lunedì 30 novembre 2015

Sembra una bella notizia ma non lo è.

   Domenica andando in bicicletta con i miei amici ciclisti di VediROMAinbici sono passato per la via Appia Antica. Subito dopo la chiesetta del Quo Vadis, dove la strada comincia a salire, ho visto che stanno costruendo un percorso pedonale e ciclabile sulla sinistra della strada stessa per chi esce da Roma.


   Detta così sembra essere una buona notizia, invece non lo è. L'ente parco dell'Appia Antica chiede da tempo che tutta la via sia chiusa al traffico privato delle auto, non solo il tratto che dalla tomba di Cecilia Metella va in direzione fuori città. Il fatto che si costruisca un percorso protetto per pedoni e ciclisti vuol dire che si abbandona questo progetto di chiusura totale della strada. Peccato per questi soldi spesi inutilmente. L'Appia Antica ha bisogno di essere protetta, turisti e cittadini romani si meritano una politica dei trasporti più rispettosa dell'ambiente e dei beni storico-artistici.

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova il monumento che vedi sotto.


Nella foto di ieri il monumento a Silvio Spaventa che si trova in via Cernaia davanti al ministero delle Finanze. Il monumento è opera di Giulio Tadolini, venne eretto nel 1898 in onore dell'uomo politico che fu ministro dei Lavori Pubblici nei primi governi del regno d'Italia.

domenica 29 novembre 2015

Passeggiata in bici sull'Appia Antica fino a Ciampino

   Oggi VediROMAinbice ha organizzato una passeggiata spettacolare, di bellezza unica, per il fatto che si è snodata lungo il percorso della via Appia Antica, uno dei luoghi più affascinanti non solo di Roma ma del mondo. In una giornata fredda ma di sole pieno, in 28 abbiamo raggiunto l'aeroporto di Ciampino. E' stato veramente divertente.

 La foto copertina della giornata: tutti insieme per una foto ricordo, ci troviamo all'aeroporto di Ciampino, davanti alla lapide-monumento che ricorda il primo volo in elicottero.

La storia dell’aeroporto inizia nel 1914 quando un Regio Decreto dichiarò di pubblica utilità le opere per la sitemanzione dei servizi aeronautici della provincia di Roma. Allora nella zona c’era solo un casale, risalente al Seicento dello studioso Giovanni Giustino Ciampini, che lo utilizzava come residenza estiva. La città di Ciampino è nata quindi insieme all’aeroporto. Un tecnico militare, il generale del Genio Maurizio Mario Moris, si battè per realizzare in questo luogo il grande aeroscalo per ospitare i dirigibili. Cominciò così la storia dell’aeroporto intitolato a Giovan Battista Pastine, comandante di dirigibile, caduto in una azione di guerra nel 1916.
     L’aeroporto iniziò a funzionare dal 28 ottobre 1916 come scalo e cantiere per i dirigibili. Era collegato alla città dalla tramvia che correva sull’Appia e da Roma conduceva ad Albano e Velletri (tramvia aperta nel 1912, ultima corsa 3 gennaio 1965). L’aeroporto si trova nelle vicinanze della piccola stazione di Ciampino. Dal 1917 sorge la città giardino di Ciampino.
     Da qui si alzò il dirigibile Norge per la memorabile trasvolata del Polo Nord  era il 10 aprile 1926 al comando di Umberto Nobile. Nel 1928 vengono radiati i dirigibili dalla Regia Aeronautica militare (nel 1924 viene creato il corpo dell’aeronautica militare).
     Negli anni Trenta l’aeroporto divenne militare ma aperto ai voli civili.
     Qui dall’8 al 13 ottobre 1930 il maggiore Marinello Nelli si alzò in volo sull’elicottero progettato dall’ing. Corradino D’Ascanio uno dei primi al mondo.
     Nel 1950, in occasione del Giubileo, furono unificate la pista sud e quella nord. Il 3 gennaio del 1954 Mike Bongiorno aprì i collegamenti esterni della Rai da questo aeroporto.  
     Questo fu l’unico aeroporto per i voli civili fino alla nascita di Fiumicino nel 1961, rimase il preferito per l’arrivo di capi di stato e autorità viste le misure di sicurezza che garantiva.
     Dal 2001 con l’avvento delle linee aeree low cost il traffico aereo è quintuplicato senza la necessaria valutazione di impatto ambientale.
     Nel 2014 il 31° stormo dell’aeronautica militare lo ha ceduto all’Enac. 

