giovedì 31 ottobre 2013

Una buona notizia per la Nuvola di Fuksas!

   Una buona notizia per gli amanti di Roma, per tutti coloro i quali credono che la nostra città abbia e continui ad avere un ruolo anche nell'arte contemporanea. All'Eur, tra la via Cristoforo Colombo e viale Europa, è in costruzione da molti anni il Centro Congressi che avrà la forma di una nuvola sospesa all'interno di una teca di cristallo trasparente a forma di parallelepipedo.

   La buona notizia è che i giornali del 24 settembre scorso hanno riportato la notizia che si sono trovati i fondi per completare l'opera, così essa sarà conclusa entro il 2014. La nostra città avrà un'opera dalle linee avveniristiche progettata da uno dei maggiori architetti Massimiliano Fuksas.

   La storia di questa sorprendente costruzione inizia nel 1998 quando viene bandito un concorso per la costruzione di un centro congressi, nel 2000, fra sette finalisti, viene giudicato vincitore il progetto del romano Massimiliano Fuksas da una giuria internazionale presieduta da sir Norman Foster. Il progetto prevede una teca di cristallo trasparente di m 170 x 70 x 30, per complessivi 85.000 metri cubi, al cui interno è sospesa la Nuvola, ovvero una sala auditorium destinata a ospitare i congressi. La Nuvola - ricoperta di materiale traslucido in grado di riflettere la luce esterna illuminandosi la sera - sarà il cuore del Centro Congressi. Parallela a questa teca, lungo viale Europa, sta sorgendo la "Lama" un edificio alto 60 metri ma largo solo m 14,4 e lungo m 126,5, che ospiterà un hotel da 440 camere. Si è in cerca di un acquirente. Sul tetto del Centro Congressi sarà installato un impianto fotovoltaico di 5.000 mq. Sotto la Nuvola vi sarà una grande piazza pavimentata in travertino per sculture o istallazioni d'arte e una sala per 9.000 persone. Un percorso pedonale attrezzato collegherà da una parte al vecchio palazzo dei Congressi di Adalberto Libera e dall'altra alle Torri in cristallo di Renzo Piano. Le torri sorgeranno al posto dei due grattacieli del ministero delle Finanze di Cesare Ligini, saranno un complesso misto di appartamenti e negozi. Per il sindaco Alemanno la Fintecna, la società incaricata di costruire le torri di Piano, ha tutti i permessi per iniziare la costruzione da un anno (6 dicembre 2011).

     Il Centro Congressi potrà ospitare fino a 11.000 congressisti, sarà il più grande d’Italia, avrà un auditorium da 1.800 posti, due sale congressuali o espositive, un hotel, piazze e pargheggi per 2.500 posti auto. Un servizio di navette lo collegherà alla metro. Nel 2003 viene stipulato il contratto con la società costruttrice che sarà revocato per inadempienze nel 2005. Il 26 ottobre 2007 la società Condotte vince la gara d’appalto con un ribasso di 55 milioni, il costo dell’opera sarà di 277 milioni di euro. L’11 dicembre 2007, alla presenza del sindaco Veltroni, viene posta la prima pietra. L'inaugurazione era prevista per la fine del 2012. Il 6 dicembre del 2011 un sopralluogo del sindaco Alemanno ha garantito che l'inaugurazione ci sarà entro il 31 gennaio 2013. In una intervista all'Espresso Massimiliano Fuksas ha dichiarato che "in Cina si è costruito l'aeroporto di Shenzhen in due anni, la nuova Fiera di Milano è stata costruita in 26 mesi su una superficie di un milione di mq ed è stata inaugurata con la metro già funzionante, mentre a Roma la Nuvola è ancora al 32%".
     Tutte le foto della Nuvola di Fuksas in costruzione sono state scattate dall'autore di questo blog circa un anno/anno e mezzo fa. Il loro uso è libero.



mercoledì 30 ottobre 2013

All'Auditorium il Gruppo 63.

   All'Auditorium di Roma, nel foyer della sala Sinopoli si trova, in questi giorni, una interessante mostra dedicata al gruppo 63: Mario Schifano, Nanni Balestrini, Sylvano Bussotti, Fabio Mauri, Gianfranco Baruchello, Giuseppe Chiari, Corrado Costa e Adriano Spatola. Otto artisti e ventiquattro opere che mischiano poesia, cinema, musica, letteratura, teatro, pittura e poesia visiva. Questo gruppo - che si costituì a Palermo nel 1963 - tentò una sperimentazione che ha un precedente nelle Avanguardie di inizio Novecento e ciò far dialogare tra loro le varie forme artistiche. Del gruppo facevano parte poeti, scrittori, critici e studiosi come Umberto Eco, Germano Lombardi, Elio Pagliarani e Alberto Arbasino. Di ognuno degli otto artisti sono esposte tre opere. E' un'occasione molto ghiotta. Da non perdere!

