domenica 30 novembre 2014

Quante storie ha da raccontare la nostra città!

   "Roma è talmente piena di storie che potrebbe raccontarsi e portarsi in scena da sola" dice il grande attore Gigi Proietti, romano de romano. Ed in effetti quello che ha fatto oggi VediROMAinbici è stato proprio questo, un itinerario in bici tra le strade del centro storico di Roma alla scoperta di luoghi che hanno da raccontare storie incredibili, fantastiche, a volte vere che sembrano incredibili. Eravamo 47 persone, tutte in bici.

Eccoci alla partenza da largo Corrado Ricci, siamo tanti, la giornata è calda.


Passiamo davanti al Colosseo, siamo diretti alla chiesa di Santo Stefano Rotondo.

Abbiamo una descrizione favolosa di questa chiesa del
grande viaggiatore arabo del 1100 Edrisi.

Questa è la chiesa di Santa Maria in Tempulo,
oggi sconsacrata, sede dei matrimoni civili del comune di Roma.
Qui c'era la fonte delle Camene, in questo luogo si
incontravano segretamente la ninfa Egeria e il secondo
re di Roma Numa Pompilio.

Piazza Cavour, palazzo di Giustizia. Durante i lavori per la
sua costruzione venne trovata la tomba di Trifena Crepareya,
la giovinetta aveva con se una bambola d'avorio.

La chiesa della Trinità de' Pellegrini,
vicino a via dei Giubbonari,
ricorda San Filippo Neri, compatrono di Roma.
Nella visita sono stati ricordati alcuni suoi miracoli
che hanno dell'incredibile.

Passando per via Cavour abbiamo incontrato questa comunità
di cittadini africani che compivano un rito religioso cattolico
davanti alla chiesa dei Santi Gioacchino e Anna.

Ultima tappa del giro di oggi, la basilica di
Santa Maria Maggiore. Qui la leggenda della neve, il 5 agosto,
il papa Liberio ebbe un sogno che gli annunciava una nevicata su
un colle di Roma, lì avrebbe dovuto costruire una chiesa
alla Madonna.


sabato 29 novembre 2014

Vivi i musei del comune di Roma!

   Sono bellissimi, dei musei molto grandi e importanti, pochi li conoscono, eppure i musei del comune di Roma meritano di essere visti. Adesso c'è una occasione in più! Il prossimo fine settimana: sabato 6 dicembre, domenica 7 e lunedì 8 presentano tante iniziative che ci invogliano a visitare alcuni di questi musei o ritornare in essi. Anche lunedì 8, eccezionalmente sono aperti al pubblico, si è voluto così sfruttare il ponte dell'Immacolata per i turisti e i romani. Mi sembra una bella idea. Invece sabato 6 torna l'evento denominato "Musei in musica", con concerti, danza e spettacoli dalle ore 20 alle ore 2 in tanti luoghi magici. Domenica 7 i musei sono ad ingresso gratuito per tutti i residenti nel comune di Roma.
   Tra tanti luoghi affascinati da vedere ne suggerisco uno, la Centrale Montemartini e in essa suggerisco di soffermarsi su una opera in particolare, il gruppo scultoreo che decorava il timpano del tempio di Apollo Sosiano. Ne restano nove frammenti che rappresentano una scena di battaglia tra Greci e Amazzoni.
     Al centro della scena campeggia l’immagine di Atena ispirata allo schema della Parthenos fidiaca. Alla sinistra di Atena, vestita di peplo attico coperto sul petto dall’egida, è la figura di Eracle, caratterizzato da una possente resa anatomica della muscolatura, che sta movendo contro una amazzone, forse Ippolita, della quale è conservata soltanto una parte del torso coperto dal morbido panneggio di un peplo attico.  Una Nike sospesa in volo, a destra di Atena, ha appena posto sul capo di Teseo una corona, simbolo della vittoria. La figura di Nike è stata ricomposta parzialmente, la parte anteriore della splendida testa, sorprendentemente, conserva tracce della cromia originale. Teseo avanza verso destra, il braccio sinistro che forse teneva uno scudo è portato in avanti, l’eroe sembra pronto ad aggredire la sua immediata antagonista, da riconoscersi con qualche perplessità nell’amazzone a cavallo della quale resta unicamente la parte inferiore vestita di corazza anatomica e di un corto chitone. Una seconda amazzone a cavallo, alle spalle di Eracle, muove contro un guerriero greco caduto in ginocchio. Infine, a chiudere la composizione in prossimità dell’angolo sinistro del timpano, è la figura di un greco giacente a terra, colpito da una freccia, come lascia supporre il piccolo e nitido foro visibile sul petto.
Una foto del timpano del tempio di Apollo Sosiano,
all'interno della Centrale Montemartini,
scattata qualche anno fa in occasione di una mostra.


