domenica 28 febbraio 2021

Villa dei Sette Bassi e parco degli Acquedotti in bici!

 Splendida giornata di sole, con la bici abbiamo raggiunto il parco degli Acquedotti e visitato la villa dei Sette Bassi. Stupenda! Grazie al nostro amico Paolo che ci ha fatto da guida e a VediROMAinBici che ha organizzato la splendida pedalata.



Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trova il viale che vedi sotto.


Nella foto di ieri via Tor de Schiavi a Centocelle.

sabato 27 febbraio 2021

Viva il Giro d'Italia!

 

   Mercoledì è stato presentato il Giro d’Italia 2021 che partirà da Torino sabato 8 maggio e terminerà a Milano domenica 30 maggio. 21 tappe, due giorni di riposo, 3.450 Km con due tappe a cronometro, la prima e l’ultima, otto arrivi in salita e sei tappe per velocisti. Sarà anche un modo per ricordare i 700 anni dalla morte di Dante (con la tappa Ravenna – Verona), i 90 anni dalla prima maglia rosa, i 160 anni dell’Unità d’Italia (1861-2021) e il centenario della nascita di Alfredo Martini (il Giro passerà da Sesto Fiorentino), corridore dell’epoca di Coppi e Bartali poi grande direttore sportivo della nazionale di ciclismo. Nel corso del Giro i corridori dovranno affrontare 35 Km di sterrato prima di arrivare a Montalcino, saliranno sull’altopiano delle Rocche per un arrivo a Campo Felice, passeranno da Ponte a Ema (paese di Bartali), arriveranno a Gorizia – Nova Gorica che sarà capitale europea della cultura nel 2025, faranno tappa a Cortina (tappone da 5.700 metri di dislivello) che sarà olimpica nel 2026. Tra le montagne da affrontare c’è lo Zoncolan (gli ultimi due chilometri al 27% di pendenza), le Dolomiti con Marmolada, Pordoi (Cima Coppi) e Glau. La Rai trasmetterà 17 tappe su 21 in diretta integrale. L’edizione 104 del Giro presenta due brevi sconfinamenti in Slovenia e in Svizzera.

   Chi saranno i protagonisti? Tra i campioni che hanno assicurato la loro partecipazione ci saranno Vincenzo Nibali (vincitore di un Tour, due Giri e della Vuelta), Filippo Ganna (campione del mondo a cronometro, vincitore di quattro tappe al Giro 2020), il giovanissimo belga Evenepoel (nato nel 2000), annunciato come un futuro Eddy Merkx, il velocista slovacco Peter Sagan (tre titoli mondiali, Fiandre, Roubaix), Bardet, Pinot, l’australiano Hindley (che ha perso il Giro dello scorso anno all’ultima tappa, chiudendo al secondo posto), lo spagnolo Mikel Landa.


Nelle foto dall'alto in basso: Filippo Ganna, Vincenzo Nibali e Peter Sagan.

 

Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trova la via che vedi sotto.

Nella foto di ieri via Prenestina altezza Borgo Don Bosco.

venerdì 26 febbraio 2021

Dove si trova il tombino amato da folle di turisti?

    All'interno della chiesa di Santa Maria in Cosmedin, più precisamente nel portico, in fondo a sinistra, si trova la Bocca della Verità. 

     Si tratta di un mascherone che rappresenta un volto maschile barbato con occhi, naso e bocca forati. Gode di fama antica e leggendaria. Nei Mirabilia Urbis (guida medioevale per pellegrini) gli viene attribuito un potere di pronunciare oracoli. Un testo tedesco del XII secolo riferisce dell'imperatore Giuliano indotto dal mascherone (Mercurio = diavolo) a ripristinare la fede pagana. Ancora nel Medioevo si attribuiva a Virgilio la creazione della Bocca per risolvere questioni pendenti di infedeltà tra mariti e mogli.  Ma la più celebre leggenda risale al XV secolo, una imperatrice romana, accusata di adulterio, si salva con uno stratagemma. Prima di introdurre la mano nella bocca il suo amante l'abbraccia e la bacia, così può dichiarare. "Nessuno al di fuori di mio marito e di quest'uomo mi ha mai abbracciato e baciato". Celebre la scena del film “Vacanze romane” (1953) con Gregory Peck e Audrey Hepburn, nel quale l'attore accompagna la principessa (Audery Hepburn) in una fantastica passeggiata per Roma, giunti davanti alla Bocca della Verità finge di averla mozzata.

