domenica 31 maggio 2015

Contador vince alla grande il Giro d'Italia, Fabio Aru è una scommessa del ciclismo italiano

   Si è concluso a Milano il Giro d'Italia con la meritatissima vittoria dello spagnolo Alberto Contador, si tratta di un grande ciclista che ha vinto senza alcuna ombra questa bellissima gara di tre settimane. Al secondo posto il nostro Fabio Aru a 1'53", al terzo posto lo spagnolo Mikel Landa a 3'05".
Il vincitore del Giro d'Italia 2015 sul podio.
Foto da: facebook.com/giroditalia.

   La tappa di oggi, Torino - Milano è stata vinta dal belga Ilijo Keisse dopo uno sprint a due con l'australiano Luke Durbridge.
   Cala così il sipario su questa gara che anche quest'anno non ci ha risparmiato emozioni.

I luoghi delle Aquile

   Oggi c'è stata una originale passeggiata in bici sui luoghi che hanno visto la storia della Società Sportiva Lazio, più semplicemente "la Lazio", come la chiamiamo a Roma. Era una bellissima giornata di sole, eravamo in 16.
Eccoci alla partenza di largo Corrado Ricci.

Siamo in piazza della Libertà sotto alla lapide che ricorda la fondazione della Lazio.
     In questa piazza venne fondata la Società Podistica Lazio (solo nel 1925 rinominata Società Sportiva Lazio) il 9 gennaio 1900, da un gruppo di nove giovani con a capo il sottoufficiale dei Bersaglieri, oltre che atleta podista, Luigi Bigiarelli.
     Luigi Bigiarelli aveva preso parte, come sottufficiale dei Bersaglieri alla battaglia di Adua (1896) in cui perirono oltre 5.000 soldati italiani. Con i fratelli si esercitava in allenamenti di resistenza allo sforzo e velocità.
     Il Bigiarelli desiderava partecipare al Giro podistico di Castel Giubileo in programma per il 21 aprile 1900, ma ad esso potevano partecipare solo atleti iscritti a società ufficiali, decise di fondare una propria società sportiva con il fratello Giacomo e gli amici Odoacre Aloisi, Arturo Balestrieri, Alceste Grifoni, Giulio Lefevre, Galileo Massa, Alberto Mesones ed Enrico Venier. Adottarono come emblema l’aquila imperiale di alcune legioni romane e come colori il bianco e il celeste che richiamo i colori della Grecia, patria delle Olimpiadi.
     Fin dai primissimi anni si rivelò la più forte squadra di calcio della capitale, nel 1908 si affiliò alla FIF, la Federazione Italiana Footbal, dal 1910 partecipò alle competizioni federali, dal 1912 giocò in prima categoria. Fino allo scoppio della prima guerra mondiale raggiunse la finalissima del torneo nazionale quattro volte, senza però mai vincerlo. La finalissima del 1915 fu annullata a causa dello scoppio della grande guerra.
     Bigiarelli, dopo la fondazione della Lazio, emigrò in Belgio per lavoro, diventò campione mondiale di podismo sul tempo di mezz’ora (Km 6,742) e anche dell’ora al Bois de Boulogne di Parigi (Km 11,282), morì per una polmonite a 32 anni. Nel 2011 è stata individuata la sua tomba nel cimitero della cittadina belga di Ixelles, uno dei comuni che formano la città di Bruxelles, presso l’area che ospita le istituzioni dell’Unione Europea. In occasione dei festeggiamenti per il centenario della Lazio, tenutisi nello stadio Olimpico, l’attore Enrico Brignano, in una scenetta ha interpretato Luigi Bigiarelli.

Eccoci in piazza Mazzini.
     Qui era il primo impianto sportivo utilizzato dalla Lazio, nel 1905 si trasferì al Parco dei Daini. Qui era la piazza d’armi di Roma. Con questo termine architettonico si definivano quei luoghi atti alle esercitazioni militari, o semplicemente usati per la raccolta di truppe e pezzi d’artiglieria. Come ricordo tangibile della piazza d’armi di Roma restano tutte le caserme lungo viale delle Milizie, tra questo e viale Giulio Cesare. Molte di queste caserme sono state trasformate in uffici giudiziari.


Eccoci al parco dei Daini.
     Qui la Lazio giocò dal 1905 al 1913 quando un tiro dell’attaccante Fernando Saraceni centrò in pieno volto una nobildonna in carrozza, il marito era il prefetto Angelo Annaratone, la squadra fu sfrattata dal campo.

Stiamo andando verso la Farnesina,
foto sul ponte della Musica Armando Trovaioli,
una volta tanto ci sono anch'io nella foto.

Siamo alla Farnesina, qui la Lazio giocò dal 1913 al 1914 poi si trasferì allo stadio della Rondinella.
Si trova nel quartiere Della Vittoria, tra Monte Mario e il Tevere, porta questo nome perché un tempo i terreni erano proprietà dei Farnese.
     Il palazzo della Farnesina è sede del Ministero degli Affari Esteri. Fu iniziato nel 1937 dagli architetti Enrico Del Debbio, Arnaldo Foschini e Vittorio Ballio Morpurgo vincitori di un concorso che volevano questo edificio in vari luoghi, si era ipotizzato anche che sorgesse lungo via dei Fori Imperiali. Doveva essere la sede nazionale del Partito Nazionale Fascista. Interrotti per la guerra, i lavori ripresero nel 1946 quando già era decisa la destinazione a ministero degli esteri. Con più di 1.300 stanze e nove piani, con una facciata lunga 169 metri e alta 51, è uno dei palazzi più grandi d’Italia insieme alla Reggia di Caserta. I lavori di costruzione terminarono nel 1959.
     All’interno si trova una importante raccolta di arte italiana contemporanea, in occasione delle giornate del Fai è aperta al pubblico. Sul piazzale antistante si trova la “Sfera grande” di Arnaldo Pomodoro (sua la scultura Novecento posta davanti al Palalottomatica all’Eur nel 2004, una fondazione a Milano presso la Darsena di porta Ticinese, vivente) di cui esistono una replica nella Gnam e un’altra nel cortile della Pigna all’interno dei palazzi Vaticani.