     Sulla base di considerazioni stilistiche, si è proposto di attribuire la creazione del complesso frontonale a una personalità artistica non esente da influssi di tradizione ionica e di datarne l’esecuzione tra il 450 e il 425 a.C. Allo stesso ambito cronologico, contrassegnato da un grande fermento sociale, culturale e artistico, sono assegnati i rilievi delle metope e di settori del fregio del Partenone – con i quali queste sculture mostrano strette analogie – ai quali lavorarono artisti e maestranze di tendenza eterogenee.


venerdì 28 novembre 2014

Splendida mostra alla Gnam.

   E' in corso in questi giorni alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna una interessante mostra che lascia meravigliati per la quantità e qualità di opere esposte e per la miriade di collegamenti storici, artistici, filosofici che offre. La mostra si intitola: "L'arte in Italia prima della Grande Guerra", si tratta di una grande esposizione che offre 170 tra dipinti, disegni, sculture che raccontano un periodo storico molto intenso e ricco di novità artistiche, dal 1905 al 1915. L'esaurirsi dei movimenti della Secessione, il sorgere e l'affermarsi del futurismo, la pittura metafisica fino a Arturo Martini, Felice Casorati, Gino Rossi e Guido Marussic. Roma, Firenze e Venezia sono al centro dello sviluppo artistico di quegli anni.
La prima sala della mostra.

Il ritratto di Tolstoi di Balla.

I tre studi di Pellizza da Volpedo del "Quarto Stato".
Imperdibili!

"Porta Romana" di Boccioni.

Un opera di Plinio Nomellini.

Cameretta per bambini di Balla.

giovedì 27 novembre 2014

Per i romantici!

E dopo aver raccontato la storia dell'Alberone, dopo tante immagini del vecchio e del nuovo Alberone, ecco finalmente delle immagini del nuovo Alberone, ripiantato pochi giorni fa e dotato di una illuminazione suggestiva. A me piace. Dedico queste foto a tutti i romantici!



Queste foto sono state scattate da Piero Tucci,
questa sera verso le ore 20,
il loro uso è libero.

mercoledì 26 novembre 2014

Nel nome dei pedali, quando la bici ispira la poesia.

   Può una bicicletta ispirare poesia? Certamente andare in bicicletta con una persona cara, ispira pensieri positivi, quindi siamo ad un passo dalla poesia. Di sicuro andare in bici in un luogo in cui la natura è tutelata è bellissimo e può ispirare poesia, penso alla via Appia Antica, uno dei luoghi più belli del mondo dove archeologia, natura, storia si incontrano. Di certo la storia del ciclismo professionistico è stata ben illustrata da grandi giornalisti, scrittori di ciclismo che hanno contribuito alla diffusione di questo bellissimo sport. Quindi anche qui siamo vicini alla poesia.
Monumento al ciclismo davanti alla sede del CIO a Losanna.

   Ma l'aspetto più bello è che andare in bicicletta ci permette di rilassarci, dico mentalmente, e quindi si pensa, in genere i pensieri sono positivi. Così accade a me e a tanti altri. Ed ecco così arriviamo a Ennio Bongiovanni, giornalista e poeta che con il suo ultimo libro "Nel nome dei pedali" fa della bicicletta un punto di osservazione unica per guardare il mondo, i luoghi, gli affetti. Non è la prima volta che Bongiovanni parte dallo sport per arrivare alla poesia, lo aveva già fatto con "E poi sparo - 100 poesie" dedicate all'atletica, altra sua grande passione.
   Un bel libro, un altro punto di vista della bicicletta.

martedì 25 novembre 2014

Un simpatico film ambientato a Roma, anzi a Corviale!

