lunedì 29 febbraio 2016

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova il palazzo che vedi sotto.
Nella foto di ieri palazzo Chigi in piazza Colonna sede della presidenza del Consiglio.

domenica 28 febbraio 2016

Un tuffo nella preistoria con il museo di Casal de' Pazzi

   Oggi pioggia a Roma. VediROMAinbici ha organizzato una bellissima visita guidata al museo di Casal de' Pazzi, un museo dedicato alla preistoria, perché nel 1981, quando è stato urbanizzato il nuovo quartiere è stato ritrovato un giacimento pleistocenico, cioè risalente alla preistoria. E' interessante e positivo che il comune abbia deciso di valorizzare il sito realizzandone un museo da poco aperto al pubblico.
 

     Il sito archeologico di Casal de’ Pazzi venne scoperto durante lavori di urbanizzazione nel 1981. Il ritrovamento di una zanna di elefante diede il via ad indagini sistematiche che portarono alla scoperta di reperti su un’area di 1.200 mq databili 200.000 anni fa[1]. In sei anni di scavi il deposito è stato interamente investigato, circa un terzo di esso è stato preservato.

     Il deposito è costituito da sabbie e ghiaie in massima parte di origine vulcanica. Vennero alla luce oltre 2000 reperti faunistici tipici di climi temperati-umidi, resti di animali come l’elefante antico, l’uro (bue primigenio), l’ippopotamo, il rinoceronte, ma anche resti umani come un cranio, in tutto 2.200 resti ossei e oltre 1.500 manufatti in selce. Tali resti sono dovuti al trasporto della corrente del fiume e riferibili al paleolitico medio. I resti umani sono del genere homo con caratteristiche preneandertaliane. Il tutto in un tratto di corso fluviale abbandonato, forse una diramazione del vicino fiume Aniene. Fa parte di una serie di depositi pleistocenici nella maggior parte scomparsi a causa dell’avanzare della città: Monte Antenne, Monte delle Gioie, Sedia del Diavolo, Saccopastore, Casal de Pazzi, Ripa Mammea e Ponte Mammolo. Nel 1996 la Soprintendenza Archeologica affidò al Comune di Roma la gestione dell’area con il compito della musealizzazione. I lavori di costruzione della grande copertura sono stati completati nel 2000. Nel 2007 un accordo con il Municipio e il Servizio Giardini ha permesso di ampliare l’area esterna con l’obiettivo di farvi un giardino con essenze vegetali tipiche del Pleistocene. Il museo è stato aperto al pubblico il 30 marzo 2015. Prima di tale data ha ospitato numerose occasioni di divulgazione in collaborazione con il municipio.




[1] Per avere una idea dei tempi: la comparsa della vita sulla Terra è riconducibile a 3 miliardi di anni fa (nel mare batteri e alghe), 400 milioni di anni fa compaiono i mammiferi; 4 milioni di anni fa si sviluppano i primi ominidi, l’homo sapiens compare 300.000 anni fa, l’homo sapiens sapiens 35.000 anni fa. Il neolitico inizia solo 12.000 anni fa. L’invenzione della scrittura è opera dei Sumeri, risale a 3.100 anni fa.




 
     La visita inizia dal grande capannone che contiene il deposito, all’interno una  passerella permette la visione dall’alto del giacimento, si vedono grandi massi rosati e resti fossili, zanne lunghe fino a 4 metri, denti, vertebre. Una voce fuori campo e delle immagini portano il visitatore ad immaginare ciò che c’era in questo luogo, appare la ricostruzione del paesaggio pleistocenico, il fiume, le piante, gli animali. La voce di un uomo che viveva in questi luoghi racconta il suo mondo, immagini del passato si alternano a quelle del presente.

     In uno spazio esterno coperto alcuni pannelli raccontano l’evoluzione dei paesaggi nella campagna romana da 3 milioni di anni fa, quando a Roma c’era il mare.

 

     Nella SALA ESPOSITIVA, che si affaccia sul giacimento, sono presentati alcuni dei reperti rinvenuti, da quelli ambientali, alle attività dell’uomo. Nelle vetrine disegni ricostruttivi, materiale informatico presenta questionari, videogiochi, ipertesti e filmati. Una grande zanna di elefante, ossa di uccelli cave che l’uomo utilizzò per realizzare i primi flauti, importanti impronte di uccelli acquatici nel limo. Resti di iene, lupo, cervo, cavallo

     Nell’AREA ESTERNA si trova una ricostruzione dell’ambiente naturale che poteva caratterizzare la zona 200.000 anni fa. Il giardino è stato piantato con piante del pleistocene: lavanda, salvia, erica, corbezzolo, palme nane, olmo e due alberini zelkova provenienti dalle rive del mar Nero.