Siamo davanti allo stadio Olimpico.
Qui la Roma e la Lazio vi giocano dal 1953/54 e tutt’ora. Si trova nel quartiere Delle Vittorie, all’interno del Foro Italico, in viale dello Stadio Olimpico. Siamo alle pendici di monte Mario.
     Creato nel 1927 come stadio dei Cipressi su progetto di Enrico Del Debbio (autore del Foro Mussolini, Palazzo del Ministero degli Esteri con altri, la facoltà di Architettura a valle Giulia, la palestra di via Populonia), fu ricostruito nel 1937 da Luigi Moretti (autore dell’Accademia di Scherma, il Villaggio Olimpico e il quartiere di Decima). Durante la guerra venne usato come autoparco delle truppe alleate. Nel 1953 venne ampliato e parzialmento ricostruito da Annibale Vitellozzi (autore nuova stazione Termini, sede biblioteca nazionale), fu chiamato lo stadio dei Centomila, per la capienza. Lo stadio venne inaugurato con la partita Italia-Ungheria e con l’arrivo della tappa Napoli-Roma del Giro d’Italia. Con l’assegnazione a Roma delle Olimpiadi del 1960 fu ribattezzato stadio Olimpico nome che gli rimane tutt’ora. In occasione dei campionati del mondo del 1990, lo stadio è stato quasi completamente ricostruito (progetto di Vitellozzi e Clerici) e ricoperto da una tensostruttura bianca in acciao e teflon che causarono polemiche con gli ambientalisti (forte impatto visivo sulla collina di Monte Mario). Il costo previsto di 80 miliardi di lire salì fino a 200, causando una inchiesta giudiziaria. Da allora può ospitare al massimo 72.698 persone, che lo rendono il secondo stadio d’Italia dopo il Meazza. Qui venne giocata la finale di quei mondiali di calcio tra Germani Ovest e Argentina che videro la vittoria dei tedeschi. Ospita regolarmente competizioni ufficiali di atletica leggere come il Golden Gala dal 1980 e i campionati europei di atletica leggera nel 1974 e quelli mondiali del 1987.
     Nel periodo estivo è utilizzato per i concerti.

Ultima tappa lo stadio Flaminio.
     Nel parcheggio tra lo stadio Flaminio e il Palazzetto dello Sport si trovava lo stadio della Rondinella. Qui la Lazio giocò dal 1° novembre 1914 (inaugurazione dello stadio con la partita contro l’Audace vinta per 3-2) fino al 1931.
     Venne costruito nel 1914, ricostruito nel 1924 e dotato di tribuna coperta in legno, spogliatoi, docce,  abitazione del custode, spalti su tre lati, con una capienza di 15.000 spettatori. In attesa del trasferimento al campo Testaccio l’impianto ospita anche le partite della Roma, tra queste lo storico 9-0 contro la Cremonese vittoria casalinga con maggior reti di scarto nella storia del club giallorosso. Nel 1957 viene distrutto da un incendio, ciò che rimane viene abbattuto e trasformato in parcheggio.
   Dove oggi è lo stadio Flaminio era lo stadio Nazionale. Qui la Lazio giocò dal 1931 al 1953.
     Lo stadio nazionale venne costruito nel 1911, ristrutturato nel 1927 e ribattezzato Stadio del Partito Nazionale Fascista, dopo la guerra riprese il nome originario, dopo il disastro di Superga fu chiamato Stadio Torino, nel 1953 fu dismesso, nel 1957 demolito. Al suo posto venne costruito l’attuale Stadio Flaminio in previsione delle Olimpiadi di Roma del 1960.
     Il progetto dello stadio si deve a Marcello Piacentini, sorse presso villa Flaminia, i campi ippici di villa Glori e ai monti Parioli. Piacentini richiamò i tratti classici dei modelli ellenici, aveva la forma di una U allungata, l’ingresso era formato da due enormi corpi laterali che reggevvano colossali statue sedute della Forza e della Civiltà, internamente si trovavano quattro colonne onorarie congiunte da nastri e festoni di bronzo e sovrastate da statue in bronzo. Misurava 220 metri di lunghezza e 120 di larghezza, era affiancato da due lunghe gradinate raccordate da un lato a semicerchio, un altro lato era aperto per il pubblico. All’interno si trovavano piste podistiche e ciclistiche, dentro numerosi locali su due piani per l’Istituto Nazionale di Educazione Fisica, palestre, bagni, refettori, uffici e dormitori per atleti. Non fu mai utilizzato per incontri di calcio. Fu abbandonato durante la Grande Guerra.
     Lo stadio fu ristrutturato nel 1927 prendendo il nome di Stadio del Partito Nazionale Fascista, la tribuna centrale fu dotata di una tettoia a struttura in cemento armato per 7.000 posti. Sul lato di ingresso venne inserita una piscina all’aperto lunga 50 metri e larga 18, dotata di spalti. Internamente vi trovarono posto una vasca coperta, palestre, alloggi, uffici della direzione generale del Coni. Al centro venne realizzato un campo di calcio, la pista podistica venne trasformata in anulare. L’ingresso fu sostituito da una facciata classicheggiante con semicolonne e quattro sculture di Amleto Cataldi, oggi nei giardini del Villaggio Olimpico. Venne inaugurato ufficialmente il 25 marzo 1928 con una amichevole Italia – Ungheria, terminata 4-3. Il 24 maggio 1931 si ebbe la prima partita della Lazio, un derby finito in parità, seguito da una rissa che fu punita con la squalifica del campo di entrambe le squadre. Per i mondiali del 1934 venne eliminata la piscina e ampliato nella capienza. Dal 1940 anche la Roma iniziò a utilizzare questo stadio. Durante l’ultima guerra fu requisito dalle truppe alleate, Roma e Lazio usarono il Motovelodromo Appio e lo stadio della Rondinella. Nel 1953 lo stadio fu abbandonato da Roma e Lazio che preferirono il nuovo stadio Olimpico.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova il muro che vedi.