   Molti romani hanno sentito parlare di Corviale, il mostro, la stecca, il palazzo lungo un chilometro e altro undici piani che chiude la campagna romana verso Fiumicino sulla via Portuense. Pochi ci sono stati. Gli amici di VediROMAinbici, invece, lo conoscono bene perchè hanno fatto una visita guidata in quel luogo e conoscono le motivazioni pro o contro quel tipo di edilizia.
La locandina del film è tratta da mymovies.it
che si ringrazia.

   Adesso è nelle sale il film "Scusate se esisto" di Riccardo Milani, commedia divertente e ironica con Paola Cortellesi e Raul Bova. E’ la storia di un architetto donna che per lavoro si trasferisce in Inghilterra ma vuole tornare in Italia, per superare il concorso di riqualificazione di Corviale si presenta con un nome da uomo e lo vince. In effetti esiste un progetto di riqualificazione del quartiere ed è firmato da una donna Guendalina Salimei, c’è il finanziamento della Regione, i lavori dovrebbero partire nel 2015. Regista del film è il compagno della Cortellesi, Riccardo Milani. Nel film anche Lunetta Savinio, Ennio Fantastichini,, Corrado Fortuna. Nel film il tema del degrado delle periferie, la fuga dei cervelli e l’omossessualità, perché la Cortellesi si innamora di un uomo che poi scopre essere omosessuale. Il tema è trattato con delicatezza.
   Per gli amanti di Roma, ma non solo, è un film da vedere!





Immagini di Corviale scattate da me,
nell'ultima foto il palazzone di Corviale visto dal CC Casetta Mattei,
l'uso delle foto è libero.

lunedì 24 novembre 2014

Anvedi!! Modi di dire e proverbi romaneschi.

La foto di copertina è stata scattata da me,
questa mattina nella libreria la Feltrinelli di via Appia.

   Se siete nati a Roma, se vi abitate da tanti anni, certamente oltre ad esservi innamorati di questa città e dei romani, sicuramente avrete sentito pronunciare tanti proverbi e modi di dire tipicamente romaneschi. Soprattutto dagli anziani. Adesso abbiamo nelle librerie un bel testo che li raccoglie in maniera molto simpatica. E' un'occasione ghiotta per chi vuole approfondire il "colore" della nostra città, oppure per  tutti coloro che vogliono tener vivo il ricordo dei veri "romani di Roma".
   Tutti abbiamo sentito dire: "Tutte le strade portano a Roma", oppure "A chi tocca nun s'engrugna", oppure: "Can che abbaia nun morde", oppure "Chi cià er pane nun cià li denti", e per finere "L'amore nun è bello se nun è litigarello". Ma ce ne sono tanti altri, c'è da leggere e da divertirsi.
Madama Lugrezzia, Anvèdi!! Modi di dire e proverbi romaneschi, AB edizioni, € 7,90, pag. 128.

domenica 23 novembre 2014

I lampioni di Roma e la storia dell'illuminazione pubblica a Roma.

   Una mattinata di pioggia, fino alle ore 8,15, poi il sereno, 20 ciclisti speranzosi non si sono spaventati, sono usciti di casa in bici, hanno raggiunto gli altri a largo Corrado Ricci dove hanno partecipato alla visita guidata ai lampioni di Roma.
Eccoci alla partenza da largo Corrado Ricci,
siamo quindici, altri 5 si uniranno a noi davanti al
Ministero della Pubblica Istruzione, dove passiamo.

Breve sosta davanti all'edicola di Alfredo prima di
intraprendere la salita del Gianicolo.



Sempre immagini di noi ciclisti davanti all'edicola di Alfredo
in via di Roma Libera.

Dopo una lunga salita ci vuole una sosta,
siamo sulla piazza davanti al fontanone del Gianicolo.


Sempre davanti al Fontanone, il panorama su Roma
ripaga dello sforzo.

Eccoci alla prima tappa, il Faro del Gianicolo,
voluto dalla comunità italiana in Argentina nel 1911,
è opera di Manfredo Manfredi, lo stesso architetto che
terminò il Vittoriano dopo la morte di Giuseppe Sacconi.

