giovedì 30 giugno 2011

Domenica tutti al lago di Bolsena prima della pausa estiva

     Terminiamo quest’anno di passeggiate per Roma con un itinerario lungo il più grande lago del Lazio e il maggior lago vulcanico del mondo: il lago di Bolsena. Sarà una passeggiata dell’intera giornata, con pranzo al sacco su una spiaggia e per finire ci affacceremo dai giardini di Montefiascone che hanno una vista sul lago e gran parte della Tuscia, fino al mar Tirreno. Appuntamento alle ore 8 a ponte Milvio. Per altre informazioni consultiamo il sito: www.vediromainbici.it.
Piero Tucci
30.06.11

mercoledì 29 giugno 2011

Sculture paleocristiane? Sculture dell'uomo primitivo? No, sculture contemporanee di Giacinto Cerone.

La bici oggi pedala nel verde di villa Borghese, i viali sono asfaltati, non si fa fatica, gli alberi – con la loro ombra - ci riparano dal sole caldo di questo fine giugno. Per una sosta ci fermiamo alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna dove, nel salone delle Colonne, ci accoglie una bella mostra dello scultore Giacinto Cerone (1957 - 2004), artista difficilmente collocabile in correnti artistiche e prematuramente scomparso.
     Siamo attratti dal “Ritratto di Alighiero Boetti” del 1996 in gesso e plastica, si tratta di un giaccone bianco con cuciture a rombi e lattuga al posto della testa, il tutto ricoperto da gesso bianco. L’amico Alighiero è stato un artista no – global, contrario al mercato dell’arte, progettava le sue opere e poi le affidava per la realizzazione a tessitrici afgane, quando l’Afghanistan non aveva ancora conosciuto l’occupazione sovietica e il potere dei talebani.
     Ma ancora di più ci colpiscono le due sculture in legno “Cardinale” del 2003 e “Cardinale con collana” sempre del 2003. Si tratta di sculture che ritraggono un uomo a grandezza naturale, sembrano provenire dall’Africa centrale, oppure opere dell’uomo preistorico, un po’ anche somigliano alle sculture dell’arte romanica, per chi conosce Wiligelmo ci può trovare una similitudine.

Piero Tucci
Roma 29.06.11

martedì 28 giugno 2011

Un quartiere da scoprire: Incis di Decima

     La pedalata di ieri è stata più lunga del solito, 10 km per arrivare al quartiere Incis di Decima, oltre l’Eur, lungo la ferrovia Roma Ostia, ben servito dalla stazione Tor di Valle. E’ stato progettato da Luigi Moretti e dallo stesso gruppo di architetti che ha ideato il Villaggio Olimpico, le case poggiano su pilastri, il piano terra è quindi vuoto come nel quartiere voluto per le Olimpiadi del 1960, ma qui il clima è più popolare, sarà per le case costruite più lontane dal centro storico, sarà perché i palazzi sono più alti, ma questa è l’impressione. Se poi aggiungiamo che il quartiere fu costruito nel 1961-62, in una zona circondata da campi coltivati, il quartiere più vicino: l’Eur, non poteva essere raggiunto a piedi, abbiamo confermata questa impressione  a pelle.
     Il quartiere ha un impianto da città dell’antico impero romano, un decumano (via Camillo Sabatini, la naturale prosecuzione di viale dell’Oceano Indiano) e un cardo (le vie Chiesa e Martelli). Come al Villaggio Olimpico gli spazi tra le case sono alternativamente utilizzate: una per il traffico veicolore, l’altra è tenuta per gli spazi verdi (purtroppo non ben tenuti). Le strade sono tranquille, gli spazi verdi sono ampi, una piccola cappella dà un senso di provvisorio al quartiere, di non finito. Invece, negli anni Novanta è cresciuto intorno il quartiere del Torrino Nord, con la nuova chiesa di San Giovanni Battista de la Salle in via dell’Orsa Minore, progettata da un architetto giapponese. La cappella, che doveva essere provvisoria è rimasta definitiva come sede staccata della parrocchia.
     Una sorpresa! Limitrofo al quartiere si trova “Stardust Village”, multisala, ristorante pizzeria, ristorante solo carne, un pub con musica dal vivo, ma soprattutto un parco ben tenuto con un laghetto artificiale dotato di vari getti d’acqua.
Piero Tucci  
28.06.11

lunedì 27 giugno 2011

Una buona notizia per i ciclisti romani!