Gianfranco Baruchello, Palle e spilli, sd.

Mario Schifano, Un paesaggio dedicato a Godard, 1967.

martedì 29 ottobre 2013

Ha riaperto la via Alessandrina, ci passiamo davanti ma non la conosciamo.

   Ha riaperto ieri la via Alessandrina chiusa dal dicembre 2007 per essere demolita, poi, per mancanza di soldi, come spesso avviene in Italia, è rimasta lì sospesa tra il passato e il futuro.



   E’ una passerella sopraelevata sui Fori, su un lato il foro di Nerva o Transitorio, il foro di Augusto e i Mercati di Traiano, sull’altro lato il foro di Traiano e i resti medioevali rimessi in luce recentemente con l’eliminazione dei giardini. A breve sarà ampliata la protezione di vetro della Curia Julia e della basilica Ulpia. Ma nel futuro questa strada dovrà essere abbattuta per ricomporre l'unità dei Fori Imperiali, solo che - piccolo particolare - servono i fondi per abbatterla. La via venne aperta nel 1570 dal cardinale Bonelli detto l’Alessandrino perché nativo di quella città, bonificatore di tutta la zona detta de’ Pantani. Anche il rione che gli sorse intorno prese questo nome. Venne demolita negli anni Trenta per aprire via dei Fori Imperiali. Con essa scomparvero il palazzetto di Sisto IV, il Conservatorio di Sant’Eufemia,  il palazzetto di Flaminio Ponzio dove abitava l’artista autore del Fontanone del Gianicolo e del Casino Borghese oggi sede della galleria omonima. Vi erano sette immagini di Maria in edicole sacre, e una serie di osterie di cui restano i nomi: Alessandrina, delle Colonnacce, della Colonna per la vicinanza alla colonna di Traiano. Al n. 58 l’Osteria Vecchia, la più antica del quartiere e una delle più vecchie di Roma. 
   Le foto di via Alessandrina prima delle demolizioni sono tratte dal libro: "Le strade di Roma", ed. Newton, pag. 39 (demolizioni) e 41 (palazzetto di Ponzio). Le foto dell'inaugurazione della strada pedonale e ciclabile sono tratte dalla pagina facebook di Ignazio Marino.


lunedì 28 ottobre 2013

Uno degli artisti più affermati: Jannis Kounellis, in questi giorni espone a Roma.

La Galleria Volume! dove espone in questi giorni un romano d'adozione Kounellis, foto di P. Tucci.

   Uno degli artisti più importanti dello scenario nazionale, anche se
di origine greca, è il romano (a tutti gli effetti) Kounellis. Espone in
questi giorni alla galleria Volume! a Trastevere fino al 15 novembre.
Si tratta di uno degli artisti più rappresentativi dell'arte povera e
concettuale nella quale non conta il materiale nè cosa è espresso ma
il concetto che si vuole esprimere.
   Kounellis torna con questa mostra nella galleria nella quale fece
posare una donna nuda incinta. Oggi al centro della galleria ha messo il
quindicenne che era in grembo. Dopo la performance il ragazzo è stato
sostituito da un armadio. Sono in mostra 12 lastroni in ferro, grandi
quanto un letto matrimoniale, con segmenti di putrelle che sono stati
avvolti dalla trama fitta di umili cordicelle. Sembra la trama di un
astrattista dei primi del Novecento, il paragone è accentuato dal fatto
che l'artista di definisce un "pittore".
   Una mostra da non perdere per un'opera che ci invita a riflette sul
tempo che trascorre.
Kounellis in una foto tratta da: it.wikipedia.org.
   Alla galleria Volume! in via San Francesco di Sales 86. Aperta dalle
ore 12,30 alle 17, il sabato e la domenica fino alle 2.

domenica 27 ottobre 2013

Il percorso dell'Acqua Felice

   Oggi con gli amici di Vediromainbici abbiamo seguito il percorso di un acquedotto tardo Cinquecentesco, l'acquedotto Felice, voluto da papa Sisto V, al secolo Felice Peretti. Anche questa domenica eravamo più di 50 persone tutte in bicicletta, con noi c'erano sei amici provenienti da varie città del Nord Italia, con loro, questa estate, un gruppo di noi aveva fatto una vacanza di gruppo in bici in Portogallo. Siamo stati felici di fargli fare un itinerario attraverso una Roma fuori dalle mete del grande turismo di massa.
 