Sei romano de Roma se...

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Nella foto di ieri il palazzo delle Carceri Nuove a via Giulia. E' opera di Antonio Del Grande, fatta costruire da papa Innocenzo X Pamphilj nel 1655, sostituì le tristemente note carceri di Corte Savella. A quei tempi era considerato un carcere esemplare per le condizioni igieniche e il trattamento umano riservato ai detenuti. L'edificio fu terminato dal successore Alessandro VII che la utilizzò come stufa durante la peste del 1656 per quanti dovevano passare la quarantena. L'edificio funzionò fino al 1883 quando subentrò il carcere di Regina Coeli, questo rimase per le funzioni di custodia preventiva. Successivamente fu utilizzato come carcere minorile, dal 1931 divenne sede di un Centro Studi Penitenziari con biblioteca specializzata e ricco Museo di Storia Criminale.

Successivamente fu utilizzato come carcere minorile finchè nel 1931 divenne la sede di un Centro di Studi Penitenziari con biblioteca specializzata e di un ricco Museo di storia criminale. Oggi l'edificio ospita l'Ufficio per la giustizia minorile, una Scuola per la formazione del personale civile penitenziario per adulti, nonchè un Istituto per la ricerca delle Nazioni Unite per la difesa sociale.

sabato 27 febbraio 2016

Una bella novità per chi vuole visitare il Quirinale.

   Se qualcuno è interessato a visitare il palazzo dove risiede il presidente della Repubblica, da oggi c'è una possibilità in più. E' possibile visitare la caserma del reggimento corazzieri tutti i sabati mattina. La visita sarà guidata e gratuita, prevede un itinerario che include scuderie, maneggio, salone delle moto d'epoca, la cappella di San Giorgio e il corridoio delle Corazze dove sono conservati i simboli storici dell'ordine.

 
     Il palazzo del Quirinale fu iniziato da Gregorio XIII nel 1574, sul posto di una villa del cardiale Ippolito d’Este (il figlio del duca Alfonso e di Lucrezia Borgia), per farne la residenza estiva dei papi. Vi lavorarono successivamente il Mascherino, Domenico Fontana, Flaminio Ponzio, Carlo Maderno, il Bernini e Ferdinando Fuga, fu compiuto sotto Clemente XII (1730-40), ma già Clemente VIII era andato ad abitarvi e, dopo di lui tutti i papi fino al 1870. Da quell’anno divenne la reggia dei Re d’Italia e, dopo il 1947, la residenza del Presidente della Repubblica Italiana.

 
     L’ampia facciata del tardo Rinascimento è a due piani con finestre a piattabanda e a timpano,  a sinistra basse costruzioni e un baluardo circolare ne nascondono la parte inferiore. A destra il grande portale di Carlo Maderno, fra due colonne reggenti un ricco timpano arcuato con cornice spezzata su cui le statue di San Pietro (di Stefano Maderno) e San Paolo del 1615. Al di sopra grande balcone fiancheggiato da lesene, fregiato nel mezzo del timpano spezzato da una Madonna con Bambino, di Pompeo Ferrucci (1635). Sulla destra emerge il lato breve della sopraelevazione della “Manica lunga”. Nell’interno il vasto cortile porticato è di Domenico Fontana, mentre la torretta dell’orologio, la scala a chiocciola a colonne doriche binate sono del Mascherino. Le tre finestre del piano nobile, ad angolo con via del Quirinale corrispondono alla Cappella Paolina che prende il nome da Paolo V Borghese che la fece costruire da Carlo Maderno, ha le stesse dimensioni della Cappella Sistina in Vaticano. Nell’Ottocento quattro papi vi furono eletti. Ad essa segue il Salone dei Corazzieri o sala Regia, sempre del Maderno con affreschi di Giovanni Lanfranco e C. Saraceni, in essa si svolgono le principali cerimonie tra cui l’insediamento del Presidente della Repubblica. Al balcone corrisponde la sala del Balcone, seguono – affacciando sulla piazza: la sala Gialla, la sala di Augusto, la sala degli Ambasciatori. Queste sale furono ricavate da un’unica galleria in epoca napoleonica.