     La foto è stata trovata in internet, e quindi considerata di pubblico dominio. Vi prego di avvertirmi in caso di un'involontaria violazione del copyright in modo che io provveda subito all'eliminazione dell'immagine usata per errore. 

Roma, non basta una vita! 

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Nella foto di ieri via dei Platani a Centocelle.

giovedì 25 febbraio 2021

Dov'è Cecafumo?

 


     Un nome così curioso desta sorpresa, eppure a Roma – fino agli anni Cinquanta del Novecento - c’era un quartiere con questo nome. Ancora oggi se percorrete la via Tuscolana, dopo la discesa del Quadraro, sulla destra troverete un gruppo di case lunghe e strette, con il tetto spiovente, ad un solo livello, erano sicuramente delle stalle. Qui era Cecafumo. Il nome deriva dalla presenza di una osteria che aveva un camino che non tirava, quindi il fumo restava all’interno del locale. Eravamo ai margini della città. Dall’inizio del Novecento molte famiglie si trasferirono dalle campagne del Lazio alla città in cerca di lavoro, molti uomini andarono a lavorare come muratori, in quegli anni c’era bisogno di manodopera per le tante costruzioni di cui una moderna capitale europea aveva bisogno. Molti si andarono a stabilire lungo gli archi dell’acquedotto Felice, nelle vicinanze, altri costruirono modeste casupole al Quadraro, altri ancora in queste stalle – forse di proprietà dei Torlonia – adattate ad abitazioni. Con il tempo le case vennero migliorate, ma Cecafumo conservò la sua specificità staccata tanto dal Quadraro quanto da Roma. Oltre solo campagna. Bisogna aspettare il dopoguerra, anzi gli anni Sessanta, per veder nascere Cinecittà che inglobò il tutto. Le foto sono state scattate dall’autore di questo post. Roma, non basta una vita.

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Nella foto di ieri il Deposito del Teatro dell'Opera di Roma in via Pirotta a Centocelle.

mercoledì 24 febbraio 2021

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 sai come si chiamano e dove si trovano i depositi che vedi sotto.

Nella foto di ieri via dei Pioppi a Centocello con l'acquedotto Alessandrino.

martedì 23 febbraio 2021

Roma ha una torre pendente?

 

Non bisogna andare a Pisa per vedere la torre pendente. Anche noi a Roma abbiamo una torre pendente, è la torre delle Milizie che sovrasta i Mercati di Traiano. La conoscono anche i turisti, quelli che vengono in città per una visita veloce di 2/3 giorni. La pendenza sembra sia dovuta al terremoto del 1348 che provocò il crollo del terzo piano, di cui resta un moncone.  Ci troviamo sul colle del Quirinale, è chiamata anche torre di Nerone per la leggenda che la vuole punto di affaccio su Roma dal quale il triste imperatore si godette lo spettacolo della città incendiata. Ma è solo una leggenda, è del XIII secolo, fu fatta erigere da papa Gregorio IX dei conti di Segni. Il crudele imperatore romano assistette si all’incendio ma dalla villa di Mecenate (all’incirca dove oggi è palazzo Brancaccio e il cosiddetto Auditorium di Mecenate). A pianta quadrata, si compone di tre corpi sovrapposti e si eleva “a stringere” verso l’alto, giunge a quota 50 metri. Bellissimo il colpo d’occhio da via dei Fori Imperiali. In alcune occasioni viene aperta al pubblico, allora si può salire fino in cima, da qui si gode un panorama unico al mondo. Foto scattata da via delle Tre Cannelle. Roma, non basta una vita!