 Le prime tre foto danno bene l'idea di quanti eravamo oggi, siamo appena partiti, ci troviamo in via Labicana, sullo  sfondo il Colosseo, occupiamo tutta la sede stradale.
 Eccoci in via Matera, nel quartiere Tuscolano,
sullo sfondo la chiesa di Sant'Antonio.
 In piazza Asti, con le due torri finte medioevali
di un istituto religioso.
 Percorriamo la via Tuscolana per andare a raggiungere
l'acquedotto Felice.
 Finalmente la prima tappa, davanti alla fontana di porta Furba,
ricompattiamo il gruppo e Mario ci introduce alla visita.
 Eccoci nel parco degli Acquedotti,
se ne possono osservare ben sette,
qui parliamo dell'acquedotto Felice.
 Torniamo sui nostri passi, vediamo porta Furba con la fontana,
quindi percorriamo tutta via del Mandrione.
L'itinerario si interrompe a porta Maggiore dove confluiscono
molti acquedotti. Continueremo a seguire l'acquedotto Felice
con le tante fontane che alimenta in una successiva passeggiata.
E' stata una bella domenica mattina!

sabato 26 ottobre 2013

Una notte al museo


   Questa notte alcuni musei cittadini (e in tutta Italia) saranno aperti
dalle ore 20 alle 24 con iniziative speciali che li renderanno ancora più
belli. Si tratta del quarto appuntamento preceduto da altri nell'ultimo
sabato del mese. La volta precedente 40.000 persone in tutta Italia sono
entrate a visitare diversi musei. Questa iniziativa ha l'ambizione di
diventare un appuntamento fisso per offrire agli italiani e ai turisti
un'opportunità inconsueta ed indimenticabile di fruire del nostro patrimonio
culturale.
   I musei romani aperti per l'occasione saranno: Palazzo Massimo, Palazzo
Altemps, la Cripta Balby, le Terme di Diocleziano, tutti e quattro facenti
parte del Museo Nazionale Romano,
la Galleria Nazionale d'arte moderna, la Galleria Borghese, la
Galleria Nazionale d'Arte Antica a palazzo Barberini, il museo Nazionale
Etrusco di Villa Giulia.
   Ma non mancano all'appuntamento i musei del Lazio come
la Villa Lante a viterbo e palazzo Farnese di Caprarola. Non mi è chiaro
se l'ingresso è libero. Speriamo di Sì.

venerdì 25 ottobre 2013

Un angolo meraviglioso di Roma sconosciuto ai più. Forse presto aperto a tutti!

   Apprendiamo dai giornali del giorno otto di questo mese che è stato confiscato il tesoro del costruttore romano Danilo Sbarra. Tra gli immobili pare che ci sia la villa nel cui terreno rientra la chiesa di Sant'Urbano, un angolo di campagna romana salvato a decenni di speculazione edilizia, oggi parte del parco regionale dell'Appia Antica, uno dei simboli dell'antica strada romana e anche simbolo del bellissimo parco della Caffarella.
   Sempre dai giornali sappiamo che le ricchezze di Sbarra erano costruite sul riciclaggio di soldi della mafia. Dopo otto anni la Cassazione ha deciso di confiscare tutto il patrimonio che assomma a 40 milioni di euro. Non sappiamo come stanno con precisione i fatti sul piano giudiziario, noi speriamo che presto sia aperta al pubblico e fruibile a tutti i cittadini la meravigliosa chiesetta che è aperta solo qualche giorno l'anno grazie all'intervento dei volontari del Comitato Parco della Caffarella. Sarebbe proprio un bel giorno!!!


La chiesa di Sant'Urbano,
foto dell'autore del blog, il loro uso è libero.