La foto di ieri era la fontana dell'Anfora che si trova nei giardini
del parco della Resistenza dell'Otto Settembre,
vicino a porta San Paolo, tra viale della Piramide Cestia
e via Manlio Gelsomini.

sabato 30 maggio 2015

Sorprendente scoperta archeologica!

   Roma non manca mai di stupirci. Dai giornali di ieri abbiamo saputo che sono stati ritrovati importanti e numerosi frammenti dell'arco di Tito che si trovava nel lato in curva del Circo Massimo, non l'arco di Tito al Foro Romano, un altro Arco di Tito di cui si sapeva dell'esistenza.

   Ma non finisce qui, gli esperti hanno potuto affermare con esattezza che alcuni frammenti di questo arco sono presenti nei Musei Capitolini, si può quindi ricostruire l'arco stesso tenendo conto che il lato verso il Colosseo è quasi completo. Questa operazione però costa un milione di euro, si sta cercando uno sponsor. Con l'aiuto di Roma Tre si sta già ricostruendo virtualmente l'arco. E' stato ritrovato il pavimento antico in lastre di travertino, i quattro piloni su cui poggiavano le colonne e centinaia di frammenti di marmo di Carrara.

   Intanto sono terminati i lavori per la sistemazione dell'area dell'emiciclo del Circo Massimo con le fondamenta delle gradinate, la Torre della Moletta del XII secolo, i resti del mulino alimentato dal fosso dell'Acqua Mariana. Il tutto sarà accessibile al pubblico.
Le foto sono state scattate dall'autore del blog,
il loro uso è libero.

Bellissima tappa al Giro d'Italia, bravissimo Aru ma il Giro è di Contador.

   Oggi abbiamo assistito ad una tappa emozionante, con tante salite, il durissimo colle delle Finestre e l'arrivo al Sestriere; Aru ha vinto la seconda tappa consecutiva e anche questa di montagna. Ha tagliato il traguardo in solitudine, dopo di lui sono arrivati il canadese Hesjedal, quindi il colombiano Rigoberto Uran.
Fabio Aru vince la durissima tappa del Sestriere,
foto da: facebbok.com/giroditalia.

   Nonostante la grande prova di forza e carattere del sardo, il Giro ormai è vinto dallo spagnolo Alberto Contador che ha un vantaggio di 2'02" su Aru secondo e di 3'14" da Landa.
   Domani solo una tappa passerella vedrà i ciclisti arrivare a Milano, sfida tra i velocisti rimasti in gara per tagliare il traguardo per primi davanti all'Arco di Trionfo del parco Sempione.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la fontana che vedi nella foto.


   La foto di ieri era la fontana del Viminale che si trova nella piazza omonima davanti al palazzo del Ministero dell'Interno. E' opera di Publio Morbiducci che l'aveva progettata per la piazza Mastro Giorgio a Testaccio, ma si preferì la fontana dell'Anfora che è ancora oggi collocata in quel posto (vi è tornata di recente). Terminato il palazzo del Viminale nel 1929 l'architetto venne incaricato di arredare la piazza con la sua fontana. 
   La fontana si compone di una vasca posta a un livello più basso di quello stradale, al di sopra si trova un grosso basamento rettangolare con bassorilievi raffiguranti i tre monti del rione Monti, la Lupa Capitolina e un corona turrita simbolo dell'Itallia. L'acqua tracima dalla vasca superiore in quella inferiore. Ultimo restauro nel 1999.

venerdì 29 maggio 2015

Un evento a cui non si può mancare!

Per chi ama la Caffarella, in ricordo di un giovane che si è battuto per la realizzazione del parco, che è morto per prestare soccorso a persone coinvolte in un incidente autostradale, c'è questa bellissima iniziativa che si rinnova ogni anno e alla quale non bisogna mancare, un concerto con lettura di poesie il 2 giugno alle ore 19 in Caffarella all'entrata di largo Tacchi Venturi.


Grande Fabio Aru. Vince in solitudine a Cervinia dopo il tappone alpino.

   Splendida vittoria in solitudine per Fabio Aru che ha tagliato il traguardo della 19° tappa da Cervinia a Gravellona Toce di Km 236. Secondo il canadese Hesjedal della Cannondale a 28" (già vincitore del Giro d'Italia nel 2012), terzo il colombiano Rigoberto Uran a 1'10". Rimane in maglia rosa Alberto Contador che ha un vantaggio di 2'37" su Fabio Aru e di 5'15" su Mikel Landa. Seguono Andray Amador della Movistar a 8'10" e Leopold Konig della Sky a 10'47".
   Certo Contador è molto forte, credo sia impossibile per Aru sfilargli la maglia rosa ma, oggi, ha riconquistato la seconda posizione.
Fabio Aru taglia il traguardo,
foto presa da: facebook.com/giroditalia
che ringrazio.

   Domani 20° tappa da Saint Vincent a Sestriere di Km 199. E' il giorno che deciderà il Giro, si dovrà scalare il colle delle Finestre, la cima Coppi del Giro, si tratta di una salita terribile, con il fondo stradale buono nella prima parte ma sterrato nella seconda. A un certo punto la vegetazione finisce e alla vista si apre la montagna in tutta la sua maestosa grandezza. Si scollina a 2.178 metri dopo 18,5 Km di salita e una pendenza media del 9,2%. L'ascesa finale del Sestriere è in confronto una passeggiata di Km 9,2 di lunghezza.
   Sarà spettacolo!

Sei romano de Roma se...

Sai come si chiama e dove si trova la fontana che vedi nell'immagine.