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Nella foto di ieri il villino di via delle Mimose a Centocelle.

lunedì 22 febbraio 2021

Che ci fanno tre piloni nel Tevere?


     Se attraversate ponte Milvio e guardate a monte, oltre il ponte Flaminio si vedono tre piloni abbandonati. Sono i resti di un ponte costruito negli anni Sessanta come provvisorio perchè ponte Flaminio aveva bisogno di importanti lavori di restauro che necessitava la sua chiusura. Una volta ristabilita la viabilità su ponte Flaminio il ponte provvisorio è stato smantellato ma i tre piloni sono rimasti al loro posto. Ecco alcune foto scattate da me che vi permettono di individuare il punto esatto della loro collocazione. Le prime due foto sono state scattate da ponte Milvio, la terza dalla pista ciclabile Tevere Nord. Roma, non basta una vita!


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Nella foto di ieri la pista ciclabile di via Lusina a Centocelle.

domenica 21 febbraio 2021

Bellissima la ciclabile Tevere Nord

 Soprattutto fatta con gli amici di VediROMAinBici, con tanta simpatia e allegria, in una splendida giornata invernale di sole, sembrava primavera. Eravamo in tanti, fatti ben 44 Km.

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Nella foto di ieri la merceria di via dei Glicini a Centocelle.

sabato 20 febbraio 2021

L'unico obelisco di Roma a restare sempre in piedi

      Roma vanta il numero più elevato di obelischi al mondo, ben 13, vengono dall'Egitto, tranne tre che sono romani, quello del Pincio (o di Antinoo presso la Casina Valadier), Esquilino (alle spalle della Basilica di Santa Maria Maggiore) e quello Sallustiano (in cima alla scalinata di Trinità dei Monti).

      Ma l'unico che è rimasto sempre in piedi è l'obelisco di piazza San Pietro, detto Vaticano, si trovava alla sinistra della chiesa, venne spostato al centro della piazza per volere di papa Sisto V, fu una impresa colossale di Domenico Fontana.

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 sai come si chiama e dove si trova la merceria che vedi sotto.

Nella foto di ieri via delle Sequoie a Centocelle.

venerdì 19 febbraio 2021

Le case a ringhiera esistono anche a Roma

 Tutti pensiamo che le case a ringhiera siano una prerogativa del Nord Italia, di Milano e Torino in particolare, le immaginiamo case economiche in cui tutti i piccoli appartamenti affacciano su balconi che danno la possibilità di accedere alle scale. Ebbene non è così, anche a Roma abbiamo le case a ringhiera o case a ballatoio. Si trovano a San Lorenzo ecco un immagine. Siamo in via di Porta Labicana.



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Nella foto di ieri via Ceprano a Centocelle.

giovedì 18 febbraio 2021

La più bella raccolta di palme di Roma: villa Blanc

 