    Fu Erode Attico, nel II secolo d.C. a far erigere questo edificio come tempio a Cerere, la dea delle messi corrispondente a Demetra dei greci, in seguito fu intitolata anche a Faustina moglie divinizzata dell'imperatore Antonino Pio. Il tempio faceva parte della villa e della tenuta agricola di Erode Attico che occupava gran parte della Caffarella attuale. Tale tempio faceva parte del Triopio, villa e tenuta agricola del II secolo d.C. costruita da Erode Attico, aveva questo nome in ricordo del re Triopas di Tessaglia che aveva osato tagliare la legna del bosco sacro a Demetra e per questo punito con una fame insaziabile. Il nome era un avvertimento verso possibili ladri. Del tempio pagano si conservano addirittura le tegole del sottotetto. In origine era sollevato su un podio con sette gradini al centro di un grande terrazzamento rettangolare che oggi si individua a fatica. La platea era cinta da portici. In laterizio non è solo il corpo dell'edificio (cioè il muro perimetrale, il timpano e la costruzione interna) ma anche la decorazione della parte alta della facciata (mensole, cornici, dentelli e ovuli), secondo l'uso tipico del II secolo d.C. Il tempio ha quattro colonne sulla facciata, le colonne, i capitelli corinzi e l'architrave sono in marmo pentelico un marmo bianco proveniente dalla Grecia e le cui miniere appartenevano ad Erode Attico. Il muro tra le colonne è dovuto al restauro del 1634 quando nella facciata si era aperta una crepa visibile ancora oggi.
     Superati pochi gradini si entra in un atrio utilizzato fino a pochi anni fa come abitazione del guardiano. Qui vi era la statua di Cerere rubata agli inizi degli anni Ottanta. Si entra in una grande stanza che era la cella del tempio, stranamente grande e luminosa. Qui vi erano le statue delle due dee a cui era dedicata e forse quella di Annia Regilla. Era un luogo sacro riservato al sacerdote. All'interno è conservato un piccolo altare rotondo di marmo rinvenuto nel giardino nel 1616 nel quale si legge una iscrizione in greco dedicata a Dioniso che fece supporre che il tempio fosse a lui dedicato. 
     Nel VI secolo fu convertito in chiesa cristiana e dedicato a Sant'Urbano vescovo il cui corpo era sepolto al quarto miglio della via Appia. Il restauro più importante fu compiuto dal cardinale Francesco Barberini nel 1634. Gli affreschi che ornano i riquadri risalgono all'XI secolo, ma furono rimaneggiati nel Seicento da papa Urbano VIII Barberini. Attraverso una piccola scala si scende alla cripta, le dimensioni ridotte e la sua posizione sotto l'altare provano che essa fu costruita per essere una "Confessione", cioè luogo per conservare le reliquie. Il tetto con la volta a botte era decorato da una serie di stucchi ottagonali e quadrati contemporanei a quelli delle tombe dei Valeri e dei Pancrazi nelle tombe della via Latina. Di tutti gli stucchi ottagonali è rimasto proprio quello centrale  che raffigura due persone in rilievo una delle quali interamente conservata: è una donna nobilmente vestita. Forse l'apoteosi di Annia Regilla. L'affresco della Crocifissione reca la firma frater Bonizzo e la data 1011. Gli affreschi appartengono allo schema tipico del periodo medioevale. Le 34 scene distribuite lungo le pareti rappresentano episodi tratti dal Vangelo, dal martirio di San Lorenzo e di altri santi non ancora ben identificati.



giovedì 24 ottobre 2013

Koivisto e Peill due sguardi diversi con lo stesso obiettivo

Il museo Andersen di Roma,
sede staccata della Gnam.
   Al museo Andersen in mostra le opere di due artiste che si misurano con
la fotografia ma su territori diversi. La mostra si chiama intersezioni e
tiene in uno dei musei più particolari di Roma, si tratta dell'abitazione
di uno scultore norvegese, di nazionalità statunitense che però scelse di
venire a vivere a Roma. Nel museo, che fa parte della Gnam, si trovano le
sue opere che dovevano entrare a far parte di una città ideale che
doveva sorgere dove oggi è l'aeroporto di Fiumicino, ma tale città non è
mai nata. Resta il sogno di una campitale mondiale dell'arte.

Due opere in mostra, la prima è di Peill, la seconda di Koivisto.
   Le due fotografe sono una finlandese e l'altra italiana, appartengono
alla stessa generazione e mettono a confronto le loro opere, e poi queste
con quelle dello scultore. Mentre Claudia Peill lavora in una direzione
di ricerca squisitamente pittorica, la Kaisu Koivisto usa la fotografia
come non unico strumento espressivo e lo lega ad una funzione di servizio
e di memoria.
   Museo Andersen, via Mancini 20, aperto dalle ore 9,30 alle ore 18,30, 
chiuso il lunedì. Fino al 19 gennaio. Ingresso libero.

mercoledì 23 ottobre 2013

Una rara occasione. A Roma una tela di Gauguin in prestito da un museo americano.