Nella foto di ieri la fontana del Prigione, si trova in via Goffredo Mameli, incrocio via Luciano Manara, a Trastevere, ai piedi del Gianicolo.
Commissionata a Domenico Fontana[1] da papa Sisto V per la sua villa sull'Esquilino, fu realizzata tra il 1587 e il 1590 (è una conseguenza della costruzione dell'acquedotto Felice, ripristino dell'Alessandrino). Quando negli ultimi anni dell'Ottocento la villa fu distrutta (nel frattempo era passata ai Massimo) per la costruzione della stazione Termini e la sistemazione urbanistica di tutta l'area, la fontana venne trasferita in via Genova. Ma, ancora una volta, per la costruzione del palazzo del Viminale, fu spostata e sistemata in questo luogo. E' costituita da un nicchione centrale delimitato da due lesene che sorregono un frontone decorato. L'acqua sgorga in due piccole vasche alla base delle lesene e, da una testa di leone, in una piscina centrale a livello stradale. Nella nicchia era posto un gruppo marmoreo, definitivamente perduto, raffigurante un prigioniero con Apollo e Venere.
     Nel 2005-06 la fontana è stata restaurata dal Comune che l'ha dotata di un'area di rispetto.


[1] Domenico Fontana architetto di origine ticinese, a lavorato a Roma e Napoli, è vissuto nella seconda metà del Cinquecento. E' l'uomo che ha rialzato gli antichi obelischi (vedi quello in piazza san Pietro), è autore della cappella Sistina in Santa Maria Maggiore, della fontana del Mosè. A Napoli ha eretto il palazzo Reale e la fontana del Nettuno (oggi in via Medina). Ha lavorato ai palazzi Vaticani, al palazzo del Laterano e al Quirinale.

giovedì 28 maggio 2015

La splendida cornice di piazza del Popolo e una riflessione.

   Oggi passavo per piazza del Popolo, ad un tratto ho sentito una musica molto forte, pensavo una delle solite iniziative promozionali che si tengono nella piazza per promuovere qualche prodotto. Invece c'era un ragazzo, molto giovane che imitava Michael Jackson. Non so se era bravo, So però che molti turisti e romani si erano fermati a sentirlo e guardarlo. Ho pensato, certo i turisti sono attratti dalle bellezze storico artistiche di Roma, ma anche un semplice spettacolo di strada attira! In fin dei conti il turista cerca anche questo, un momento di svago, lontano dai pensieri della vita di tutti i giorni. E' giusto così, nella vita ci vuole l'impegno, e il momento di relax, o nel quale si ride e si scherza.

   La piazza neoclassica di Roma, il primo luogo  della città per  i viaggiatori che giungevano dal Nord.
   La piazza è così chiamta da populus, cioè pioppo, per la presenza di un piccolo bosco di questo tipo di alberi. Assume l’aspetto attuale alla fine del Settecento per il Valadier (autore del duomo di Urbino, orologio facciata San Pietro, facciata dei Santi Apostoli, il teatro Valle e il teatro Tor di Nona, restauro arco di Tito, ponte Milvio e tempio di Portunus presso Bocca della Verità) che sistemò anche il Pincio. La piazza è pedonale da Rutelli.
Obelisco. Alzato da Sisto V, alto m 24, proveniente dall’Egitto, era intitolato al faraone Ramses, Augusto lo fece portare a Roma e innalzare nel Circo Massimo.
Chiesa di Santa Maria del Popolo. Opera del Quattrocento di Andrea Bregno e Baccio Pontelli (Bregno autore della cappella Piccolomini a Siena, ha lavorato in Sant’Agnese f.m. e San Gregorio al Celio). All’interno opere di Caravaggio, affreschi del Pinturicchio, l’Assunzione di Carracci, architetture di Raffaello e Bramante.
Chiese gemelle. Santa Maria di Montesanto o degli artisti e Santa Maria dei Miracoli, entrambe del Seicento, volute da Alessandro VII Chigi. Opere di Carlo Rainaldi.
Porta del Popolo. La facciata esterna fu eretta nel 1562-65 da Nanni di Baccio Bigio (autore di palazzo Salviati alla Lungara, palazzo Sacchetti in via Giulia e modificò Castel Sant’Angelo) su commissione di Pio IV Medici. Alessandro VII Chigi incaricò il Bernini per la facciata interna. Lapide ricorda l’ingresso della regina di Cristina di Svezia. 

Sembrava una tappa interlocutoria... invece Contador attacca ancora e guadagna 1'13" sui diretti inseguitori.

Il belga Philippe Gilbert della Bmc vince in solitaria la 18° tappa del Giro d'Italia da Melide a Verbania di Km 170. Ha preceduto sul traguardo Manuel Bongiorno e Sylvain Chavanel. Alberto Contador, invece di difendere la maglia rosa, ha attaccato ancora sulla salita di giornata ed ha guadagnato 1' 13" sui più pericolosi inseguitori, il secondo Lande e il terzo in classifica il nostro Fabio Aru. Bisogna riconoscere che Alberto Contador è il più forte!

Philippe Gilbert sul traguardo alza le braccia in segno di vittoria.
Foto tratta da: facebook.com/giroditalia.

   Domani 19° tappa da Gravellona Toce a Cervinia di Km 236. I corridori dovranno superare tre montagne sopra i 1.500 metri, ognuna delle quali comporta una salita di 20 Km. E' il tappone alpino con quasi 4.800 metri di dislivello concentrati in gran parte negli ultimi 100 Km. Il traguardo è posto sul Cervinia a quota 2.001 metri, 5% di media. Sarà uno spettacolo.

I ciclisti alla partenza, splendido lo scenario.
Foto tratta da: facebook.com/giroditalia, che si ringrazia.

La Caffarella è per i bambini. Ma sorprenderà anche i grandi.


Ecco un'altra bella iniziativa del Comitato del Parco della Caffarella e del Parco Regionale dell'Appia Antica che invita famiglie e bambini a conoscere il parco, una occasione di sabato rivolta ai più piccoli ma interessante anche per i grandi. Da non mancare.
L'immagine/locandina di questo post è tratta dalla pagina facebook del Comitato per il Parco della Caffarella.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la fontana che vedi nella foto.


