martedì 31 marzo 2020

Luoghi del cuore10: lo scalone di palazzo Braschi


   Uno scalone così è degno di un palazzo reale, invece si trova a palazzo Braschi, l'ultimo dei palazzi costruiti a Roma per ordine di un papa e donato alla sua famiglia. In esso tutta la magnificenza del neoclassicismo. Bellissimo!



Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova il monumento che vedi sotto.

Nella foto di ieri ponte Testaccio tra Quartiere Portuense e Rione Testaccio.
   Ponte Testaccio venne costruito nel 1948 (ma i lavori erano iniziati dieci anni prima) su progetto di Cesare Pascoletti, unisce il nostro rione al quartier Portuense (lungotevere Portuense). E’ il primo ponte sul Tevere ad essere costruito dopo la II guerra mondiale. E’ lungo 121,91 metri e largo 31,3 m, ad una sola arcata. Su tale ponte è stata girata la scena finale del film “Accattone” (1961) prima opera di Pierpaolo Pasolini, in tale scena il protagonista muore cadendo dalla moto sulla qule fugge inseguito dalla Polizia (Franco Citti).

lunedì 30 marzo 2020

Luoghi del cuore9: la Fornarina di Raffaello


   Davanti a questo quadro del genio immortale di Raffaello, sembra di percepire tutto l'amore, la passione che il giovane urbinate aveva per la sua donna. Un gioiello di Roma, nel palazzo Barberini che merita da solo una visita.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova il ponte che vedi sotto.


Nella foto di ieri il ponte dell'Industria che noi romani chiamiamo ponte di Ferro, sul Tevere tra Ostiense e Portuense.

Costruito nel 1862-63 ed inaugurato dal papa Pio IX, era un ponte ferroviario, serviva per condurre la ferrovia per Civitavecchia, inizialmente attestata alla stazione Trastevere, a Termini. Costituito da due semplici campate in ferro, gettate ognuna su quattro piloni ravvicinati in mezzo, nel centro aveva una parte movibile (tipo levatoio) per permettere il passaggio delle imbarcazioni più grandi. Realizzato dall'ing. francese Barthelemj. Nel 1907-10 venne costruito il ponte ferroviario attuale, detto anche di San Paolo, quindi il ponte in ferro divenne stradale. Venne rimodernato nel 1924 e prese l'aspetto attuale, con le campate ad arco e la parte mobile eliminata. Al di sotto venne fatto passare un gasdotto.
   Nella storia del ponte anche un “pesce d’aprile” nel 2014  opera di Augusto Santori, già consigliere dell’XI municipio. In un comunicato stampa veniva denunciato il furto notturno del ponte, il ponte era stato smontato e portato via. Voleva essere una provocazione per richiamare l’attenzione sui furti di ferro e rame  che causano ingenti danni economici per i contribuenti romani.

domenica 29 marzo 2020

Luoghi del cuore8: Parco degli Acquedotti


   Non possiamo uscire di casa, è giusto così, ma oggi è domenica, dove ci piacerebbe essere in una bella giornata primaverile di sole? Certo il Parco degli Acquedotti è uno di questi posti. Speriamo presto di tornare lì, in bici o a piedi.

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sai come si chiama e dove si trova il ponte che vedi sotto.

Nella foto di ieri il ponte della Scienza che si trova tra Portuense e Ostiense.
Si tratta di un ponte pedonale che collega le due sponde del Tevere e prende questo nome per la cosiddetta Città della Scienza che è in progetto. Sabato 9 febbraio 2013 c'è stata una pre inaugurazione alla presenza del sindaco Alemanno. Il progetto del ponte risale al 1999, ed è dell'architetto Gianluca Andreletti. Il costo è stato di 4,5 milioni di cui 1,140 per opere complementari. Si tratta di un ponte ciclabile e pedonale in acciaio e cemento. E' lungo 119 metri, largo m 10,20 di cui 7 carrabili. L'inaugurazione vera e propria è avvenuta ad aprile.
     Di fronte è sorto un edificio per residenza universitaria progettato da Massimiliano Moauro su una superficie di 5.300 mq. E' caratterizzato da una sorta di ciminiera rovesciata rivestita in mattoni proprio per richiamare l'ex Mira Lanza.
     Nel 2014 il ponte è stato intitolato al premio Nobel Rita Levi Montalcini.

sabato 28 marzo 2020

Luoghi del cuore7: il Galata morente


   In questi giorni di stop obbligato, andiamo a riscoprire alcuni luoghi di Roma che ci emozionano in modo particolare. Entriamo virtualmente nei musei Capitolini, palazzo Nuovo, ed eccoci difronte al Galata Morente.