      La via Appia, la "Regina viarum" dei romani, fu un'opera imponente fatta costruire da Appio Claudio Cieco nel 312 a.C. per congiungere Roma con Capua[1] senza seguire le vie naturali, anticipando così il concetto di autostrada. Vennero lasciati i centri abitati intermedi (provvisti però di appositi raccordi) e mirava dritto alla meta. La via fu perciò realizzata superando grosse difficoltà naturali, come le paludi Pontine, con importanti opere di ingegneria. In seguito venne lastricata di selci e prolungata (verso il 190 a.C.) fino a Benevento e Venosa (fondata con 20.000 coloni romani), ancora dopo fino a Taranto e Brindisi divenendo la strada per l'Oriente. Il tratto Benevento Taranto Brindisi perse importanza quando venne sostituito dalla via Appia Traiana che toccava invece Aecaes (Troia), Canusium (Canosa), Barium (Bari). Con questa strada era possibile andare da Roma a Brindisi in 13/14 giorni lungo un percorso di 365 miglia[2] pari a poco meno di 540 Km. Era la più importante delle vie consolari anche per gli splendidi monumenti sepolcrali che sorgevano ai lati di essa. Conservatasi fino al VI secolo, dopo la decadenza dell'impero rimase a lungo inutilizzata e si deve a Pio VI Braschi (fine Settecento) la sua riapertura.
     All'occupazione francese si deve la prima proposta di creare un parco archeologico (1809).
     Il PRG del 1965, a seguito delle accese battaglie di Italia Nostra e dell'INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) vincolò a parco pubblico l'intero comprensorio dell'Appia Antica. La lotta degli ambientalisti, guidati da Antonio Cederna, ha portato nel 1988 alla creazione del parco Regionale dell'Appia Antica[3] (che comprende i primi 16 Km della via Appia Antica) che ha gli strumenti per la tutela e valorizzazione di questa strada e del territorio che la circonda (Caffarella, parco degli Acquedotti, parco di Tor Fiscale, parco della Farnesiana) per circa 3.500 ettari[4]. In occasione dell'Anno Santo del 2000 la via è stata sottoposta a importanti lavori di manutenzione, sono stati riportati alla luce tratti del basolato romano e restaurati molti dei monumenti ai lati. Tutta la strada è chiusa al traffico veicolare la domenica e i giorni festivi dalle ore 9 alle ore 18. Dopo Cecilia Metella la strada è chiusa sempre alle automobili, tranne per i residenti. E' stata compiuta un'opera di salvaguardia del paesaggio facendo passare in galleria il GRA nel tratto in cui incrociava e interrompeva la via. Nel 2006 è stata aperta villa Cederna (civico 222) nella ex villa Bove (una villa privata degli anni Cinquanta), acquisita nel 2002 per 1,5 milioni di euro, 8.500 mq di terreno, ospita l'archivio Cederna che contiene 4.000 pezzi, anche ricordi personali come un quaderno di IV elementare. Ad agosto del 2011 sono state impiantate delle telecamere per il controllo di eventuali incendi (anche in Caffarella).

     La via Appia era lastricata con grandi lastroni o basoli di pietra basaltica di forma variamente poligonale. La carreggiata aveva una larghezza standard di 14 piedi romani uguale a m 4,15 circa sufficienti a consentire il passaggio contemporaneo di due carri nel doppio senso di marcia. Due marciapeiedi in terra battuta delimitati da un cordolo di pietra (crepidine) e larghi ognuno almeno un metro e mezzo fiancheggiavano la carreggiata.
     Ogni sette o nove miglia nei tratti più frequentati (= Km 10-13) e ogni 10 o 12 miglia (= Km 14-17) in quelli meno importanti si allineavano lungo la strada le stazioni di posta per il cambio dei cavalli (stationes) unitamente a luoghi di ristoro e di alloggio per i viaggiatori (mansiones). In prossimità dei centri abitati la strada era fiancheggiata da grandi ville e soprattutto da tombe o monumenti funerari di vario genere.


