì a Buonconvento presso Siena, è sepolto nel duomo di Pisa.
[9] Benedetto XIV, Prospero Lambertini di Bologna, condannò lo schiavismo in America e l’usanza di ammettere le usanze locali nei riti cattolici. La commedia “Il cardinal Lambertini” di Alfredo Testoni, interpretata da Gino Cervi, fa leva sul suo carattere scherzoso.
[10] Pio VII, Barnaba Chiaramonti di Cesena (1742 – 1823), papa dal 1800, è il papa che ha incoronato Napoleone imperatore dei francesi a Parigi nel 1804, fu arrestato nel 1809, è il papa del “non possumus”. Il suo monumento funebre in san Pietro è opera del luterano Thorvaldsen. A lui si debbono le due muraglie che sorreggono la facciata esterna del Colosseo, di cui rimane in piedi i 2/5. Da Roma, libri per viaggiare, Gallimard – Tci, 1994.
[11] Pio IX, Giovanni Mastai Ferretti di Senigallia (1792-1878), il papa del risorgimento, all’inizio sembro favorevole, poi fu contrario.
[12] Guido Baccelli (San Vito Romano 1832 – Roma 1916), medico e politico, fu più volte ministro della Pubblica Istruzione. Contribuì alla costruzione del Policlinico, all’isolamento del Pantheon, agli scavi nel foro Romano e alla realizzazione della Passeggiata Archeologica. Istituì la Galleria d’arte Moderna. A Roma gli è intitolata una via e un monumento in piazza Salerno.
[13] Da Guida di Roma del Tci, 1993.
[14] Diego Della Valle, annuncio del restauro da: cronaca di Roma de “la Repubblica” del 3.11.10.
[15] Apertura terzo anello e sotterranei da “la Repubblica” del 15.10.10.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.




Nella foto di ieri piazza dell'Orologio che si trova alla fine di via del Governo Vecchio.
     La piazza è così chiamata per la torretta dell’orologio che fu eretta dal Borromini[1] nel 1647 – 48, all’angolo e sull’alto del convento dei Filippini della Chiesa Nuova. E’ un esempio della tipica architettura borrominiana, è prolungata verso il cielo da una elegante struttura in ferro battuto. Compare nel film “Vacanze romane”[2] a scandire le vicende del film. La facciata principale è su piazza della Chiesa Nuova, è opera di Borromini (1637-50), in cotto con due ordini di lesene, che la ripartiscono in cinque campate, risulta leggermente concava, tale aspetto viene accentuato dalla balconata addossata a un nicchione. Le finestre hanno elaborati frontespizi.
     All’interno si trova la Sala del Borromini dove San Filippo Neri faceva eseguire quelle laudi che diedero nome alla composizione musicale detta Oratorio. Sono da segnalare due cortili, la sala ovale e lo scalone, tutte sorprendenti ideazioni e realizzazioni del Borromini. Il palazzo è sede dell’ARCHIVIO CAPITOLINO comprendente tutti gli atti cittadini (dal XII secolo ad oggi), gli archivi Anguillara, Orsini e Boccapaduli. Il suo patriomonio è composto da 2.342.000 volumi, 143.000 opere a stampa, 17.000 periodici e quotidiani. La BIBLIOTECA VALLICELLIANA, fondata nel 1581, dal portoghese Stazio, è la più antica biblioteca romana aperta al pubblico, specializzata nella storia di Roma e della Chiesa, comprende 130.000 volumi e 3.000 manoscritti, latini, greci e orintali; tra cui una Bibbia del IX secolo e un Evangelario greco del XII secolo.
     All’angolo tra via del Governo Vecchio e piazza dell’Orologio si trova una delle edicole sacre più conosciute di Roma. Alcuni sostengono essere del Borromini stesso. Si tratta di un’opera assai elaborata e molto elegante eseguita intorno alla metà del Settecento da due artisti piuttosto famosi: Tommaso Righi che realizzò gli stucchi e Antonio Bicchierai che dipinse la Madonna col Bambino[3].



[1] Francesco Borromini    (Bissone, Lugano 1599 - Roma 1667)  è stato architetto tra i massimi del barocco, ha lavorato esclusivamente a Roma su commintenza di diversi papi. Mirò a rifondare l'architettura come disciplina rigorosa, carica di tensioni etiche e di signifati simbolici, in alternativa al naturalismo e allo storicismo di Bernini.
     Nato nell'attuale Canton Ticino con il cognome Castelli a cui unì, una volta giunto a Roma, quello di Boromini forse per la profonda devozione verso san Carlo Borromeo, il padre era un capomastro ed egli iniziò la sua carriera come intagliatore di pietre, ancora giovane si trasferì a Milano dove lavorò al duomo con lo zio materno. A Roma dal 1621 lavorò con lo zio materno Carlo Maderno alla basilica di San Pietro, sant'Andrea della Valle e palazzo Barberini. Alla morte dello zio le sue attese di essere nominato architetto ufficiale furono frustrate da Bernini con il quale iniziò un lungo periodo di rivalità
     Nel 1634 con il San Carlino alle Quattro Fontane, iniziò la sua attività realizzando i più originali capolavori della Roma barocca, sperimentando inedite invenzioni spaziali come la planimetria ellittica, la modulazione delle pareti, la scenografica disposizione delle fonti luminose. Tra le sue opere maggiori possiamo segnalare la Casa o Oratorio dei Filippini, Sant'Ivo alla Sapienza, Sant'Agnese in Agone, il palazzo di Propaganda Fide, la scala di palazzo Barberini, la cupola e il campanile di Sant'Andrea delle Fratte.
     Nell'estate del 1667 la salute di Borromini si aggravò, soffriva da tempo di disturbi nervosi e depressione, ebbe ripetute febbri e insonnia. In uno scatto d'ira si ferì gravemente gettandosi sulla propria spada, in conseguenza di ciò morì il 3 agosto dopo aver ricevuto i sacramenti. E' sepolto in San Giovanni de' Fiorentini.
     L'eredità della sua concezione spaziale fece scuola ed ebbe importanti sviluppi in Europa Centrale (Austria, Boemia, Germania), anche attraverso la rielaborazione che ne diede, alla metà del Seicento, Guarino Guarini, forse l'unico suo vero continuatore. L'architetto Paolo Portoghesi è un suo grande studioso.
[2] Vacanze romane, film del 1953, diretto da William Wyler, interpretato da Gregory Peck e Audrey Hepburn. Il film rese famosa in tutto il mondo la Vespa.
[3] Edicola Sacra in piazza dell’orologio. Da: Giovanni Tesei, I gioielli di Roma. Le edicole Sacre. Ed. Anthropos, 1988.