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Nella foto di ieri il palazzo Capranica che si trova nella piazza omonima nei pressi del Pantheon e di Montecitorio.

     Il card. Domenico Capranica decise l'acquisto di una serie di case per sostituirle con l'attuale costruzione che doveva ospitare il Collegio che porta il suo nome. Si tratta di un Collegio per giovani avviati alla carriera ecclesiastica. La costruzione del palazzo iniziò nel 1430 e terminò venti anni dopo. Nel 1456 venne fondato il Collegio che ancora esiste.
     Il palazzo risente ancora dell'impostazione medioevale, inizialmente aveva solo il piano terreno e la torre - spostata a sinistra come in palazzo Venezia - ma più alta dell'attuale. Due portali si aprono sulla piazza, risalgono al 1451, con stemmi e iscrizioni. Al piano nobile le finestre hanno bifore e alcune sono crociate. La cappella di Sant'Agnese era alla base della torre, attualmente è stata spostata al primo piano, contiene una tela di Antoniazzo Romano. 
Nel Seicento venne realizzato all'interno del palazzo un teatro che dal 1922 è cinema, si tratta di uno dei più antichi teatri romani che ha ospitato, tra gli altri, Goldoni, Montesquieu e Verdi. Celebre lo scherzo del marchese del Grillo che rischiò di mandare a fuoco il teatro stesso. 

venerdì 26 febbraio 2016

Seguiamo anche a Roma l'esempio di Pesaro.


   Legambiente ha individuato una serie di esperienze virtuose che migliorano la qualità dell'aria nelle città italiane, da Bolzano a Bari ci sono una serie di provvedimenti fantasiosi e molto efficienti, a costo vicino allo zero, tutti esempi di buone pratiche contro l'inquinamento delle nostre città.
   Tra i tanti esempi messi in luce da Legambiente mi è piaciuto quello della Bicipolitana di Pesaro, ovvero un sistema di 78 Km di piste ciclabili e 11 itinerari ciclopedonali che collegano le zone periferiche con il centro della città. Mi sembra una buona idea che se adottata anche a Roma potrebbe diminuire il traffico dei veicoli privati, diminuire l'inquinamento acustico e dell'aria, rendere la nostra città più vivibile. Speriamo che il nuovo sindaco di Roma sappia prendere spunto dalla città di Pesaro.

La foto in alto della bicipolitana è presa dal sito internet rivistabc.com; il simbolo della bicipolitana di Pesaro è presa da: pesaromobilita.it che ringrazio.

Alcune immagini di questo blog sono attinte da internet e quindi considerate
di pubblico dominio. Vi prego di avvertirmi in caso di un'involontaria violazione
del copyright, in modo che io provveda subito all'eliminazione dell'immagine
usata per errore. 

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Nella foto di ieri palazzo Capizucchi che si trova in piazza Campitelli e affaccia anche su piazza Capizucchi. Le due facciate sono molto simili.

giovedì 25 febbraio 2016

Una casa dell'acqua anche a villa Lazzaroni.

   Una casa dell'acqua è stata installata anche a villa Lazzaroni, proprio all'ingresso degli uffici del VII Municipio. E' una bella occasione per disporre di acqua fresca, naturale o frizzante, offerta da Acea a costo zero.

     Alla fine dell’Ottocento il barone Michele Lazzaroni acquistò l’area della Vigna Peromini per farne una villa suburbana della sua famiglia. Si tratta di una famiglia proveniente da Torino, finanzieri legati alle vicende della Banca Romana, che arrivarono rapidamente a grandi ricchezze sfruttando il bisogno di case e di edifici pubblici in una Roma che da poco aveva assunto le funzioni di capitale d’Italia.

     La famiglia, per ostentare il livello sociale raggiunto, riuscì ad ottenere il titolo di baroni dal re Umberto I nell’aprile 1879. Possedevano il palazzo Grimaldi a largo de Lucchesi (Fontana di Trevi) e alcune tenute nella Campagna Romana, come quelle di Tor di Quinto (Ponte Milvio) e Leprignana. In questo contesto la vigna di Pontelungo doveva diventare una villa di delizie. La zona a Nord divenne un giardino con piante di ogni tipo e finti reperti archeologici, la zona a Sud e Ovest era divisa in vari settori ma comunque utilizzata a scopo agricolo.