     La villa si trova in via Nomentana all'altezza di Sant'Agnese, venne acquistata dalla nobile famiglia del conte Alberto Blanc, ministro degli Esteri del governo Crispi e senatore, nel 1897, da Luigi Lezzani che aveva in questo luogo una vigna con casale agricolo. I lavori di sistemazione furono affidati a Giacomo Boni, archeologo e architetto, che allora stava conducendo lavori a Tor di Quinto, qui aveva ritrovato un mausoleo, che venne smontato e portato all’interno della villa. L’allargamento della via Nomentana negli anni Cinquanta lo ha isolato. Il fabbricato principale è una palazzina a due piani con un falso bugnato. E’ in stile floreale o liberty con logge e finestre sovrapposte, colonne, archetti, cariatidi e pilastrini. Nel lato Nord un porticato al piano rialzato, nel lato sud una loggia con Cariatidi e archi in marmo di Carrara. Gli elementi decorativi sono stati realizzati da Adolfo De Carolis e Alessandro Moroni. Nell’interno una sala da ballo con il soffitto a cassettoni ottagonali alternati a quadrati, è stata realizzata utilizzando materiali moderni come la ghisa e il ferro. Il giardino, di 39.000 mq, presenta quella che è ritenuta la più bella raccolta di palme di Roma. Dal 1922 è soggetto a vincoli dei Beni Culturali. Nel giardino ci sono altre quattro costruzioni del 1925, tra cui un chalet svizzero che era la casa del giardiniere e del portiere. Dopo vari passaggi di proprietà nel 1997 La Luiss acquista la villa per 6,3 miliardi di lire ad un’asta pubblica. Dopo un lungo periodo di abbandono la villa viene ristrutturata dal 2011 con una spesa di 25 milioni di euro, i lavori terminano nel 2017. Da Repubblica del 29.5.18 sembra che nei festivi una parte della villa (9.000 mq) è aperta al pubblico con area giochi per bambini.


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Nella foto di ieri via dei Castani a Centocelle.

mercoledì 17 febbraio 2021

Qual è il primo palazzo interamente in cemento armato d'Italia?

 

E’ il palazzo del Ministero dell’Aeronautica in viale Pretoriano. Aperto ufficialmente il 28 marzo 1931, il palazzo fu costruito in soli due anni quale sede dell’allora regia Aeronautica. Committente e ispiratore dell’edificio fu il maresciallo dell’aria Italo Balbo[1] che volle un’opera di dimensioni imperiali, in stile razionalista. Oggi è sede dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare. Progettato da un architetto di soli 28 anni, Roberto Marino (autore anche della scuola Colombo/oggi Alighieri/liceo Talete, in via Camozzi – presso piazza Mazzini), è considerato il primo palazzo in Italia costruito interamente in cemento armato. E’ costituito da colonne portanti di 40 metri, articolata su otto corpi di fabbrica e poggiata su fondazioni di 21 metri di profondità, con una platea in calcestruzzo spessa un metro e mezzo e ampia 10.500 mq. Il palazzo conserva saloni e luoghi di sontuosa eleganza, arricchiti da stucchi e pitture che richiamano al mondo dell’aviazione e delle stelle. Tutte le notizie da Open House Roma 2015. L’ingresso denominato dei Tre Archi per il colonnato centrale ha incisi  i nomi di tutti coloro che hanno perso la vita in attività di volo dal 1907 in poi. Il lapidario dei Tre Archi è considerato il monumento ai Caduti dell’Aeronautica. In un edificio staccato si trova la biblioteca che ha attualmente una consistenza di circa 40.000 volumi. La biblioteca è specializzata in pubblicazioni storico aeronautiche e tecnico militari. Ha ricevuto importanti donazioni. Roma, non basta una vita!



[1] Italo Balbo (Quartesana FE 1896 – Tobruch 1940), politico, generale e aviatore. Fu uno dei quadrunviri della Marcia su Roma, quindi comandante generale della Milizia fascista e sottosegretario all’economia nazionale. Dal 1929 ministro della Aeronautica Militare, promosse diverse crociere aeree tra cui la Italia – Brasile. Nel 1934 fu nominato governatore della Libia. Durante la guerra su abbattuto per errore dalla contraerea italiana. Era considerato un rivale di Mussolini.

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Nella foto di ieri via Casilina all'altezza di Centocelle.

martedì 16 febbraio 2021

Qual è la prima chiesa costruita a Roma nel dopoguerra?