     La statua raffigura, con un grande realismo, un guerriero Galata (popolo dell'Asia minore) semisdraito e col volto rivolto in basso, completamente nudo, che si uccideperchè sconfitto in battaglia, per non andare incontro ad un futuro da schiavo. Nel volto c'è una espressione di dolore ma anche di fierezza. E' stata una delle sculture più famose dell'antichità, questa è una copia romana di originale greco, venne scoperta nel Seicento all'interno di villa Ludovisi (dove oggi è via Veneto). Durante la campagna napoleonica in Italia la statua fu portata a Parigi, poi restituita nel 1815.

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sai come si chiama e dove si trova il ponte che vedi sotto.

Nella foto di ieri piazza Righi al Portuense.

venerdì 27 marzo 2020

Luoghi del cuore6: la Caffarella


   Restiamo a casa. Un altro luogo del cuore è un brano di campagna romana che si è salvato dalla cementificazione che ha distrutto tanta parte della nostra città e la sua natura. Questo è la Caffarella.



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Nella foto di ieri piazza della Radio che noi romani chiamiamo piazzale.

giovedì 26 marzo 2020

Luoghi del cuore5: San Giovanni a Porta Latina


   In questi giorni in cui non possiamo uscire di casa, andiamo con la mente e con l'aiuto di alcune foto, ad alcuni luoghi di Roma che sono magici, fuori dal tempo. Uno di questi è la chiesa di San giovanni a porta Latina. E' un'isola, non sembra di stare a Roma, sembra una chiesa di campagna, con tutto il verde intorno, con in più il fascino della storia, del tempo che passa, del medioevo che vive ancora.
Peccato che il grande cedro davanti alla chiesa non c'è più da qualche anno, speriamo che sia presto piantato un altro, perché dava un tocco in più al luogo. 
     Preceduta da un pittoresco e raccolto sagrato, ombreggiato da un grande cedro e con un pozzo medioevale fra due colonne, sorge la chiesa del  V secolo, rifatta nel 722 e più volte restaurata. Sulla fronte un portico a cinque arcate su antiche colonne marmoree e di granito, con capitelli ionici, in alto si aprono tre finestre centinate con transenne di restauro. Incluso nel portico, a sinistra,  si alza lo slanciato campanile romanico a sei piani con trifore. Sotto il portico lapidi e frammenti romani, lastre palocristiane di recinto presbiteriale e resti di affreschi medioevali. Interno basilicale a tre navate divise da colonne antiche di marmi diversi, con capitelli ionici, soffitto a capriate a vista. La navata mediana è decorata da un’importante ciclo di affreschi del XII secolo rappresentanti in circa 50 raffigurazioni, “Scene dell’Antico e del Nuovo Testamento”. Altri affreschi decorano l’abside con gli “Evangelisti” (sulla fronte) e, in duplice teoria, i “24 seniores dell’Apocalisse[1]”. Il pavimento dell’abside è in opus sectile anteriore al XII secolo.
     Vicinissima, presso porta Latina, si trova la "Piletta" (come è chiamata dai romani) da pochi giorni restaurata. Si tratta dell'Oratorio di San Giovanni in Oleo, sorto ai primi del Cinquecento sul luogo dove - secondo la tradizione - san Giovanni Evangelista venne immerso in una vasca d'olio bollente, ma da esso ne uscì illeso. Venne quindi esiliato a Patmos[2] dove poi scrisse l'Apocalisse e dove morì.