[1] Capua. Oggi indicata come Capua Antica si trova nel comune di Santa Maria Capua Vetere, è una città sorta nel IX secolo a.C. fondata dagli etruschi (secondo Strabone) era una delle città più grandi dell’Italia antica. La popolazione osca ottene nel V secolo la cittadinanza.
[2] Miglio romano pari a m 1.480.
[3] Nascita del parco Regionale presidente della Regione Lazio era il socialista Bruno Landi (1987-90, lo era già stato tra il 1983 e il 1984). Nato a Capalbio nel 1939, è stato deputato del PSI all'XI legislatura tra il 1992 e il 1994. Legge regionale n. 66.
[4] Estensione parco Appia Antica il dato proviene dall'opuscolo dell'Apt di Roma "La via Appia Antica".



Eccoci in marcia verso via di Fioranello, la sosta serve per ricompattare il gruppo.

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Nella foto di ieri il monumento a Scanderbeg, in piazza Albania, tra Aventino e San Saba. Giorgio Castriota Scanderbeg è stato eroe dell'indipendenza albanese, il monumento è opera di Romano Romanelli, è stato collocato in questa piazza nel 1940.

sabato 28 novembre 2015

Ancora sorprese dal sottosuolo di Roma.

   Roma non finisce mai di stupire. Nel rione dell'Esquilino il sottosuolo ci riserva ancora tesori, luoghi da scoprire che per qualche misterioso motivo sono rimasti nascosti per anni, per migliaia di anni. 
Gli scavi di cui si parla in questo post
si trovano nelle vicinanze del teatro Jovinelli.

   Con gli scavi del gas scoperta una sala dei giardini di Caligola. Una sala di 6 metri quadrati che potrebbe appartenere agli Horti Lamiani. Si trova sotto via Lamarmora, qui si sono spinti gli speleologi del gruppo Roma Sotterranea. La volta in opus reticolatum, le pareti dipinte con due strati di intonaco: il primo con riquadri rossi e piccoli fregi, il secondo interamente bianco. Nelle fotografie fatte subito nella sala si vede che uno degli affreschi venne distrutto in parte a colpi di salpello per far posto a quello successivo, ma le tracce di immagini rimaste mostrano decorazioni che vanno dal rosa al celeste. 
   Speriamo che presto sia resa disponibile a tutti i cittadini amanti di Roma la documentazione fotografica di questa bella scoperta!

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Nella foto di ieri il monumento a Santa Caterina da Siena che si trova nei giardini intorno a Castel Sant'Angelo. E' opera dello scultore Francesco Messina che lo ha realizzato nel 1961. E' lo stesso scultore del Cavallo della Rai in viale Mazzini.

venerdì 27 novembre 2015

Per il secondo anno niente mercato della Befana di piazza Navona

   Il commissario al Comune di Roma ha deciso, anche quest'anno niente mercato della Befana a piazza Navona. Nonostante un nuovo bando da poco concluso che aveva ridotto i banchi da oltre 100 a 48 privilegiando quelle di qualità, sostituendo i vecchi chioschi di lamiera con gabiotti tutti uguali e con un disegno più curato e uguale per tutti, nonostante questo si avanzavano molte critiche, soprattutto per il fatto che gli assegnatari erano i soliti nomi e lo sarebbero rimasti per altri dieci anni.
   Anche il presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi ha dichiarato:"Ottima decisione, le regole vanno cambiate definitivamente".

Uno dei complessi urbanistici più armoniosi, spettacolari e caratteristici di Roma barocca, delimitata dagli edifici che sorsero sui resti dello stadio di Domiziano, del quale conserva la forma e le dimensioni (circa 240 X 65 metri).


     Il nome deriva per corruzione dai giochi agonali che si tenevano in quel circo, di cui sono conservati resti cospicui sotto l’atrio della casa al n. 49, sul lato curvo (visibili dalla retrostante via Zanardelli, il sito è stato restaurato nel marzo 2014). Pompe storiche, feste popolari, corse e giostre si svolsero attraverso i secoli nella piazza. Dal Quattrocento al 1869 si teneva nella piazza un mercato di frutta e verdura poi trasferito a Campo de’ Fiori. Dal secolo XVII alla metà del XIX, i sabati e le domeniche di agosto, la piazza, che allora aveva il fondo concavo, veniva in parte allagata e vi entravano, ornati a festa, gli equipaggi dei prelati e dei principi, intorno ai quali si sfrenava la più vivace gazzarra del popolino. Oggi vi si tiene, in occasione dell’Epifania, un mercato di giocattoli e di dolciumi.