 

     La prima chiesa costruita a Roma dopo l’ultimo conflitto mondiale è la chiesa di Santa Maria Consolatrice a Casal Bertone consacrata il 14 luglio 1945. Seguono la chiesa di Sant’Antonio a piazza Asti (Tuscolano) nel 1947/48, la chiesa di San Leone Magno (Prenestino Labicano) nel 1950.  Ecco alcune notizie della chiesa di Santa Maria Consolatrice, foto scattata da me prima dell’anno 2000. Roma, non basta una vita!

     Costruita in più fasi, la prima portò alla consacrazione della chiesa nel il 19 luglio 1945 (con il trasporto dell’immagine di Maria Consolatrice dalla cappellina dove i frati della basilica di San Lorenzo dicevano la messa), quindi a guerra appena finita, in una fase successiva vennero realizzati il mosaico del catino absidale (1964), il mosaico del portale centrale (1975) e l’altare (1980). Dall’alto di una scalinata si erge la facciata con due ordini di archi muti tranne che per i tre portali. L’interno è a tre navate divise da colonne di cemento rivestite di marmo rosso. Il soffitto ligneo della navata centrale è decorato con lo stemma di Pio XII Pacelli. Di grande effetto il mosaico di Sergio Selva nell’abside. Al centro la Madonna, figure di santi e le città di Nazareth e Gerusalemme. L’altare maggiore è opera di Ugolino da Udine, frate cappuccino.

     Il primo parroco Carlo Maccari divenne in seguito arcivescovo di Ancona-Osimo, diede inizio così una tradizione che vide molti sacerdoti della parrocchia diventare personaggi di primo piano nella Chiesa. Ad esempio, il parroco successivo Giovanni Canestri divenne poi arcivescovo di Genova e quindi cardinale.  Il cardinale titolare della parrocchia è stato dal 1977 Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione  per la Dottrina della Fede e vescovo di Monaco, fino alla sua elezione al soglio pontificio nel 2005. La prima visita fatta in una parrocchia romana da Benedetto XVI fu in questa chiesa il 18 dicembre 2005. La chiesa era stata visitata in precedenza da Paolo VI (1964) e Giovanni Paolo II (1995).

     Quando la borgata si costituì, anche in forma spontanea, le prime ad occuparsi delle cure religiose degli abitanti furono le suore di Maria Consolata, il cui luogo di origine era il Santuario della Consolata a Torino. Nel 1940 il santuario donò una copia di quella Madonna di Torino alla costruenda chiesa.

     Guardando il fianco della chiesa da via Carlo Mezzacapo si vede che sulla sua sommità si trova ancora una sirena antiaerea dell’ultima guerra mondiale.    

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Nella foto di ieri via Carpineto a Centocelle.

lunedì 15 febbraio 2021

Luci sull'Ara Pacis

 


Una bellissima notizia per tutti gli amanti di Roma. Si accendono le luci a led firmate Bulgari sull'Ara Pacis. E' il famoso gioielliere di via Condotti ad aver finanziato le nuove luci che potenziano il sistema di illuminazione di tutto l'ambiente e permettono di risparmiare un il consumo di energia elettrica.

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Nella foto di ieri via Bresadola a Centocelle.

domenica 14 febbraio 2021

Bellissima la Garbatella!

    Bellissima la passeggiata in bici di questa mattina organizzata da VediROMAinBici, abbiamo scoperto la Garbatella. Bravissima la nostra guida Paolo che ci ha fatto fare tante scoperte sorprendenti.

     Pianificata da Gustavo Giovannoni[1] e Marcello Piacentini[2] come borgata giardino a partire dal 1920, adotta il linguaggio architettonico del barocchetto con spunti medioevali e pittoreschi. Gli architetti si ispirarono al modello inglese delle città giardino; ancora oggi, nei lotti più antichi, rimane l’aspetto di una contrada agreste. Il 18 febbraio 2020 il quartiere ha festeggiato cento anni.