     La facciata dell'edificio/villa è disegnata in stile neoclassico con portico aggettante in tre aperture, sovrastato da un terrazzo cinto da balaustre. Gli spigoli del prospetto sono risaltati da finte bugnature angolari. Il corpo occidentale fu realizzato per dotare l’edificio di un grande salone da ballo e ricevimento, ed è caratterizzato da grandi finestroni ad arco. Una grotta decorata in stile rustico completava la decorazione. Nel parco si possono ancora riconoscere le fontane rustiche a scogliera di tufo, sistemate nei punti cruciali del sistema viario e l’area antistante il prospetto nobile e il salone dei ricevimenti. Verso via Fortifiocca vi era un’area a uliveto, oltre di questa si estendeva un’area coltivata a frumento che arrivava a via Latina e forse oltre. Un’entrata doveva esserci da questa via perché un doppio filare di cipressi giunge da quel lato fino alla piazzetta dell’attuale municipio. Alcuni cipressi sono sopravvissuti anche nel giardino della scuola Media al di là di via Fortifiocca. Tutti questi interventi di sistemazione della villa furono portati a compimento entro il 1893, anno in cui lo scandalo della Banca Romana travolse la famiglia visto che il barone Michele era l’amministratore.

     Le vicende successive hanno alterato proporzioni e aspetto della villa. Nel 1908 la villa venne utilizzata come ricovero per gli orfani del terremoto di Messina da parte dell’orfanotrofio Pio Benedettino. Dopo l’ultima guerra fu acquistata dalle Suore Francescane Missionarie di Maria. Negli anni 1960-61 fu costruito un orfanotrofio poi diventato asilo e scuola, contemporaneamente una chiesa, alterando la pianta dell’edificio. Negli anni immediatamente successivi i due ettari di parco verso Nord sono ceduti al Comune mediante permuta e viene realizzato un muro divisorio. Il decadimento del giardino è immediato vista l’alta densità abitativa del quartiere.

     Negli anni Settanta l’apertura di via Raffaele De Cesare determina l’arretramento del muro di cinta del parco e l’abbattimento del portale d’ingresso. Finalmente nel 1979[1], anche la parte ancora privata, viene acquisita dal Comune e viene aperta al pubblico nella sua totalità. La villa raggiunge un’estensione di 54.000 mq. Il palazzo principale viene adibito a sede del IX Municipio (dal 2013 è stato unito al X e prende il nome di VII Municipio con sede del consiglio municipale e del presidente in piazza di Cinecittà, qui restano gli uffici), le stalle e il fienile saranno sede dei Vigili Urbani, oggi sede dei gruppi consiliari.



[1] 1979. Sindaco Giulio Carlo Argan.

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Nella foto di ieri palazzo Caffarelli al Campidoglio. Oggi ospita un'ala dei musei Capitolini, sorge nel luogo in cui era il tempio di Giove Capitolino.

mercoledì 24 febbraio 2016

Un'autostrada del Sole per le bici!!!


   Una bellissima notizia sui giornali nazionali! Per la prima volta il governo ha stanziato 91 milioni in tre anni per un sistema di ciclovie. Si tratta di quattro itinerari fantastici: 1) Acquedotto Pugliese, da Venosa a Gioia del Colle con diramazione per Bari, si riprende da Gioia del Colle e si prosegue fino a Villa Castelli. In tutto Km 250, costo stimato 50 milioni. 2) Il Grab, cioè il Grande Raccordo Anulare per le bici, è un anello che riguarda la nostra città, dall'Appia Antica a Monte Sacro, al Tevere, con partenza e arrivo al Colosseo, Km 44, costo stimato 44 milioni. 3) Ciclopista del Sole, da Verona a Firenze, passando per Mantova, Bologna. Km 400, costo stimato 20 milioni. 4) Vento, da Venezia a Torino seguendo il corso del Po, Km 679, costo stimato in 80 milioni di euro.
   Penso che i 25 milioni di italiani che hanno una bici siano contenti. Speriamo che i sogni diventino realtà.

Due giorni senza inbiciperoma!!!