[1] Apocalisse di Giovanni. E' l'ultimo libro del Nuovo Testamento e la sola apocalisse accettata nel canone della Bibbia. E' uno dei libri più controversi e difficili da interpretare di tutta la Bibbia. Si compone di 404 versetti.
[2] Patmos isola greca del mar Egeo nel Dodecanneso. E' conservato il luogo leggendario dove visse San Giovanni, la grotta. E' oggi tra le mete turistiche più frequentate.

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Nella foto di ieri piazza Meucci al quartiere Portuense.

mercoledì 25 marzo 2020

Luoghi del cuore4: la Centrale Montemartini


   Se c'è un luogo straordinario di Roma, unico al mondo, irripetibile, questa è la Centrale Montemartini. Un sito di archeologia industriale coniugato con l'arte classica greco-romana. Là dove una volta c'erano gli operai al lavoro, con il sudore delle loro braccia, ora si trovano alcune opere meravigliose, quanto di meglio l'umanità abbia saputo produrre nella sua vita millenaria.
Fra i tanti capolavori ce n'è uno che mi affascina sempre, ogni volta che lo vedo, e mi viene voglia di tornare a vederlo. E' la Musa Polimnia, nascosta in epoca antica, forse per sottrarla ad un esercito nemico che minacciava la città, quindi dimenticata in una galleria sotterranea dove oggi è via Terni, dove erano gli Horti Variani, una lussuosa residenza - giardino. Raffigura una delle muse in atteggiamento sognante e pensoso, completamente avvolta nel mantello e appoggiata a un pilastro roccioso, reggeva nella sua mano sinistra un papiro simbolo dell'arte che rappresentava.

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Nella foto di ieri piazza Fermi.

martedì 24 marzo 2020

Luoghi del cuore3 Sogni di Corcos


   Non potendo uscire di casa, vediamo insieme alcuni punti di Roma che sono particolarmente emezionanti. Questa volta entriamo virtualmente nella Galleria Nazionale d'Arte Modern, e ci soffermiamo sul quadro di Vittorio Corcos, Sogni, del 1896.

   Nel dipinto è ritratta una ragazza elegante dallo sguardo sicuro, il mento appoggiato sulla mano, le gambe accavallate, i capelli mossi, i libri appoggiati sulla panchina, insieme a un cappello di paglia e all’ombrellino. Un rampicante scende dalla finestra posta dietro di lei. Lo sguardo è serio, quali pensieri starà inseguendo?     La ragazza ritratta è Elena, una figlia adottiva dell’artista. Il quadro ebbe subito un grande successo di pubblico e critica quando apparve all’Esposizione Internazionale di Firenze, perciò fu immediatamento acquistato dalla Gnam. E’ stato utilizzato nella pubblicità. E’ considerato il suo capolavoro.

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Nella foto di ieri il parco della Magliana tra la pista ciclabile e il Tevere.

lunedì 23 marzo 2020

Luoghi del cuore2: il passaggio di Campo Carleo

   Tra i luoghi più belli e suggestivi di Roma c'è indubbiamente il Foro di Traiano, tante sono le angolazioni da cui vedere questo luogo unico al mondo.

   Ma uno dei più belli è il  passaggio di Campo Carleo che mette in comunicazione direttamente il rione Monti (piazza del Grillo) con via dei Fori Imperiali (via Alessandrina). Si passa sotto la Casa dei Cavalieri di Rodi. E' un passaggio esclusivamente pedonale, un punto di vista eccezionale. Queste cose solo a Roma si possono vedere!
Negli ultimi tempi è chiuso, speriamo che riapra presto. Esisteva una piazza di Campo Carleo, ma è scomparsa per l'apertura di via dei Fori Imperiali (anni Trenta). Il nome deriva da un dignitario bizantino, Carolei di Leone, che aveva proprietà nella zona e nel suburbio. 



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Nella foto di ieri la pista ciclabile del Tevere presso la Magliana.

domenica 22 marzo 2020

Luoghi del cuore: l'Arco degli Acetari.

