mercoledì 30 aprile 2014

Un vero lago è scaturito nel cuore di Roma!

   Un vero e proprio lago, non una pozzanghera è sgorgata nel cuore di Roma tra i resti di una delle fabbriche abbandonate più grandi della città.
     Aperta nel 1923 con il nome di Cisa Viscosa, si estendeva su una superficie di 14 ettari, era dedicata alla produzione della seta artificiale, il Raion Viscosa. Durante la guerra fu riconvertita per la produzione di tessuti per le forze armate (tende, divise). lavorava a ritmi serrati con personale tutto femminile. Dismessa nel 1955 è in abbandono. Occupata da extracomunitari è stata sgomberata.
     Nel 1992, in occasione di lavori per preparare le fondamenta di un nuovo edificio è stata trovata una falda acquifera che ha prodotto un lago ben visibile da google maps, è stato battezzato lago Pertini, oggi lago Exsnia. Non una pozza stagnante ma un lago vivo connesso alla falda che ne rigenera le acque, ha una superficie di 10.000 mq, ben più grande di quello di villa Borghese. Sembra che i lavori di un parcheggio sotterraneo illegale abbiano fatto venire alla luce il lago e bloccare i lavori. Ora la vegetazione si scatena e nell’acqua appaiono i pesci. Si vede dal limitrofo PARCO DELLE ENERGIE che si sviluppa ad un’altezza  di 20 metri maggiore rispetto all’ex edificio industriale per complessivi 2,4 ettari. In quest’area si trova un capannone recuperato nell’estate 2011 con i principi della bioarchitettura. Una parte del parco è occupato da un centro sociale, un’altra, con ingresso da via Michelotti presenta una piscina e una palestra. Negli anni vari i tentativi di costruire nell’area. Per i mondiali di nuoto del 2009 si è cercato di realizzare impianti sportivi, con la giunta Polverini si volevano costruire case popolari nel quadro del cosiddetto “Piano Casa”.
     L' 8 giugno gli amici di VediROMAinbici ci accompagneranno alla scoperta di questo fantastico luogo, naturalmente in bici e con una visita guidata. Roma non manca mai di stupirmi!


martedì 29 aprile 2014

No, la tassa ai turisti no!

   Da alcuni anni il Comune di Roma ha messo una tassa sui turisti, è una piccola cifra che varia a seconda della categoria dell'albergo in cui si alloggia. Per il bilancio del 2014, il Comune è alla ricerca di soldi, come al solito far quadrare i conti non è una cosa facile. Capisco le necessità di ogni Comune, in particolare di un Comune grande come quello di Roma. Per chiudere in pareggio i conti il Comune ha deciso di alzare questa tassa, anzi di raddoppiarla.
   Secondo me questa tassa è ingiusta, anche se piccola, perché la logica deve essere che i turisti bisogna invogliarli a venire a Roma, portano soldi, agli alberghi, ai ristoranti, ai bar, ai musei comunali e statali, e a tutti i negozianti. Il turismo è una risorsa. Se è vero che un turista viene a Roma in media per 3 giorni, se noi riuscissimo ad alzare questa media anche solo di un giorno vorrebbe dire milioni di euro che entrano in circolazione. In conclusione, dobbiamo incoraggiare i turisti, non tassarli, ci guadagniamo tutti!

lunedì 28 aprile 2014

Una zona 30 per l'Appia Antica è doverosa e rispettosa del passato glorioso della strada.


   Il commissario dell'Ente Parco dell'Appia Antica Mario Tozzi ha proposto alle autorità competenti di istituire la zona 30 nel tratto di via Appia Antica compreso da porta San Sebastiano a Cecilia Metella. La zona 30 vuol dire che le auto potranno passare per la strada ma non dovranno superare i 30 Km/h. Mi sembra una idea molto giusta, adesso le macchine sfrecciano oltre i 70/80 Km/h ed anche oltre, lo posso dire con certezza perché abito in zona e nella scorsa settimana ci sono andato due volte per le passeggiate in bici organizzate dalla biblioteca della bici che ha sede nel primo tratto della via dove si trova la ex Cartiera Latina.
   Mi auguro che le autorità competenti accolgano questa proposta.




domenica 27 aprile 2014

Una opera straordinaria: l'Acquedotto del Peschiera.