Per due giorni questo blog non è stato aggiornato. La causa è un problema tecnico. Ora sembra tutto risolto. Riprendiamo gli aggiornamenti!

lunedì 22 febbraio 2016

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Nella foto di ieri il palazzo Caetani. Costruito nel 1564 per Alessandro Mattei su progetto attribuito ad Alessandro Ammannati, il palazzo faceva parte della cosiddetta "isola dei Mattei", un isolato edilizio che comprendeva altri tre palazzi tutti della famiglia Mattei. Dopo vari passaggi di proprietà passò ai Caetani duchi di Sermoneta e principi di Teano ai quali tutt'ora appartiene. Oggi l'edificio appartiene alla Fondazione Camillo Caetani per la promozione di iniziative culturali e la Fondazione Roffredo Caetani per la tutela dei beni appartenuti ai Caetani come il castello di Sermoneta e l'oasi di Ninfa. Ad essa bisogna rivolgersi per le visite guidate in questi luoghi.

domenica 21 febbraio 2016

Roma romantica

Volete scoprire gli aspetti più romantici della nostra città? Allora ecco una carrellata di luoghi da non perdere! Sono quelli che abbiamo visitato insieme agli amici di VediROMAinbici questa mattina. Eravamo in 33. Complimenti a Carmelo l'ideatore della passeggiata. Un giro bellissimo, affascinante, rilassante e con uno splendido sole!
 Foto copertina della giornata con tutto il gruppo di amici ciclisti ci troviamo al giardino degli Aranci sull'Aventino, qui abbiamo goduto di uno dei panorami più belli di Roma.
 Ma la prima tappa è stata al giardino delle rose, sempre sull'Aventino, ovviamente era chiuso, ma qui abbiamo conosciuto la storia del luogo. Ci torneremo a Maggio, il mese delle rose.
 Ecco la nostra amica Silvia che ci illustra la storia e la bellezza del luogo.
 Terza tappa a piazza Mattei dove si trova un altro dei luoghi romantici di Roma, la fontana delle Tartarughe che è collegata alla leggenda della sua creazione.
 Prendiamo la banchine lungo il Tevere da ponte Garibaldi in direzione Flaminio, questo è stato il tratto più bello della passeggiata, pieno di sole. Si stava benissimo. Tante persone a piedi, in bici, a correre o semplicemente a passeggiare vista la splendida giornata invernale.
A lungotevere Flaminio abbiamo potuto vedere il palazzo che da pochi giorni è crollato, anzi sono crollati gli ultimi due piani. L'itinerario si è concluso alle catacombe di San Valentino, presso lo stadio Flaminio. Più Roma romantica di così.

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Nella foto di ieri il palazzo Braschi sede del Museo di Roma in piazza San Pantaleo con entrata anche da piazza Navona. Era fin troppo facile per un romano.

sabato 20 febbraio 2016

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Nella foto di ieri palazzo Brancaccio in via Merulana. L'ultimo palazzo nobile costruito a Roma. Fu costruito tra il 1886 e il 1912 dalla ereditiera americana Mary Elisabeth Field moglie del principe Salvatore Brancaccio di Napoli, il progetto fu dell'arch. Luca Carimini. Nel 1916 venne costruitoil teatro Brancaccio con il nome di teatro Morgana su progetto dell'ing. Carlo Sacconi.

venerdì 19 febbraio 2016

La cartiera Latina: cuore del parco.

La Cartiera Latina è il cuore del bellissimo parco dell'Appia Antica. Sempre tante iniziative interessanti, poco conosciute, ma tutte di alto livello. Vogliamo segnalare da questo blog un interessante convegno dal titolo: "I giganti dell'acqua: gli acquedotti antichi nel comprensorio della Banca d'Italia sulla via Tuscolana: da complesso archeologico a modello virtuoso". Parlerà l'archeologo Antonio Insalaco. L'appuntamento è per le ore 15,30.


Un'occasione da non perdere per tutti gli amanti di Roma e di quella fantastica zona che ricade nel territorio del parco dell'appia Antica.