Una buona notizia per i ciclisti romani, dai giornali di oggi, lunedì 27 giugno, apprendiamo del progetto del III Municipio di voler realizzare un giardino pensile con pista ciclabile sulla Tangenziale Est, quando questa strada sarà sostituita da una di diverso tracciato che passerà al di là del fascio dei binari della ferrovia Roma – Firenze. Un esempio del genere esiste già a New York ed è stato documentato in una mostra fotografica che si è tenuta, qualche tempo fa, all’ex Mattatoio di Testaccio: il Macro Future.
Piero Tucci
27.06.11

Adriano Malori è campione italiano a cronometro

     Adriano Malori, nato a Parma nel 1988, vive a Traversetolo presso Parma, già vincitore del titolo mondiale a cronometro (under 23) a Varese nel 2008, già vincitore del titolo europeo a cronometro a Stresa nel 2008,  quest’anno vincitore di una tappa (ovviamente a cronometro) della Settimana Coppi e Bartali, ha vinto  a Paternò (ME) in Sicilia, il campionato italiano a cronometro per i professionisti. Malori corre per la Lampre.
     Tra le donne ha vinto Noemi Cantele, nata a Varese nel 1981, medaglia d’argento ai mondiali del 2009 nella prova a cronometro, medaglia di bronzo in quegli stessi mondiali nella prova in linea.
Piero Tucci
27.06.11

Un Cristo che abbraccia cristiani e musulmani

     In una società sempre più multietnica, con pericoli di razzismo, la bici ci guida a scoprire una novità di Roma che parla invece di coesione, di fratellanza al di là delle divisioni di razza, religione, cultura o idee filosofiche e morali.
     Con la bici raggiungiamo il Colosseo, procediamo per via dei Fori Imperiali, sempre tanti turisti sui marciapiedi, coppiette o gruppi, studenti o anziani, superiamo piazza Venezia e per raggiungere san Pietro, invece di fare corso Vittorio Emanuele, preferiamo i vicoli che uniscono il Collegio Romano a santa Maria Sopra Minerva, il Pantheon, piazza Navona, via del Governo Vecchio. Giunti alla fine del Corso Vittorio passiamo il Tevere sul ponte omonimo, al di là percorriamo via della Conciliazione avendo di fronte a noi San Pietro con la sua cupola. Pieghiamo a sinistra, passiamo largo Cavalleggeri, ed eccoci giunti in breve a Santa Maria delle Fornaci. Il nome evoca la presenza, nella zona, di fornaci in cui si cuocevano i mattoni.
     Sulla facciata della chiesa è stato collocato un bassorilievo in bronzo, dal diametro di m 1,50, raffigura un Cristo che abbraccia un cristiano e un musulmano. E’ opera dello scultore Luciano Capriotti, il costo per la realizzazione dell’opera, 40.000 €, è stato sostenuto dai parrocchiani attraverso una libera sottoscrizione. L’artista a preso spunto da un analogo mosaico che si trova in San Tommaso in Formis (al Celio, presso la “Navicella”),  se vogliamo vederlo, basta che entriamo in chiesa, andiamo nell’ultima cappella di destra, ed ecco una copia recente di quello del 1210. Si tratta di un mosaico che vuole rievocare l’opera di San Giovanni de Matha, costui, cantore dell’amore verso il prossimo senza esclusioni e obiettore di coscienza, in anni di crociate, si pose l’obiettivo di liberare i prigionieri di guerra, qualunque essi fossero, cristiani o musulmani. L’iniziativa di oggi, che fa rivivere un’altra di 800 anni prima è un bell’esempio che ci conforta molto!!!
Piero Tucci
27.06.11