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Nella foto di ieri il monumento sul lungotevere Aventino che ricorda il porto di Ripa Grande.

giovedì 26 novembre 2015

Che splendore il tempio di Minerva Medica restaurato.

   Non vediamo l'ora che sia aperto al pubblico e tutti possano godere di questo monumento di Roma che ci saluta o ci accoglie quando partiamo da Roma o vi arriviamo (stazione Termini) con il treno. La sua presenza - in via Giolitti - ci ricorda l'importanza della storia nella Città Eterna.

   Si tratta di un’opera del IV secolo d.C, era probabilmente parte di una residenza imperiale di cui costituiva un ambiente di rappresentanza. Si trova in un'area appartenuta nel secolo precedente all'imperatore Gallieno (Horti Liciniani). Per le imponenti dimensioni, un diametro di m 25, un'altezza massima della cupola pari a 32 metri, oggi ridotti a 24, si tratta di uno dei monumenti più indicativi delle vedute in questa parte di Roma fino alla costruzione del quartiere stesso (o meglio rione Esquilino).


 Lavori per la messa in sicurezza delle strutture murarie erano iniziate nel 2012. Era la terza cupola più grande di Roma, crollò nel 1828, ne rimane il 50%. Sono state consolidate le fondamenta. Finora il costo è stato di 2 milioni. Le vibrazioni del tram creano problemi di stabilità. Si lavora ancora sulle cortine murarie e sull’opus sectile di cui rimangono tracce, anche uno scavo per comprendere cosa ci fosse prima di quella costruzione. Speriamo che sia reso fruibile a tutti il più presto possibile.

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Nella foto di ieri il monumento a Righetto che si trova al Gianicolo, nella passeggiata omonima, nei giardini che precedono la statua di Garibaldi. Righetto era un bambino di 12 anni che partecipò attivamente alla difesa della Repubblica Romana del 1849, morì per l'esplosione di una bomba da lui raccolta. Il monumento è una copia di quello che si trova nel palazzo Litta di Milano. Fu voluto dalla Regione Lazio nel 2005.

mercoledì 25 novembre 2015

Una bella iniziativa a favore della mobilità sostenibile

   Sulla via Appia Nuova, in un quartiere congestionato dal traffico, il Centro Commerciale Happio ha preso una lodevole iniziativa che vogliamo segnalare agli amici che ci seguono.


   Da alcuni giorni nella piazza pedonale all'ingresso del centro si trova una bella rastrelliera per parcheggiare le bici. E' una iniziativa lodevole, avere la possibilità di raggiungere questo luogo e la via Appia in bici costituisce una alternativa all'automobile, toglie macchine dalla strada, abbassa i livelli di inquinamento. Tutto ciò che va a favore dell'ambiente deve essere ben visto!


   Il Centro Commerciale Happio si trova nel luogo dove era il Deposito dei Tram Stefer costruito nel 1904, vi erano alloggiati i tram per Capannelle, Cinecitta e quelli diretti ai Castelli.Dismesso nel 1980, in parte è stato abbattuto negli anni Novanta, era caratterizzato da due originali capannoni in legno e da un tetto a doppio spiovente. Nel nuovo spazio sarà trasferito il mercato dell’Alberone, intanto sono in funzione il parcheggio sotterraneo e i negozi. Il muro di cinta e le palazzine all’ingresso sono state conservate. Il progetto architettonico del Centro Commerciale Happio è dello Studio Chapman Taylor con sede a Milano piazzetta Pattari 1. La direzione dei lavori è dell’ing. Pagnoni, via Nomentana 323, Roma. Il C.C. Happio ha aperto al pubblico il 26 marzo 2015, mancano ancora alcuni luoghi di ristorazione nella piazza pedonale e la palestra.
   In occasione dell'apertura del C.C. viene presentato il progetto del Cracking Art Group, un gruppo di artisti biellesi che ha installato decine di lumache in plastica riciclata lungo il perimetro della struttura. La notte si illuminano.