   Ci sono luoghi di Roma - poco conosciuti - oppure che conosciamo ma che abbiamo bisogno di riscoprire. In questi giorni di chiusura forzata nelle nostre abitazioni proviamo ad andare, con la mente in questi luoghi.
Forse l'avete riconosciuto, è l'arco degli Acetari, si trova a due passi da Campo de' Fiori.

E' un luogo che conoscono solo gli amanti di Roma,
i veri romani di Roma.

 All’inizio di via del Pellegrino si trova l’Arco degli Acetari, che immette in una corte interna. Si tratta di un luogo molto suggestivo, il cui nome deriva dalle rimesse dei carretti degli acquacetosari, quei lavoranti che andavano all’Acqua Acetosa, prendevano l’acqua ritenuta molto benefica, e la distribuivano in città.
 Venire qui è come entrare in un altro tempo, sembra di piombare nel medioevo, e subito iniziamo a pensare a come doveva essere la vita nei secoli passati, una vita semplice, essenziale, fatta di poche cose. Una vita nella quale era importante stare vicini, l'unione era elemento di difesa, ci si aiutava, si superavano insieme le difficoltà

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Nella foto di ieri i Mulini Biondi che si trovano presso il ponte di Ferro (Portuense).

sabato 21 marzo 2020

Una bella iniziativa del Museo del Ciclismo al Ghisallo

Fausto Coppi è plurivincitore del Giro di Lombardia
nella foto sopra al Giro del 1940.

Sul monte Ghisallo, tra i due bracci del lago di Como, esiste da pochi anni un museo dedicato al ciclismo, perchè quella salita rappresentava un punto decisivo per vincere il Giro di Lombardia, la classica di chiusura della stagione ciclistica. Grandi nomi del ciclismo hanno lasciato il proprio sigillo vincendo quella corsa che è tra le più belle del calendario professionistico su strada.
   Giustamente questo museo è chiuso, come tutti i musei, ma ora è possibile effettuare una visita virtuale sul sito e su fb.
GIRO DI LOMBARDIA
     E’ detta la “Classica di chiusura” o la “Classica delle foglie morte” perché chiude il calendario del ciclismo professionistico. E’ stata anche chiamata: il mondiale d’autunno visto l’importanza dei partecipanti.  Si svolge nel mese di ottobre, fa parte del calendario UCI World Tour.

STORIA
     Fu istituita nel 1905 su idea del giornalista Tullo Morgagni, la prima edizione fu vinta da Giovanni Gerbi che precedette di quaranta minuti Giovanni Rossignoli e Luigi Ganna. Dal 1907 è organizzata dalla Gazzetta dello Sport. Si tiene dopo i campionati del mondo (2016 ora non più), sei corridori hanno vinto la gara dopo essersi laureati campioni del mondo: Alfredo Binda, Tom Simpson, Eddy Merckx, Felice Gimondi, Giuseppe Saronni, Oscar Camenzind e Paolo Bettini nel 2006. Il plurivincitore della corsa è Fausto Coppi che ne ha vinte cinque, di cui quattro consecutive. Gino Bartali è salito più volte sul podio: nove volte. Nel suo albo d’oro figurano i più bei nomi del ciclismo internazionale.
     Con Bolla Pontificia del 13 ottobre 1949, Pio XII decreta la Madonna del Ghisallo patrona dei ciclisti.

ALBO D’ORO RECENTE
2010 Philippe Gilbert   2011 Oliver Zaugg   2012 Joaquim Rodriguez   2013 Joaquim Rodriguez   2014 Daniel Martin   2015 Vincenzo Nibali   2016 Chavez (COL) 2017 Nibali 2018 Pinot (FRA)
2019 Alaphilippe (F)

PERCORSO
     Il percorso è cambiato molte volte, l’arrivo caratteristico è il velodromo di Milano. Di certo il suo simbolo resta la salita del Ghisallo, che una volta era decisiva per le sorti della gara. Da Bellagio sul lago di Como arriva al santuario della Madonna del Ghisallo, protettrice del ciclismo (qui è sorto un museo del ciclismo). Punti tradizionali di arrivo, oltre Milano, sono Monza, Como e Bergamo. Ultimamente si alternano Como e Bergamo.
   

Sei romano de Roma se...