Seconda tappa è ponte Sisto,
voluto dal papa Sisto IV nel 1474,
primo ponte costruito sul Tevere dopo circa 1000 anni.
Nella foto sotto notare il lampione umbertino che lo ingentilisce.

Ci dirigiamo verso via dei Giubbonari dove ci concediamo
un caffè o cappuccino, cornetto e una sosta per il bagno.
Nella foto sotto stiamo per imboccare via dei Pettinari.



Qui ci troviamo in via di Montecatini dove si trova un bellissimo
lampione liberty, foto con particolare del lampione sotto.
Ultima tappa piazza dei Cinquecento
dove c'era la "Lampada Osram" luogo di appuntamento
per i giovani romani negli anni Sessanta e Settanta,
tale lampada ha dato lo spunto ad una canzone di
Claudio Baglioni dal titolo appunto "Lampada Osram".
E' stato un giro veramente simpatico.
Questa bella foto della lampada Osram la devo a:
5voltemamma.lenuovemamme.it
che ringrazio.



sabato 22 novembre 2014

Gino Bartali, 100 anni di leggenda.


   Tra i libri  pubblicati per celebrare il centenario della nascita di Ginettaccio (per la verve polemica), oppure il Re della Montagna (per essere un grande ciclista scalatore), oppure l'Intramontabile (per essere capace di vincere grandi gare anche in età tarda), come veniva chiamato tanti anni fa Gino Bartali, quando correva da professionista le gare del ciclismo mondiale, ecco un volume agile che ripercorre la carriera del campione ciclista italiano e toscano per eccellenza, con contributi di grandi firme del giornalismo italiano: da Gianni Mura a Marco Pastonesi a Claudio Gregori. La particolarità di questo imperdibile libro è quello di offrire una carrellata di prime pagine di giornali italiani e stranieri dedicati a Gino Bartali.
AA VV, Gino Bartali, 100 anni di leggenda, Alba Edizioni, 158 pagine, € 18.
In alto uno foto di Gino Bartali tratta da it.wikipedia.org e sotto la copertina del libro in questione tratta dal sito internet della casa editrice che si ringrazia.
   Gino Bartali è nato a Ponte a Ema (Firenze) il 14 luglio 1914, è stato un corridore ciclista completo, ma soprattutto scalatore, fu fortissimo negli anni a cavallo dell'ultimo conflitto mondiale, è rimasto nell'immaginario collettivo per i suoi leggendari duelli con Fausto Coppi, il Campionissimo. Ha vinto tre Giri d'Italia nel 1936, 1937 e 1946, due Tour de France nel 1938 e nel 1948. Ha vinto quattro volte la Milano - Sanremo, tre volte il Giro di Lombardia, 2 il Giro di Svizzera, quattro maglie di campione d'Italia e molte altre gare. Ha disputato 988 corse vincendone 184, di cui 45 per distacco. Ha vinto un campionato italiano a 38 anni. Nel 1937 ha rischiato di vincere Giro e Tour nello stesso anno, primo uomo nella storia, lo fermò una caduta in un torrente. Il suo cuore batteva 38 volte in un minuto. Correva con bici Legnano come Brunero e Binda prima di lui, come Baldini dopo. E' venuto a mancare il 5 maggio 2000 a Firenze.



venerdì 21 novembre 2014

Ecco l'Alberone!

   Eccolo finalmente inaugurato il nuovo Alberone!
Questa foto la trovo particolarmente poetica. Si vede un nonno che ha preso da scuola una nipotiva, ha ancora il grembiule e lo zaino sulle spalle, le sta spiegando la storia dell'Alberone.
E' un passaggio di testimone.

Giovani sotto l'Alberone che ha ripreso la sua funzione.

Giovani e meno giovani sotto l'Alberone,
la vita si rinnova.

Il Comune ha posizionato una lapide ha ricordo dell'evento.
Mi sembra giusto!

Alla base ecco tre fari per illuminarlo di notte.

La mattina ha presenziato alla cerimonia il sindaco Ignazio Marino,
nella foto anche la presidente del VII Municipio Susana Fantino.
Con l'occasione viene premiata la scuola vincitrice del concorso
per la realizzazione del logo della campagna
"Dona un albero"
che punta ad arricchire la città di nuovi alberi.
Quest'ultima foto è stata presa dalla pagina facebook di Marino
che ringrazio.