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Nella foto di ieri il monumento a Quintino Sella, si trova in via Cernaia, di fronte al ministero delle Finanze. Quintino Sella fu ministro delle finanze nei primi governi dell'Italia unita a fine Ottocento. A lui toccò risanare le finanze del regno dopo le grandi spese sostenute per le guerre risorgimentali, per raggiungere tale obiettivo impose tasse durissime che colpì la povera gente, come la tassa sul macinato. Il monumento è opera di Ettore Ferrari, è stato realizzato nel 1893. E' in bronzo e granito di Biella.

martedì 24 novembre 2015

Tutelare sempre meglio l'Appia Antica

   Uno dei luoghi più belli di Roma e del mondo, la via Appia Antica e il suo parco hanno bisogno di essere tutelati, valorizzati e fatti conoscere sempre di più.


   Si parla di una colata di cemento sui sepolcri cristiani. E' stato rivolto un appello dalle autorità competenti  per demolire tre villini che sembrano abusivi costruiti nel 1970. Da quasi mezzo secolo i sepolcri dei Calventi e dei Cercenii, capolavori di architettura del IV secolo, sono affiancati da tre villini costruiti in un’area privata ma nel contesto delle catacombe di Pretestato. "I monumenti tardo antichi sono a rischio – secondo la dott. Rita Parsi archeologa dell’Appia Antica – è ora di abbattere gli abusi edilizi e di restituire alla collettività questo patrimonio dell’arte cristiana". Una montagna di carte, divieti, ricorsi, ingiunzioni di demolizione, ritardi, dietro il caso della tenuta di via Appia Pignatelli 5.

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Nella foto di ieri il monumento a Giuseppe Mazzini sull'Aventino. E' opera dello scultore Ettore Ferrari, autore del monumento a Giordano Bruno in Campo de' Fiori.
Inaugurato nel 1949, 20 anni dopo la sua realizzazione, per il centenario della Repubblica Romana.  Presenta un’ara al centro di una scalinata e quindi degli altorilievi che circondano su tre lati l’alto podio sul quale è posta la statua bronzea dell’ “apostolo del Risorgimento italiano”. Ampi settori della Democrazia Cristiana, che in quegli anni esprimeva il sindaco Salvatore Rebecchini (1948-56), erano contrari all’inaugurazione di questo monumento e – addirittura – avrebbero voluto la rimozione della statua di Giordano Bruno da Campo de’ Fiori. Il Pci e il Psi, allora uniti, condussero una fiera battaglia capeggiati da Edoardo D'Onofrio.

lunedì 23 novembre 2015

Simboli, enigmi e segreti di Raffaello in Vaticano

   Tra i capolavori immortali che il genio di Raffaello ci ha lasciati ci sono quelli delle "Stanze Vaticane". Il luogo più visitato dei Musei Vaticani sono le sue stanze e la Cappella Sistina. D'altra parte è comprensibile, sono i musei più grandi del mondo, ci si potrebbe perdere! Allora il buon visitatore di media cultura, fa una scelta, visita tutto, ma si sofferma in questi due luoghi che sono anche i più affollati.
   Per conoscere a fondo Raffaello e tutti i segreti delle sue opere e della sua vita abbiamo adesso un bel libro di Costantino D'Orazio, Raffaello segreto. Dal mistero della Fornarina alle Stanze Vaticane" edito dalla Sperling & Kupfer, a soli € 18. Un libro che vi lascerà affascinati.


L'immagine di copertina è presa dal sito internet sperling.it
che ringrazio.

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Nella foto di ieri il monumento a Giordano Bruno in Campo de' Fiori.
     Il MONUMENTO A GIORDANO BRUNO[1] è opera di Ettore Ferrari[2] del 1887, venne bruciato vivo in Campo de' Fiori come eretico il 17 febbraio 1600. La figura del filosofo incappucciato, ritto in piedi e con le mani strette sul libro delle sue teorie precorritrici, si leva su un alto basamento, ornato da medaglioni di eretici (da destra: Erasmo da Rotterdam, G. Ces. Vanini, Aonio Pallario, Michele Serveto, Giovanni Wiclef, Giovanni Huss, fra Paolo Sarpi e fra Tommaso Campanella); la dedica è di Giovanni Bovio: “A Bruno il secolo da lui divinato qui dove il rogo arse”; sotto, tre rilievi bronzei con Fatti della vita di Giordano Bruno.