     Secondo un’ipotesi leggendaria il nome del quartiere deriva dalla proprietaria di un’osteria che si trovava sui colli subito al di sopra della basilica di San Paolo[3]Secondo un’ipotesi più scientifica il nome deriva dal tipo di coltivazione della vite  “a barbata” o “a garbata”, appoggiando le viti ad alberi di acero o olmo in uso sui colli.

    Tra il 1952 e il 1954 venne aperta la via Cristoforo Colombo, progettata negli anni Trenta, la strada separò il quartiere da Tor Marancia. Nel 1955 ha aperto la metro B con la fermata della Garbatella, tangente al quartiere, in via Giacinto Pullino. Negli anni Novanta l’apertura della Università di Roma Tre ha portato una ventata giovanile nel quartiere. La riapertura del teatro Palladium e il recupero del centro culturale Moby Dick hanno aggiunto un tocco culturale. Nel quartiere sono attivi il centro sociale Casetta Rossa, la Villetta e La Strada.  La Regione Lazio ha dato il via – nel 2019 - alla manutenzione straordinaria dei lotti Ater, un investimento di 820.000 euro anche per la ristrutturazione di 30 locali chiusi, rifacimento coperture e facciate, sistemazione alberature. Da Repubblica del 13.12.19.


[1] Gustavo Giovannoni (1873-1947) ha progettato lo stabilimento della Birra Peroni fuori porta Pia, la città Giardino Aniene oggi Monte Sacro con la chiesa degli Angeli Custodi a piazza Sempione (da Irene de Guttry, Guida di Roma Moderna, ed De Luca).

[2] Marcello Piacentini (Roma 1881-1960) architetto e urbanista, ha progettato al Città Universitaria, il quartiere dell’E 42 oggi Eur, lo sventramento dei Borghi per l’apertura di via della Conciliazione. Si può considerare l’architetto ufficiale del regime fascista.

[3] Origine nome Garbatella.  Nel dicembre 2019 un cittadino del quartiere, Giorgio Guidoni, consultando l’archivio della Basilica di San Paolo ha individuato l’esistenza di una osteria con vigna di tale Giambattista Cascapera, morto nel 1834 a soli 46 anni, lasciando moglie e figlia a gestire il tutto. La vedova di cognome faceva Garbata, quindi la figlia Garbatella. Il tutto è riportato nel libro “Garbatella 100. Il racconto di un secolo” di Giorgio Guidoni, ed. Iacobelli. Da Repubblica del 17.12.19.


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Nella foto di ieri la stazione Parco di Centocelle della metro C in via Casilina.

sabato 13 febbraio 2021

Entra o no la pioggia nel Pantheon?

 

     Tutti sanno che la cupola del Pantheon ha al centro un foro, è una questione di statica, tutta la costruzione regge per quell’apertura. Qualcuno sostiene che l’aria calda tende ad andare verso l’alto, quindi quando piove le gocce della pioggia non entrano per effetto dell’aria che sale. Ma questo non è vero, l’acqua entra, per averne la prova basta guardare il pavimento, in corrispondenza dell’apertura nella volta c’è un chiusino per la fogna. Roma: non basta una vita!

Foto scattata da me!

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Nella foto di ieri la stazione di Centocelle del tram Termini Centocelle.

venerdì 12 febbraio 2021

Vicolo Costaguti, le quinte del Ghetto

 

     Il Ghetto di Roma, dove vivevano gli ebrei, ha conosciuto una grande opera di risanamento dopo l’Unità d’Italia, è stato parzialmente demolito, in gran parte ha cambiato volto. Ma dove possiamo darci un’idea di come era il vecchio Ghetto? Basta andare in vicolo Costaguti, qui si può percepire l’aria di come era vivere in quel luogo, qui si sente la storia che scorre davanti a noi. Roma: non basta una vita! Foto scattate da me!





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Nella foto di ieri la lapide in ricordo ai caduti della prima guerra mondiale che si trova nel deposito dei tram della Casilina a Centocelle.