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Nella foto di ieri il palazzo Borghese che si trova in piazza della Fontanella Borghese (via Tomacelli). E' detto dai romani "il cembalo Borghese" ha causa della sua forma, da esso provengono molte opere d'arte oggi collocate nella Galleria Borghese. Vari architetti si sono succeduti nei lavori di costruzione a partire dalla fine del Cinquecento a tutto il Seicento: Vignola, Martino Longhi il Vecchio, Flaminio Ponzio, Carlo Maderno e Giovanni Vasanzio. Fu ampliato da Carlo Rainaldi.
   Il cortile interno è opera di Martino Longhi il Vecchio, è circondato da 100 colonne di granito, è la parte più interessante dell'edificio. In anni recenti, una parte di esso, è appartenuto a Vittorio Cecchi Gori patron della Fiorentina calcio.

giovedì 18 febbraio 2016

Il cestino anti-terrorismo!

Da alcuni mesi sono comparsi a Roma i cestini anti-terrorismo. Visto il timore di attentati terroristi, l'Ama, o chi per lei hanno pensato a cestini trasparenti, in modo che sia più facile controllarne il contenuto da parte delle forze dell'ordine. E' una buona soluzione, mantiene il decoro della città. I cestini sono installati nel centro storico, in quelle aree più frequentate dai turisti. Mi piacciono, come al solito le idee semplici sono le migliori
Nella foto sopra, uno dei cestini anti-terrorismo posizionati a piazza di Spagna.

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Nella foto di ieri il palazzo Bonaparte in piazza Venezia dove visse gli ultimi anni della sua vita la madre di Napoleone Bonaparte, Maria Letizai Ramolino (morta nel 1836). L'edificio è una delle opere più importanti di Giovanni Antonio De Rossi che vi lavorò dal 1657 al 1677 su incarico dei marchesi Giuseppe e Benedetto d'Aste. La proprietà passò ai marchesi Rinuccini, quindi ai Bonaparte. Dal 1972 è proprietà dell'Assitalia. Sulla parte alta del palazzo spicca un'altana con il nome di Bonaparte a caratteri grandi.

mercoledì 17 febbraio 2016

M'illumino di meno

Una bellissima iniziativa lanciata dalla trasmissione di Radio 2 Caterpillar si chiama M'illumino di meno. Tale iniziativa vuole sensibilizzare i cittadini sulle tematiche del risparmio energetico. Diverse associazioni cicloamatoriali romane partecipano all'iniziativa con una pedalata serale perché la bicicletta è mezzo ecologico per eccellenza.


   Partecipiamo numerosi alla pedalata di venerdì 19 febbraio con partenza alle ore 17,30 da Porta San Paolo. Il percorso si snoderà tra quei monumenti della città che aderiscono all'iniziativa, quindi saranno spenti per l'occasione. E' una bellissima iniziativa, assolutamente da non perdere.

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Nella foto di ieri palazzo Bolognetti in piazza del Gesù. E' stato per decenni sede della DC il partito di maggioranza relativa nell'Italia repubblicana. Fu costruito alla metà del Cinquecento per la famiglia Petroni, nel Settecento passò alla famiglia Cenci-Bolognetti.

martedì 16 febbraio 2016

Che tristezza vedere una libreria che chiude!

Negli ultimi quattro anni a Roma hanno chiuso cinquanta librerie. L'ultima in ordine di tempo è stata la libreria Fanucci davanti a palazzo Madama, tante un po' alla volta stanno chiudendo non reggono il passo alla concorrenza che gli fanno le jeanserie e i fast food. Sembra che sia pronto un ddl per impedire il cambio di destinazione d'uso per cinema, teatri e librerie storiche. Speriamo che vada in porto tra tante problematiche che il parlamento deve affrontare in questo periodo.

   In tante notizie negative c'è di positivo che a marzo ha riaperto la libreria Arion di Montecitorio e la libreria del Viaggiatore a riaperto in via del Pellegrino ma al numero civico 165. Quest'ultima era un vero e proprio tempio per gli amanti della lettura e dei viaggi. Qui non trovavi montagne di libri, i più venduti, i più famosi; ma trovavi libri particolari che potevi trovare solo qui e c'era un rapporto diretto con il libraio, uomo colto, mediatore tra case editrici - scrittori e lettori. In questo caso Luigi Politano e Eleonora Pellegrini sono subentrati a Bruno Boschin morto a inizio 2014. E' un buon segnale, speriamo che ne seguano altri.

Nella foto sopra la vecchia libreria del Viaggiatore che ha chiuso a inizio 2014.