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Nella foto di ieri l'ex fabbrica della Mira Lanza, oggi in parte recuperata come Teatro India. Si trova sul lungotevere Gassman al Portuense.

venerdì 20 marzo 2020

Tante le proposte utili delle Biblioteche di Roma

   Copio e incollo dal sito delle biblioteche del comune di Roma.
Di seguito suggeriamo link alle risorse gratuite interessanti, che cercheremo di aggiornare costantemente, per arrivare al cuore della lettura:
Se ti piace ascoltare, ecco tra cosa scegliere su Rai Play:
  • romanzi
  • racconti:
  • biografie degli autori:

Se preferisci gli e-book
, oltre alle risosrse messe a disposizione sulla nostra piattaforma, puoi scegliere tra quelli messi a disposizione da:
Liber liber
Archive.org, dove prendere in prestito gratuitamente i libri per due settimane
Open library, dove scaricare e-book in inglese
Gutenberg Project
Amazon
Feltrinelli (seleziona dal link gli eBook a zero euro)
Mondadori store
Se dopo tante belle letture vi fosse venuta voglia di musica, grazie alla disponibilità di Rai Cultura, nei giorni e nell’ore tradizionalmente riservati ai concerti sinfonici di Santa Cecilia (giovedì alle 19.30, venerdì alle 20.30 e sabato alle 18) sulla pagina www.santacecilia.it/concerti si potrà assistere a tre concerti diversi. Inoltre, trovate online:
Il concerto dei Berliner Philharmoniker

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sai come si chiama e dove si trova la fabbrica abbandonata che vedi sotto.


Nella foto di ieri la Magliana vista dalla pista ciclabile posta sull'argine del Tevere.

giovedì 19 marzo 2020

Salus Populi Romani


   In questi giorni papa Francesco si è recato nella Basilica di Santa Maria Maggiore per pregare davanti all'immagine della “Salus populi romani” (Salvezza del popolo romano, “salvezza” nel senso di protettrice) del tipo romano orientalizzante (se. XII-XIII) già attribuita a San Luca. Molte volte papa Bergoglio è venuto in questa chiesa, almeno una volta ogni 15 giorni. Questa volta è giunto per chiedere la fine dell'epidemia che sta angosciando tutti noi.
     In questi giorni è interessante ricordare la storia di questa immagine.

     Maria è raffigurata in atteggiamento maestoso con uno sguardo soffuso di ineffabile dolcezza mentre regge il Bambino che con la mano destra benedice e con la sinistra stringe a sé il Libro della Nuova Alleanza. Tante le processioni lungo le vie di Roma nei momenti più drammatici della sua storia per implorare l’aiuto di Maria. 

Anche i ciclisti professionisti si fermano. Giusto!

La Federazione ciclistica internazionale ha chiesto a tutti i ciclisti professionisti di fermarsi, non uscire di casa per allenarsi. Mi sembra giusto. Atteniamoci tutti a queste disposizioni. Niente uscite in bici o passeggiate a piedi. Tutte le gare del calendario ciclistico sono state sospese. Si faranno tutte, a cominciare dalla Sanremo e Giro d'Italia. Ma ora stop a tutti!

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova il quartiere che vedi sotto.


Nella foto di ieri la pista ciclabile lungo  il Tevere in lungoteverre di Pietrapapa (Portuense).

mercoledì 18 marzo 2020

Un bel segnale dal Campidoglio


   La piazza del Campidoglio è il cuore laico di Roma, la sede millenaria delle istituzioni cittadine. E' stata la prima piazza moderna d'Europa, nata sulla base di un progetto specifico dovuto al genio immortale di Michelangelo.
   Da questa sera, tutte le sere, la facciata del palazzo Senatorio, dove si riunisce il consiglio comunale e ha sede l'ufficio del sindaco, sarà illuminato con i colori della bandiera italiana. Mi sembra una bella iniziativa che ci deve dare coraggio e fiducia nel futuro. Batteremo il virus.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova questa pista ciclabile.

Nella foto di ieri il Gazometro che si trova all'Ostiense, vista dalla opposta riva del Tevere.