La foto di ieri era alla fontana di piazza della Rotonda (davanti al Pantheon). La fontana è stata progettata da Giacomo della Porta (1575), è sovrastata da un obelisco egizio dell’epoca di Ramses II. 

mercoledì 27 maggio 2015

Finalmente salvi gli edifici storici dell'EUR che rischiavano di essere venduti al miglior offerente.

   Dai giornali del 22 maggio sappiamo che è arrivata l’offerta vincolante di Inail per quattro palazzi storici dell'Eur che rischiavano di finire sul mercato al miglior offerente: Archivio di Stato, Museo Pigorini e Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, sede Criminalpol. Così entreranno nelle casse dell’ente Eur 297 milioni che serviranno a ultimare la cupola di Fuksas e alleggerire i debiti degli anni passati.
   Questa è veramente una buona notizia per tutta la nostra città.

Palazzo dell'Archivio di Stato.

   Alto su una grande scalinata il PALAZZO DELL’ARCHIVIO DI STATO già delle Forze Armate di Mario De Renzi (autore delle case Icp a Perin del Vaga, del villino alla Garbatella in via delle sette Chiese, della casa per l’impresa Federici in viale XXI Aprile, del palazzo delle poste in via Marmorata con Libera e del quartiere Ina Casa Tuscolano in via del Quadraro con altri), Pollini e Figini, del 1938. Raccoglie i documenti delle amministrazioni centrali dello Stato a partire dal 1870, con esclusione del ministero degli esteri e degli stati maggiori.

    “L’Eur non accoglie, non abbraccia, eppure affascina. Nei pomeriggi è il paradiso per i giovani skater romani. Per ammirare le loro evoluzioni basta (andare)…in piazzale Marconi, nel prestigoso bar Palombini in piazzale Adenauer, all’Archivio di Stato…la loro lezione (che si può apprendere è importante perché)…sbeffeggiano l’autorità per toglierle forza”. Da: Ilaria Beltramme, 101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita, ed. Newton, 2007, pag. 303.

   Il piazzale Marconi ha al centro la STELE DI MARCONI, alta 45 metri, del 1959, opera dello scultore Arturo Dazzi, iniziata nel 1938 un solo anno dopo la morte dello scienziato ma lasciata in sospeso a causa della guerra ed inaugurata solo nel 1959. E’ in marmo di Carrara. Guglielmo Marconi (1874-1937) fu l’inventore della telegrafia senza fili, premio Nobel nel 1909 per la Fisica.

Museo Preistorico Etnografico Luigi Pigorini.

Una sala del museo delle Arti e Tradizioni Popolari,
le foto di questo post sono dell'autore del blog,
il loro uso è libero.


     Sul lato Est della piazza si trova il PALAZZO DEL MUSEO DELLE ARTI E TRADIZIONI POPOLARI degli architetti Castellani, Morresi e Vitellozzi (autore con altri della stazione Termini, del demolito Stadio Olimpico, del palazzetto dello Sport con Nervi e della nuova Biblioteca Nazionale di Castro Pretorio), mentre di fronte – ma sullo stesso lato della piazza – ecco il PALAZZO DELLE SCIENZE degli arch. Brusa, Cancellotti, Montuori (autore del quartiere Ina Casa di di Torre Spaccata e della chiesa Regina Mundi nello stesso quartiere) e Scarpelli, oggi ospita il MUSEO PREISTORICO etnografico Luigi Pigorini e il MUSEO dell’ALTO MEDIOEVO. I due palazzi hanno la facciata simmestrica, con portici e pilastri di marmo bianco, al di sopra una galleria con colonne di cipollino verde.

Bravo Modolo, vince anche a Lugano!

   Oggi si è corsa la 17° tappa del Giro d'Italia, la più corta di Km 134 da Tirano a Lugano, e - come previsto - è stata risolta in volata. La vittoria è andata al ciclista veneto Saha Modolo che ripetuto il successo di Jesolo. Ha preceduto sul traguardo Giacomo Nizzolo e lo sloveno Luca Mezgec. Ovviamente è rimasta invariata la classifica generale con Alberto Contador ben saldo nella prima posizione, in maglia rosa.

Saha Modolo apre le braccia sul traguardo di Lugano.
Foto presa da: facebook.com/giroditalia,
che ringrazio.

   Domani 18° tappa da Melide in Svizzera a Verbania in Piemonte di Km 170 durante la quale ci sarà un primo assaggio delle grandi vette che stanno per arrivare. La salita del monte Ologno (Km 9,5 di salita a una pendenza media del 9%) è dura ma lontana dal tragurdo, quella successiva di Croce Serra è più che altro un trampolino verso l'arrivo di Verbania.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la fontana che vedi nella foto.


La foto di ieri era la fontana del Facchino che si trova in via Lata, vicinissima al Collegio Romano.
     La statua del FACCHINO, già in via del Corso, per ragioni di viabilità si trova dal 1872 in via Lata addossata al palazzo De Carolis oggi del Banco di Roma. Di fronte si trova l’antichissima diaconia, oggi chiesa di Santa Maria in Via Lata con facciata barocca opera di Pietro da Cortona[1]. E’ alimentata dall’Acqua Vergine (la stessa di Fontana di Trevi). Fu voluta dalla Corporazione degli Acquaroli nel 1580, è opera di Jacopo del Donte. Una relazione del Vanvitelli del 1751 attribuisce l’opera a Michelangelo. Rappresenta un facchino con il berretto dal volto sfigurato, ha le maniche rimboccate e porta una piccola botte o caratello, da essa però non esce vino ma acqua. La voce popolare ha attribuito le fattezze della statua ad un certo facchino di nome Abbondio Rizio famoso per le sue bevute, non certo di acqua.
Quando era in via del corso aveva vicino una lapide che recitava:

“Ad Abbondio Rizio, coronato (facchino)
sul pubblico selciato,
valentissimo nel legar fardelli.
Portò quanto peso volle, visse quanto potè,
però un giorno, mentre portava un barile di vino
in spalla e dentro il corpo,
contro sua voglia morì”.

 Il popolo romano vi intravide un ritratto di Martin Lutero.
Il lavoro degli acquaioli a Roma terminò nel Cinquecento con la riapertura dei grandi acquedotti romani.