[1] Giordano Bruno (Nola 1548 – Roma 1600), filosofo, scrittore e frate domenicano.
[2] Ettore Ferrari ( Roma 1845 – 1929) scultore, allievo all’Accademia di San Luca, professore all’Accademia di Belle Arti, tre volte deputato al parlamento nelle file dei repubblicani, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. Nel 1887 ha realizzato la statua di Ovidio per Costanza in Romania poi replicata per Sulmona nel1925, la statua di Garibaldi a Pisa nel 1892, il monumento a Garibaldi a Rovigo nel 1896 e il monumento a Mazzini sull’Aventino nel 1909.

domenica 22 novembre 2015

In bici dalla villa dei Sette Bassi alla villa delle Vignacce a Tor Fiscale

Oggi in 28 hanno aderito alla proposta di VediROMAinbici di visitare il Parco degli Acquedotti. La giornata è stata fredda, ma sempre più bella e piena di sole. Siamo rimasti sconcertati nel vedere come era vuota la via dei Fori Imperiali, in genere tutte le domeniche mattina facciamo fatica a passare tra i pedoni, turisti e romani. Deve essere un effetto dei tragici fatti di Parigi.
   Oggi abbiamo fatto una lunga e bella passeggiata nel parco degli Acquedotti. Un luogo magico di Roma, dove altro si trova questo incrocio di natura, arte, storia e archeologia? Solo a Roma.
 Questa foto da il senso esatto di quanto era vuota via dei Fori Imperiali questa mattina tra le ore 8,30 e le ore 9,30. In genere è piena di turisti, soprattutto cinesi.
 Per raggiungere il parco degli Acquedotti transitiamo per il Colosseo.
 Proseguiamo per porta San Giovanni, qui ci aspettano altri amici, siamo in 28.
 Transitiamo per via Tuscolana, diretti a Cinecittà, di lì verso via di Capannelle.
 Siamo nel parco degli Acquedotti, finalmente, il sentiero di Roma Vecchia è tutto per noi!
 Ecco i resti della villa dei Sette Bassi, la più grande del suburbio dopo la villa dei Quintili. Risale alla metà del II secolo d.C. Fu costruita da Settimio Basso, console con l'imperatore Antonino Pio.
 Incontriamo un tratto della via Latina, una strada romana ancora più antica della via Appia che ricalcava un collegamento preistorico percorso dagli Etruschi.
 Eccoci allo stagno del fosso dell'Acqua Mariana, non vi spaventate, la foto non è stata scattata questa mattina (ragazza in costume) ma è di questa estate!!!

 Dopo una pausa al bar per un caffè, riprendiamo l'itinerario, eccoci alla villa delle Vignacce, sempre nel parco degli Acquedotti, si tratta della villa di un ricco produttore di laterizi del tempo di Adriano (inizi del II secolo d.C.).
 Altra lunga pedalata ed eccoci a Tor Fiscale, recentemente restaurata. Sorge nel punto in cui si incrociano l'acquedotto Claudio con il Marcio, la torre è alta 30 metri, è così chiamata perchè serviva per esigere un pagamento a chi transitava sulla via Latina.
Terminiamo la visita nella borgata di Tor Fiscale. Questo che era un fienile non è altro che un sepolcro dell'antica Roma, l'interno conserva stucchi e decorazioni di età antonina. E' stata una bellissima giornata in bici, tanti km in un brandello di "Campagna Romana" ritratta da pittori e cantata da poeti nei secoli scorsi.

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sai come si chiama e dove si trova il monumento che vedi sotto. Anche questa è troppo facile!!

Nella foto di ieri il monumento a Garibaldi sul Gianicolo nel luogo in cui ci furono i combattimenti in difesa della Repubblica Romana. E' opera dello scultore Emilio Gallori, venne inaugurato nel 1895.

sabato 21 novembre 2015

Ripristinato il paesaggio nel parco degli Acquedotti

   Il parco degli Acquedotti è uno dei luoghi dell'anima. Uno dei posti più belli di Roma, e non solo! Dove altro si trova questo incontro tra natura, arte, storia e archeologia se non qui e nel meraviglioso parco dell'Appia Antica di cui questo fa parte.