   L'acquedotto del Peschiera è uno dei più grandi acquedotti del mondo a trasportare solo acqua di sorgente. La sua portata media è di 14 metricubi al secondo, la sua lunghezza è di quasi 130 Km, il 90% è sotterraneo. Il nome deriva dalle sorgenti da cui adduce le acque: il Peschiera e le Capore, è stato realizzato in varie fasi tra il 1937 e il 1980.
   Con gli amici di Vediromainbici siamo andati a scoprire il tracciato di questo acquedotto. Siamo in 21.
Alla partenza di largo Corrado Ricci c'è una postazione di pronto soccorso
e i bagni chimici perchè oggi è la giornata di canonizzazione di due papi.
A Roma oltre un milione di pellegrini!

Piazza San Pietro e via della Conciliazione non li può contenere tutti,
ecco quindi i maxi schermi in via dei Fori Imperiali,
facciamo fatica a passare con le bici tra i pellegrini.

Ci fermiamo a piazza del Popolo. Che si fa? Si va avanti oppure no?
Pioviccica!

Eccoci in cima a via De Amicis, che salita!!!

Eccoci a Monte Mario, qui Mario illustra!

Un fontanile dell'Ottocento, opera di Pio IX,
quando era una lontana borgata di Roma.


Monte Ciocci, la più bella scoperta di oggi, un parco recentemente istituito,
con un bel panorama sul Vaticano e Roma.

Il luogo merita, ci vuole una foto ricordo!

Concludiamo l'itinerario in piazzale delle Medaglie d'oro
dove si trova la mostra dell'acquedotto del Peschiera,
una bella fontana circolare degli anni Trenta che doveva essere provvisoria.




sabato 26 aprile 2014

Visitare la chiesa di Sant'Urbano alla Caffarella è come visitare una chiesetta di campagna.

   A proposito di Caffarella! Restiamo in tema. Nella valle c'è una chiesetta che pochi conoscono, perchè la Caffarella è uno di quei luoghi che solo gli amanti di Roma conoscono, ma soprattutto perchè è sempre chiusa. Domenica, con appuntamento alle ore 10 in largo Tacchi Venturi, il comitato del parco della Caffarella organizza una visita guidata alla chiesa che, per l'occasione sarà aperta.
   Quella che oggi è una chiera era un un tempio a dedicato a Cerere, la dea delle messi corrispondente a Demetra dei greci, in seguito fu intitolata anche a Faustina moglie divinizzata dell'imperatore Antonino Pio. Faceva parte del Triopio, villa e tenuta agricola del II secolo d.C. costruita da Erode Attico, aveva questo nome in ricordo del re Triopas di Tessaglia[1] che aveva osato tagliare la legna del bosco sacro a Demetra e per questo punito con una fame insaziabile. Il nome era un avvertimento verso possibili ladri. Del tempio pagano si conservano addirittura le tegole del sottotetto. In origine era sollevato su un podio con sette gradini al centro di un grande terrazzamento rettangolare che oggi si individua a fatica. La platea era cinta da portici. In laterizio non è solo il corpo dell'edificio (cioè il muro perimetrale, il timpano e la costruzione interna) ma anche la decorazione della parte alta della facciata (mensole, cornici, dentelli e ovuli), secondo l'uso tipico del II secolo d.C. Il tempio ha quattro colonne sulla facciata, le colonne, i capitelli corinzi e l'architrave sono in marmo pentelico[2], un marmo bianco proveniente dalla Grecia e le cui miniere appartenevano ad Erode Attico. Il muro tra le colonne è dovuto al restauro del 1634 quando nella facciata si era aperta una crepa visibile ancora oggi.

     Superati pochi gradini si entra in un atrio utilizzato fino a pochi anni fa come abitazione del guardiano. Qui vi era la statua di Cerere rubata agli inizi degli anni Ottanta. Si entra in una grande stanza che era la cella del tempio, stranamente grande e luminosa. Qui vi erano le statue delle due dee a cui era dedicata e forse quella di Annia Regilla. Era un luogo sacro riservato al sacerdote. All'interno è conservato un piccolo altare cotondo di marmo rinvenuto nel giardino nel 1616 nel quale si legge una iscrizione in greco dedicata a Dioniso che fece supporre che il tempio fosse a lui dedicato.
Le foto di questo post sono state scattate dall'autore del blog,
il loro uso è libero.
     Nel VI secolo fu convertito in chiesa cristiana e dedicato a Sant'Urbano vescovo il cui corpo era sepolto al quarto miglio della via Appia. Il restauro più importante fu compiuto dal cardinale Francesco Barberini nel 1634. Gli affreschi che ornano i riquadri risalgono all'XI secolo, ma furono rimaneggiati nel Seicento da papa Urbano VIII Barberini. Attraverso una piccola scala si scende alla cripta, le dimensioni ridotte e la sua posizione sotto l'altare provano che essa fu costruita per essere una "Confessione", cioè luogo per conservare le reliquie. Il tetto con la volta a botte era decorato da una serie di stucchi ottagonali e quadrati contemporanei a quelli delle tombe dei Valeri e dei Pancrazi nelle tombe della via Latina. Di tutti gli stucchi ottagonali è rimasto proprio quello centrale  che raffigura due persone in rilievo una delle quali interamente conservata: è una donna nobilmente vestita. Forse l'apoteosi di Annia Regilla. L'affresco della Crocifissione reca la firma frater Bonizzo e la data 1011. Gli affreschi appartengono allo schema tipico del periodo medioevale. Le 34 scene distribuite lungo le pareti rappresentano episodi tratti dal Vangelo, dal martirio di San Lorenzo e di altri santi non ancora ben identificati.
   Una occasione rara per vedere questo tempio/chiesa, fidando in buone condizioni meteo, è un'occasione da non perdere!