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Nella foto di ieri il palazzo della Bnl in via Vittorio Veneto, per noi romani semplicemente via Veneto. Il palazzo venne progettato da Marcello Piacentini e realizzato tra il 1934 e il 1937. Nei suoi saloni si trova una raccolta di statue antiche e una quadreria. Tra le opere in esso contenute: la Giuditta e Oloferne di Lotto, La Madonna Albani di Barocci, un capriccio di Canaletto. Per gli ultimi due secoli ecco: Corot, Morandi, Severini, le collezioni Cinquanta pittori per Roma e Cinquanta pittori per Roma nel 2000. Il palazzo si può visitare nella giornata che le banche dedicano all'apertura straordinaria delle proprie sedi. In genere a fine settembre.

lunedì 15 febbraio 2016

Sono in calo i visitatori dei musei comunali

Roma dispone di una serie di piccoli musei che appartengono al comune di Roma. Non parlo dei grandi musei comunali come i Capitolini, parlo di tutti gli altri, a volte sconosciuti ai più, quelli nei quali i turisti non entrano mai, quelli che gli stessi romani non conoscono. Ad esempio la Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale di via Crispi.

   Le notizie degli organi di stampa di questi giorni ci dicono che sono in calo i visitatori, mentre aumentano i visitatori di quei musei che sono aperti gratuitamente, come ad esempio il museo Bilotti o il museo Canonica.

   Non mi sembra una grande scoperta, con la crisi economica che c'è, con le difficoltà che attraversano le famiglie italiane, certamente cercano di risparmiare su tutto ciò che non è indispensabile, quindi si rinuncia ad andare a vedere le mostre, i concerti e così via. Anche le biblioteche del comune di Roma hanno un calo di iscritti e frequentatori. Non credo che ci voglia una ricerca sociologica per capire il perché. I motivi sono gli stessi.
Nella foto in alto la Galleria Comunale d'Arte Moderna, nella foto sotto il Museo Bilotti dentro villa Borghese dove occupa l'ex aranciera.

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Nella foto di ieri il famosissimo palazzo Barberini sede della Galleria Nazionale d'Arte Antica.

     Uno dei palazzi più importanti del periodo barocco, iniziato nel 1627 da Carlo Maderno per volere di Maffeo Barberini papa Urbano VIII, che lo volle come palazzo di famiglia, una residenza fastosa degna di un sovrano. Maderno seguì il modello di palazzo Farnese inglobando la preesistente villa Sforza. In seguito il progetto venne cambiato con un prospetto ad ali aperte, trasformandolo così in palazzo villa, abitazione di rappresentanza  e villa suburbana. Alla morte del Maderno nel 1629 subentrò il Bernini trentaduenne, in questo cantiere lavorava anche il Borromini che era nipote di Maderno. I lavori furono compiuti da Bernini nel 1633. La loggia vetrata e il profondo portico costituiscono il fulcro dell’edificio, come il salone su due piani. Il cancello e la cancellata furono progettati dall’architetto Azzurri nel 1848 e realizzati nel 1865 con i telamoni di Adamo Tadolini.

domenica 14 febbraio 2016

Nuova luce sui ponti di Roma

Una bella notizia che riguarda una dei luoghi più romantici di Roma: il suo fiume e i suoi ponti.

 
Al via l’illuminazione al led per sedici ponti di Roma, oltre 1000 nuovi punti  luce per aumentare la qualità della visione notturna, lavori per tre mesi. Il programma si deve ad Acea. I ponti di Roma saranno ancora più illuminati, ancora più belli. E' una bella notizia per tutti gli amanti della nostra favolosa città e per i turisti!

 
Nella foto in alto ponte Cestio di notte durante l'estate romana. Ponte Cestio è il ponte che collega l'isola Tiberina con Trastevere. Nella foto sotto il ponte di Castel Sant'Angelo o ponte Elio, in una foto notturna. Quest'ultimo è forse il ponte più bello di Roma per la scenografia barocca degli angeli.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova il palazzo che vedi sotto (questa volta è molto facile).

Nella foto di ieri il palazzo della Banca d'Italia in via Nazionale.
Costruito su progetto di Gaetano Koch (1886-1904), con un piano terreno a bugne e due ordini di semicolonne nel corpo mediano sporgente, ampie balconate sopra i portali a cui corrisponde il Salone del Consiglio con affreschi di Giulio Bargellini.