   Lungo il viale di Roma Vecchia sono stati messi a dimora 25 nuovi alberi di pino domestico in sostituzione di altrettanti morti negli ultimi anni. Questo viale costituisce una delle vedute più belle e famose di Roma. La sostituzione è opera dell’Ente Parco Appia Antica, del Comune e del Municipio VII. Gli alberi hanno una età variabile tra i 10 e i 15 anni, avranno cure attente per i prossimi tre anni.
         Il parco si trova nel territorio del VII Municipio (fino al 2013 era il X) fa parte del Parco Regionale dell'Appia Antica ed è compreso nei quartieri XXV Appio Claudio e XXVI Appio Pignatelli (Statuario -  Quarto Miglio). E' delimitato dalla via del Quadraro, via Lemonia, via delle Capannelle e la linea ferroviaria per Napoli (con due tracciati quasi paralleli: per Cassino e per Formia). L'estensione del parco è di 240 ettari. Il parco è facilmente raggiungibile con la metro A scendendo alla fermata Giulio Agricola.


     Il nome deriva dalla presenza in elevato o sotterranea di sette acquedotti (sei romani e uno rinascimentale): Anio Vetus (sotterraneo), Marcia, Tepula, Iulia e Felice (sovrapposti), Claudio e Anio Novus (sovrapposti). In passato l'area era nota come "Roma Vecchia" dal nome dell'omonimo casale. Fino agli anni Cinquanta - quando iniziò la costruzione del quartiere INA Casa Tuscolano la zona era meta delle passeggiate "fuori porta" del popolo romano, una sorta di vacanza alla portata di tutti.

     L'area venne destinata a verde pubblico dal PRG del 1965, negli anni Settanta è stata espropriata e liberata dai borghetti popolati da poverissimi immigrati dalle regioni meridionali dell'Italia e dalle campagne. Tale baraccopoli si addossava alle arcate degli acquedotti come avveniva in via del Mandrione al quartiere Tuscolano. Grazie all'opera di sensibilizzazione di un comitato di cittadini e all'appoggio di studiosi quali Lorenzo Quilici, nel 1988 il parco degli Acquedotti fu inserito nel Parco Regionale dell'Appia Antica costituito quell'anno.
     Nel 2011 è stato realizzato il ripristino idrico e paesaggistico della Marrana o Fosso dell'Acqua Mariana.

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sai come si chiama e dove si trova il monumento che vedi sotto. Oggi è troppo facile.



Nella foto di ieri il monumento a Pietro Cossa che si trova in piazza della Libertà nel rione Prati a poca distanza dal lungotevere. Cossa fu un famoso poeta e drammaturgo, patriota, liberale e anticlericale. E' opera di Adolfo Sanguinetti, venne collocato originariamente in piazza Sant'Elena, oggi largo Arenula, fu poi spostato per esigenze di traffico.

venerdì 20 novembre 2015

Musei in musica 2015

Sabato notte c'è un evento imperdibile che riguarda tutti gli amanti della nostra meravigliosa città, della sua storia, dell'arte. Si tratta di un'occasione imperdibile per passare una notte speciale alla scoperta del patrimonio storico e culturale della città. Con un euro si possono vedere i musei del Comune di Roma e altri spazi culturali aperti dalle ore 20 alle ore 2. Si possono visitare i musei, le mostre temporanee in essi contenuti, assistere a spettacoli musicali, o esibizioni di danza, solo con un euro. Ovviamente l'ingresso sarà consentito fino ad esaurimento dei posti disponibili.

   Questo l'elenco dei siti aperti al pubblico: Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Mercati di Traiano, Museo dell'Ara Pacis, Museo di Roma in Trastevere, Musei di Villa Torlonia, Macro, Macro Testaccio, Museo Napoleonico, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Museo Bilotti, Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale, Palazzo delle Esposizioni, Scuderie del Quirinale, Accademia di Francia a Villa Medici, Casa Argentina, Casa di Goethe, Polo museale della Sapienza, Polo Museale dell'Atac.
   Un consiglio per dove andare? Ma certamente la Centrale Montemartini, un incontro unico al mondo, che solo a Roma è possibile tra archeologia industriale e arte classica greco-romana.
Per altre informazioni consulta il sito museiincomune.it o tel. 060606.

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Nella foto di ieri il monumento a Cola di Rienzo che si trova sulla sinistra della scalinata del Campidoglio, è opera dello scultore Girolamo Masini.