[1] Tessaglia regione della Grecia che ha come capitale Larissa, è a Nord di Atene sul mar Egeo.
[2] Marmo pentelico marmo bianco a grana fine, può assumere tonalità di giallo oro, talvolta con brillanti venature verdastre. La cava da cui si estrae si trova a circa 5 Km a nord est di Atene, nel versante del monte Pentelico. E' stato usato per il Partenone, i propilei e l'Eretteo, dai romani per il tempio di Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio.

venerdì 25 aprile 2014

Il pittore della Caffarella! Un vero poeta dei nostri giorni.

   La Caffarella è uno dei luoghi più belli di Roma. I turisti non la conoscono, i romani nemmeno, ma quelli amanti della nostra città, della sua storia e dell'arte, soprattutto se abitano nel quadrante Sud-Est della città, la conoscono bene e ne sono innamorati. Entrare in questa valle è rivivere in un brandello, nemmeno tanto piccolo, della campagna romana dipinta dai pittori dei secoli andati. Soprattutto quando si cammina o si pedala in essa, la città scompare e con essa le nostre preoccupazioni, le ansie della vita di tutti i giorni. Il traffico convulso della città moderna sembra lontana mille miglia. Chi scrive questo blog la conosce da sempre, è nato ai suoi margini, ne ha tanti ricordi e tutti molto belli.


   Dal giorno 22 aprile, in via Mantellini, ai margini del parco, c'è una epigrafe che ricorda il pittore della Caffarella, Rinaldo Caressa, che l'ha dipinta tante volte, di questo luogo ci ha lasciato tante immagini belle, come facevano i pittori della Campagna Romana tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento. Per incontrarli basta andare alla Gnam o al Museo di Roma in Trastevere.
   Certamente Rinaldo Caressa non è solo il pittore della Caffarella e della campagna intorno Roma, è anche il pittore della nostra amata città e di Venezia. Nato a Roma nel 1929 in questa città ha vissuto e lavorato fino alla sua scomparsa nel 2009. E' stato per oltre cinquant'anni tra i partecipanti alla mostra dei "Cento Pittori di Via Margutta", ha avuto riconoscimenti internazionali e numerosi critici si sono rivolti a lui con parole che lo individuavano come un grande artista.
   Siamo lieti per questo ulteriore riconoscimento postumo, anche noi che giriamo per Roma in bici, siamo felici di poterlo ricordare e di indicarlo come un vero artista amante della nostra città.
   Si ringrazia il sito internet www.rinaldocaressa.it da cui abbiamo tratto le due immagini che seguono, vi invitiamo a visitarlo per vedere altri splendidi quadri di questo artista romano doc.
"La Valle Egeria" di Rinaldo Caressa.
Il quadro rappresenta la Caffarella, l'immagine è presa dal sito internet:
www.rinaldocaressa.it.

"Villino in Via Mondovì" di Rinaldo Caressa.
Anche questa immagine è presa dal sito internet: www.rinaldocaressa.it.

Alcune immagini di questo blog sono attinte da internet e quindi considerate
di pubblico dominio. Vi prego di avvertirmi in caso di un'involontaria violazione
del copyright, in modo che io provveda subito all'eliminazione dell'immagine
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giovedì 24 aprile 2014

Ma come deve essere vivere nelle mura Aureliane!?