[1] Chiesa di Santa Maria in via Lata. La chiesa conserva la tomba della famiglia Bonaparte e il busto di Zenaide Wolkonsky di Pietro Tenerani. Il sotterraneo conteneva importanti pitture dell’alto medioevo, sono state portate al museo della Cripta Balbi in via delle Botteghe Oscure.

martedì 26 maggio 2015

Importanti e belle novità per i Mercati di Traiano. Bisogna andarci!

   C'è una bella e importante novità che riguarda i Mercati di Traiano, uno dei luoghi più conosciuti dai turisti, certamente tra i più centrali e quindi più facilmente visitabili.

I mercati di Traiano visti da via IV Novembre.

I mercati di Traiano visti da via dei Fori Imperiali.

   Aprono altre tre sale dopo i restauri appena conclusi. La cisterna seicentesca apre per la prima volta al pubblico, è accessibile dalla grande aula, ospiterà 128 anfore, provenienti da diversi punti del Mediterraneo, come museo del mare. Nelle aule 40 elementi architettonici del Foro. 
   E' un bell'arricchimento del museo, da non perdere.

Alberto Contador è troppo forte. Come dicono i francesi: "Chapeau"!

   Anche dopo la durissima tappa di oggi, nella quale si doveva scalare il Mortirolo, Alberto Contador si è dimostrato il più forte. La 16° tappa da Pinzolo ad Aprica (Sondrio), di Km 174 ha visto il rafforzamento dello spagnolo Contador che ha aumentato il proprio vantaggio su Fabio Aru arrivato al traguardo con un ritardo di 2'51" da Landa. Nella nuova classifica generale del Giro Contador ha un vantaggio di 4'02" su Landa, secondo, di 4'52" su Aru che scende al terzo posto.
Landa taglia il traguardo,
foto tratta da: facebook.com/giroditalia che ringrazio.

   Bisogna dire il vero: Contador è il più forte. Domani la tappa più corta del Giro che può vedere la fuga di un gruppetto di audaci. La 17° tappa porterà i corridori da Tirano (Sondrio) a Lugano in Svizzera, di soli 134 Km. A parte la salita del Treglio, che si trova alla partenza, per altri 115 Km è tutta pianura. Spazio ai velocisti o a una fuga per organizzata e con un pizzico di fortuna.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la fontana che vedi nella foto.


La fontana di ieri era la fontana della Bocca di Leone nella via omonima nella zona di piazza di Spagna. Si trova in uno slargo una volta detto piazza Torlonia, ma senza nome. La fontan a è composta da un sarcofago marmoreo a bassorilievo con figure di fauni e fanciulle con medaglione centrale. L'acqua esce da un mascherone antico e da due cannelle. L'acqua si raccoglei a terra in una vasca marmorea semicircolare con due colonnine cilindriche. La lapide ricorda che la fontana fu voluta dal principe Torlonia.

lunedì 25 maggio 2015

Divieto di fumo nelle ville. Mi sembra una giusta disposizione.

   Dai giornali del 20 maggio apprendiamo che è stato istituito il divieto di fumo contro il pericolo incendi nelle ville e nei parchi cittadini. Tale divieto è valido dal 15 giugno al 30 settembre, ed ha valore nelle aree con sterpaglie.
   Mi sembra molto giusto, anche se non ci fosse il pericolo incendi, perchè chi va a camminare, o correre in un'area verde vuole respirare aria pulita, che c'entra fumare?
Villa Borghese, sullo sfondo la Casa del Cinema.

Villa Ada, sullo sfondo la torre cilindrica.

Villa Doria Pamphili

La Caffarella, il bosco sacro.
Tutte le foto sono dell'autore del blog, il loro uso è libero.


Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova questa fontana.


Nella foto di ieri la fontanella in via della Conciliazione.

domenica 24 maggio 2015

Dura tappa di montagna al Giro. Vince Mikel Landa, Contador resta maglia rosa.

   Oggi si è corsa la 15° tappa del Giro d'Italia, da Marostica a Madonna di Campiglio di Km 165. Sull'ultima salita c'è stata la bagarre tra i migliori. Ha vinto la tappa lo spagnolo Mikel Landa seguito da Trofimov e Contador, quarto il nostro Fabio Aru. In classifica generale resta maglia rosa Contador, secondo il giovane sardo della Astana Fabio Aru.
   A questo punto è una lotta a due, con un favorito privilegiato, lo spagnolo Contador che - oltre ad essere forte a cronometro - oggi ha dimostrato di essere forte anche in montagna. Ora di montagne da scalare ne vengono tante, vedremo chi dei due ha più forza nelle gambe.
   Mikel Landa Meana è nato a Vitoria, capoluogo de facto della comunità autonoma dei Paesi Baschi. Corre per l'Astana, è nato nel 1989, è professionista dal 2010, ha vinto una tappa al Giro del Trentino e al Giro dei Paesi Baschi, questa di oggi è la prima vittoria di rilievo nella sua carriera.

Mikel Landa taglia il traguardo a Madonna di Campiglio.
La foto è presa da: facebook.com/giroditalia.

   Domani giorno di riposo, poi altre e decisive montagne.



I luoghi della "Maggica" Roma

   Questa mattina VediROMAinbici ha proposto una piacevole e curiosa visita guidata sui luoghi di Roma che hanno fatto la storia della Roma, la squadra di calcio della capitale. Il tempo era incerto, a tratti pioviccicava, nonostante ciò eravamo in tredici a pedalare sulle strade della nostra bella città.
Prima tappa in via degli Uffici del Vicario, presso Montecitorio,
dove si trova la famosa gelateria Giolitti.
     Qui il 22 luglio 1927, in un caldo pomeriggio estivo, venne fondata l’A.S. Roma, padroni di casa si fratelli Giorgio e Piero Crostarosa. Si brinda con lo spumante. Nasce dalla fusione di alcuni tra i maggiori club romani: Alba (giocava al quartiere Flaminio, di Ulisse Iglori), Fortitudo (giocava alla Madonna del Riposo, di Italo Foschi stesso) e Roman (Parioli di Vittorio Scialoja, senatore e ministro degli Esteri). Italo Foschi[1] sarà il primo presidente giallorosso. Eredita i giocatori migliori delle tre squadre, fra questi Attilio Ferraris[2] che sarà campione del mondo nel 1934. Il 23 luglio il Messaggero dà notizia ai lettori della nascita della nuova società affermando che “dovrà dare al calcio romano un nuovo assetto ed una nuova forza vivificatrice… la fusione delle tre squadre è quanto di più desiderabile nell’interesse dello sport romano, potevano augurarsi le folle sportive”.
     Bisogna fare un passo indietro, a Roma esisteva dal 1900 la Lazio, nata quale società podistica, e tante altre piccole squadre, si ricordano: la Football Club Roma dal 1901, la Roman dal 1903, l’Alba dal 1907, la Fortitudo dal 1908 ed altre ancora. 


[1] Italo Foschi (Corropoli 1884 – Roma 1949) politico e dirigente sportivo. Stabilì un primo accordo per unire le tre società in via Forlì 16, il 7 giugno, che poi si concretizzò nell’ordine del giorno del 22 luglio. Fu tra i redattori della Carta di Viareggio che ridisegnò l’organizzazione del calcio, con un unico girone nazionale, introducendo il professionismo, il calciomercato e il blocco degli stranieri (dando origine al fenomeno degli oriundi).
[2] Attilio Ferraris (Roma 1904 – Montecatini Terme 1947) di ruolo mediano, proveniente dalla Fortitudo, nativo di Borgo, è conosciuto come Ferraris IV perché aveva tre fratelli più grandi anch’essi calciatori. Morì a Montecatini sul campo di calcio in una partita tra vecchie glorie. E’ sepolto al Verano dove è scritto “Attilio Ferraris, campione del mondo”.

Seconda tappa via Sibari presso Porta Metronia.
Sulla parete esterna della scuola media Pascoli in via Sibari si trova un murales che raffigura Totti. Il mega murales dedicato a Francesco Totti affaccia sulla vicina via Apulia, è stato realizzato nel febbraio 2014, a firmare l’opera è lo street artist Lucamaleonte, fa parte del ciclo mitologia contemporanea, un progetto di artisti di strada del gruppo 999 (direzione artistica Stefano Antonelli) in collaborazione con Comune e VII Municipio.  


Terza tappa via Vetulonia dove è nato Francesco Totti.
Qui è nato ed è vissuto da ragazzo Francesco Totti, attuale capitano della Roma. Nella vicina scuola elementare Manzoni ha studiato. Nella strada al civico 27, ad angolo con via Populonia, si trova il ristorante pizzeria “Core de Roma” che è un luogo di ritrovo tutto dedicato ai sostenitori della squadra. Da marzo 2014 si chiama “Roma 1927”. Per tripadvisor si colloca al posto n. 3.281 su 8.769. E’ aperto di pomeriggio per vedere le partite della Roma. Foto, poster e maglie della Roma sulle pareti, prevalgono foto e maglie di Totti, anche un manichino del “Pupone”. E’ aperto da lunedì a venerdì pranzo e cena, sabato e domenica solo pranzo.
     Francesco Totti è nato a Roma il 27 settembre 1976, centrocampista o attaccante è capitano della squadra, è stato campione del mondo con la nazionale italiana nel 2006, medaglia d’argento agli europei del 2000. Dotato di grande tecnica è considerato uno dei maggiori calciatori degli anni Novanta e Duemila, ha sempre militato nella Roma, per la quale è il maggior autore di gol della sua storia, il calciatore con più presenze sia in campionato che nelle coppe europee. A livello professionistico è il sesto calciatore italiano di tutti i tempi per numero di gol fatti (314[1]) insieme a Luca Toni, preceduto da Silvio Piola (390), Alessandro Del Piero, Giuseppe Meazza, Roberto Baggio e Filippo Inzaghi. E’ soprannominato “Er Pupone” o “L’ottavo Re di Roma”.
     Per quanto riguarda la vita privata nel giugno 2005 ha sposato la showgirl Ilary Blasi[2] nella chiesa di Santa Maria in Aracoeli. La coppia ha due figli: Cristian (5.11.05) e Chanel (13.5.07).


[1] Numero dei gol di Francesco Totti. Situazione aggiornata al 23.5.15.
[2] Ilary Blasi (Roma 28 aprile 1981) showgirl e conduttrice televisiva italiana. Deve il successo al ruolo di letterina nella trasmissione Passaparola di Gerry Scotti, nel 2001/2002. Dal 2003 affianca Fabio Fazio in “Che tempo che fa”. Nel 2006 ha affiancato Panariello nella conduzione del festival di Sanremo. Dal 2007 presenta Le Iene su Italia 1.

Terza tappa piazza dei Castelli Romani,
davanti alla chiesa di San Gaspare del Bufalo.
Qui si trovava il Motovelodromo Appio,
qui la Roma giocò le sue prime due stagioni
1927/28 e 1928/29.
     Costruito nel 1911 per il 50° dell’unità d’Italia, in sostituzione di un’analoga struttura nei prati di Tor di Quinto, ospitava gare ciclistiche su pista e l’arrivo di gare su strada. Aveva un tribuna coperta con sotto gli spogliatoi e gradinate che potevano ospitare forse 3 – 4.000 persone. Al centro vi era un campo di calcio, intorno la pista con curve molto ripide, “sembrava una ciotola lasciata sul prato”. Vicino vi era l’osteria di Scarpone con un campo di fave. I giovani venivano a sostenere gli atleti di Roma, i ciclisti Lazzaretti e Frascarelli. Gli anziani ricordano ancora quando nel dopoguerra arrivò Fausto Coppi, tale fu la ressa che il campionissimo dovette rifugiarsi nella salsamenteria Fiorucci posta all’angolo tra via Appia e via Santa Maria Ausiliatrice detta il “bottegone”. Sul campo di calcio negli anni ’20 si allenava la squadra di calcio Roma, poi andava a giocare le partite di campionato a Testaccio. Si allenarono qui anche squadre minori: la Stefer, la Mater (allenata da Fulvio Bernardini[1], giunse alla serie B nazionale), la Chinotto Neri. Prima delle Olimpiadi del 1960 la struttura fu abbattuta.