   Vivere nelle mura Aureliane? Non da barboni! Non nei secoli passati quando le mura hanno attraversato le vicende della storia, NO, ma parlo di un recente passato. Oggi pomeriggio la biblioteca della bici ha organizzato una passeggiata lungo le mura Aureliane, seconda puntata, abbiamo visitato porta Latina, porta Metronia, porta Asinaria e porta San Giovanni, Santa Croce (qui siamo entrati nell'orto dei frati), porta Maggiore, porta San Lorenzo, porta Pia, porta Salaria fino a giungere in questo straordinario luogo che pochi romani conoscono, la Scuola di Arte Educatrice dell'artista Francesco Randone, il nono di Lucas Cozza, l'archeologo che andava in bicicletta, a lui è intitolata la biblioteca della bici di via Appia Antica 42, dove è anche la sede del Parco Regionale dell'Appia Antica.
Eccoci alla partenza in via Appia Antica.

Prima sosta a porta Latina.

Seconda sosta a San Giovanni, la statua di San Francesco ci guarda.
Siamo oltre quaranta persone.

Eccoci all'orto concluso di San Croce in Gerusalemme.

Si intravede la curva dell'anfiteatro Castrense.

Eccoci alle mura Aureliane presso via Veneto,
qui è la Scuola d'Arte Educatrice di Francesco Randone.

Ultima tappa alla biblioteca comunale di villa Mercede,
qui avviene la lettura di poesie e brani in prosa su Roma
e la bicicletta. Un'altra serata fantastica in giro per la nostra città.

mercoledì 23 aprile 2014

Anche le biblioteche di Roma vanno in bici! Complimenti!

   Anche le biblioteche di Roma vanno in bici, per la precisione è la biblioteca della bici di via Appia Antica, che fa parte del circuito delle biblioteche del Comune, che ha organizzato una pedalata lunga le mura Aureliane con la guida di un archeologo e di una attrice che ha letto poesie sulla nostra meravigliosa città o sulla bicicletta. Eravamo in 37, è stata una pedalata bella, interessante, divertente e piacevole. Una novità per noi romani e per i ciclisti di Roma. Congratulazione agli organizzatori!
Eccoci alla partenza dalla ex Cartiera Latina sulla via Appia Antica.
Prima tappa porta San Sebastiano, l'archeologo è al lavoro!
Seconda tappa alla biblioteca di Testaccio in via Nicola Zabaglia.
Terza tappa in via Rubattino dove un altro esperto ci ha parlato
di questi antichi magazzini del porto fluviale di Roma imperiale.
Eccoci ai piedi del Gianicolo.
Eccoci alla casa della Memoria e della Storia. Siamo a Trastevere.
Ultima tappa alla biblioteca Flaminia in via Fracassini,
nella foto la nostra brava attrice che legge passi del
Viaggio in Italia di Goethe.

martedì 22 aprile 2014

Il mercato dei fiori di Roma è un luogo favoloso!

   Il mercato dei fiori di Roma è un luogo fantastico, si trova in via Trionfale 45, all'inizio della via, nel popolare quartiere romano di Trionfale non lontano da San Pietro. Ospita 150 produttori di fiori e piante da tutta la regione, dalla Campania e dall'Umbria, inoltre vi espongono 33 grossisti. Dal 1965 il mercato si trova in questa strada, prima era al rione Monti, in via Urbana. Si estende su una superficie di circa 5.000 mq, è diviso in due sale sovrapposte, sopra le piante ornamentali, sotto i fiori recisi. Il mercato è aperto agli operatori del settore ma, il martedì dalle ore 10 alle ore 13 è aperto a tutti. E' un luogo fantastico, merita una visita.
Ecco l'entrata principale su via Trionfale.

Siamo al primo livello.


Questo luogo è una vera gioia per gli occhi!

Questo è il reparto dei fiori recisi!


La cella frigorifero di uno dei banchi e il telefono interno.

Anche piante secche, naturalmente!

lunedì 21 aprile 2014

2.000 figuranti per ricordare il Natale di Roma!

   Grande sfilata in costumi storici per ricordare il Natale di Roma, oltre 2.000 figuranti hanno sfilato dal Circo Massimo ai Fori Imperiali al Colosseo, legionari romani, magistrati, consoli, imperatori, danzatrici, gladiatori, una magnifica parata con migliaia di turisti e romani a fargli ala nella lunga sfilata!
Con la cavalleria romana non si scherzava!

Ecco i legionari romani,
era impressionante sentire gli ordini dati in latino,
la lingua di Cicerone, dei poeti!




I gladiatori, in primo piano un retiario che combatteva con la rete!

Pronti a dare l'assalto alle mura di una città!

Un calzare romano!