     La chiesa è stata consacrata il 24 ottobre 1981 dal cardinale Poletti, la parrocchia esiste dal 1956. Il progetto è dell’arch. Pier Luigi Nervi. L’edificio è una costruzione ardita, ha la base circolare e si sviluppa in altezza quasi fosse una tenda. La copertura è eseguita con speciali guaine protettive, con pannelli di coibentazione e una copertura in rame pesante. Il campanile è staccato dal corpo principale e realizzato da sette pilastri in cemento armato che sorreggono le campane. Come ricorda una lapide all’interno la chiesa fu visitata da Giovanni Paolo II alcuni mesi dopo l’attentato che lo vide coinvolto in piazza San Pietro. L’interno si presenta con un piano di calpestio in leggera discesa verso l’altare e i banchi disposti a semicerchio. Fa da sfondo all’altare una grande struttura in ceramica, in essa è riprodotta l’immagine di San Gaspare del Bufalo, vi è inserito il tabernacolo. Di notevole è la Via Crucis opera bronzea del sacerdote francescano Andrea Martini le cui scene si susseguono senza interruzione lungo le pareti, i bozzetti in vetroresina sono nella chiesa di san Frumenzio ai Prati Fiscali. Secondo una fonte la via Crucis è in stile “maconde” proveniente dalla Tanzania.
     “Si racconta che quando proposero all’architetto Nervi di pensare al progetto, questi prese un fazzoletto al centro, lo sollevò con due dita per una decina di centimetri e ne scaturì una specie di tenda: su questa concezione biblica lo studio avviò il progetto”.
     San Gaspare del Bufalo (Roma 1786-1837) è stato un sacerdote italiano fondatore della congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, beatificato da Pio X nel 1904 e proclamato santo da Pio XII nel 1954. E’ sepolto nella chiesa di Santa Maria in Trivio presso la fontana di Trevi, la ricorrenza è il 28 dicembre. E’ ricordato come il predicatore dei briganti che cercò di convertire, operò nelle zone di confine tra Lazio e Campania. Si incontro con il brigante Antonio Gasbarrone di Sonnino che convinse a costituirsi.


[1] Fulvio Bernardini (Roma 1905 - 1984) dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore, prima portiere, poi centrocampista. Giocatore della Roma, della Lazio e dell’Inter, allenò Sampdoria, Firoentina, Bologna e Lazio. E’ stato commissario tecnino della Nazionale Italiana dal 1974 al 1977, succedendo a Ferruccio Valcareggi. Il campo sportivo di Trigoria gli è intitolato.



Quarta e ultima tappa al glorioso campo Testaccio.
     Questo è il campo storico nel quale la Roma giocò dal 3 novembre 1929 al 30 giugno 1940. Si trova lungo via Nicola Zabaglia presso la biblioteca Enzo Tortora del Comune di Roma (al civico 27). Venne costruito nel 1929 e prende il nome dal rione nel quale sorge, qui la Roma giocò 161 partite con 103 vittorie, 32 pareggi e 26 sconfitte.
     L’impianto fu progettato dall’ingegner Silvio Sensi, padre di Franco (presidente del terzo scudetto della Roma), aveva quattro tribune in legno verniciate con i colori della squadra, aveva una capienza di 20.000 spettatori. L’impianto comprendeva l’abitazione dell’allenatore sul muro era dipinto un gigantesco stemma della squadra. Per vedere una partita si pagava dalle 30 alle 35 lire in tribuna coperta e via via a scalare fino ai popolari dove si pagava 5 o 6 lire, 50% di sconto alle donne. Era frequente vedere gruppi di spettatori sul Monte dei Cocci per vedere la partita dall’esterno senza pagare il biglietto. Lo stadio è rimasto nella memoria dei tifosi romanisti per la partita contro la Juventus del 15 marzo 1931 nella quale i romani vinsero 5-0, da qui è stato tratto anche un film “Cinque a zero”. Dopo la stagione 1939-40 lo stadio venne abbandonato perché la tribuna dei distinti cominciava a dare segni di cedimento, venne sostituita da una in cemento (i cui lavori durarono quasi un anno), ma nonostante ciò fu abbattuto il 21 ottobre 1940.
     Il 27 novembre del 2000, alla presenza del sindaco Rutelli, del presidente Franco Sensi e di molti campioni del passato lo stadio è stato riedificato, di dimensioni ridotte ma dotato di un centro sportivo multifunzionale. I lavori di un parcheggio sotterraneo hanno comportato un decadimento della struttura, il problema a tutt’oggi non è risolto.



Due amici, particolarmente appassionati della Roma, hanno apprezzato
la passeggiata in bici di oggi. Sono Eugenio e Giuseppe, questi hanno
dato un contributo alla visita guidata raccontando aneddoti
della storia della Roma. Inoltre hanno portato dei bei libri
molto documentati. Molto simpatiche le caricature della
squadra che vinse il primo scudetto nel 1942.
E' stata una pedalata un po' umida, ma molto simpatica.

Sei romano de Roma se...

sai dove si trova questa fontanella.


La foto di ieri era la fontana a Borgo Pio. Sorge nel punto in cui la strada si allarga e forma una piazzetta sempre frequentata da giovani per la presenza di facoltà universitarie. E' abbastanza singolare tra le fonanelle di Roma perchè sorge isolata, ricorda una di quelle piccole edicole romane lungo le strade consolari. E' in mattoni, di fattura grossolana, posta su un basamento marmoreo. La vasca è in travertino, è forse l'ultima fontana di Pio IX perchè la scritta Acqua Marcia ci suggerisce il nome di questo Papa.