   Fino al 26 maggio è possibile vedere una bellissima tela di Gauguin
a Roma, alla Galleria Nazionale d'arte Moderna, si tratta di un prestito
dal Cleveland Museum of Art. Davvero una bella occasione per vedere
un'opera importante dell'artista francese, creata nel periodo in cui
egli viveva a Tahiti, in Polinesia. Si intitola "Ta ra au rahi" ovvero
"Il grande albero". E' un opera del 1891.
   Un grande albero offre la sua ombra al riposo di due ragazze polinesiane,
sullo sfondo una capanna tipica dell'isola e altre figure femminili. E'
un'occasione da non perdere per conoscere un periodo caratterizzante
dell'opera di Gauguin.
   Paul Gauguin è una delle figure più importanti dell'Impressionismo,
il movimento artistico che rinnovò profondamente la pittura nella
seconda metà dell'Ottocento cercando di mettere sulla tela l'impressione
dei soggetti che dipingeva, non la rappresentazione fedele in tutti i
particolari. Ma Gauguin fu anche colui che superò questo movimento artistico
accentuando progressivamente l'astrazione della visione pittorica, realizzata
in forme piatte di colore puro e semplificate con la rinuncia alla prospettiva
e agli effetti di luce e di ombra. Dal 1891 si stabilì in Polinesia, dove cercava
la vita dell'uomo vera, quella pienamente collegata alla natura, qui
realizzò una serie di quadri che sembrano ispirarsi alle forme artistiche
delle popolazioni primitive. Successivamente i pittori nabis e simbolisti si
richiamarono espressamente a lui, mentre la libertà decorativa aprì la strada
all'Art Nouveau o Liberty.
   Insomma un'occasione ghiotta di vedere un grande artista che ha precorso
i tempi.

Alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale delle Belle Arti 131,
facilmente raggiungibile dalle fermata Flaminio della metro A. L'opera
è esposta nella sala n.15 vicino al celebre quadro "Il giardiniere" di
Van Gogh fino al 26 maggio.

martedì 22 ottobre 2013

Trovò una città di mattoni e la trasformò in marmo

   La frase è dello storico Svetonio, è una frase ad effetto, ma è la pura
verità. Di questa considerazione andava fiero Augusto, il primo imperatore
di Roma, l'uomo che riportò la pace in città e nei territori a lei sottomessi
dopo tanti anni di guerre civili.
   In questi giorni, per ricordare il bimillenario della morte di Augusto,
si tiene alle Scuderie del Quirinale una bella mostra su di lui e sull'età
che il suo nome ha segnato. Tale importante mostra andrà poi a Parigi
arricchita di plastici delle principali costruzioni romane: l'Augusteo,
il Pantheon e il Palatino.
   Dopo la battaglia di Azio (31 a.C.) Augusto divenne di fatto il padrone
assoluto di Roma e in tale ruolo rimarra fino alla morte avvenuta nel 14 d.C.
In oltre 40 anni di ininterrotto potere attua una serie di riforme nello
Stato che se formalmente conserva le istituzioni repubblicane, in pratica
segna il passaggio all'impero. Furono anni di fiorire di traffici e commerci,
di intensa vita culturale che è rimasta nella storia con i nomi di Virgilio,
Orazio, Tito Livio, per la poesia e la prosa, furono i cantori e gli interpreti
maggiori della civiltà romana, così come l'Ara Pacis nella scultura ricorda
lo splendore di questa età d'oro.
In mostra 200 reperti archeologici prestati da musei di tutto il mondo.
In particolare si ha la possibilità di avere a confronto l'Augusto di Prima
Porta (dai Vaticani) con l'Augusto di via Labicana (da palazzo Massimo) e
il doriforo di Policleto da Napoli come esempio di quella classicità e
sobrietà di forme che proprio Augusto cercava di alimentare con la sua
politica culturale. La sala che più mi ha impressionato è quella che
raccoglie il Tesoro di Boscoreale, località alle pendici del Vesuvio dove
nell'Ottocento venne trovato in un sacco un vero e proprio tesoro d'oro,
argento, camei, vetri di lavorazione romana con bracciali, anelli, collane,
piatti, anfore, contenitori vari, camei dalle fogge più diverse. Qualcosa
di meraviglioso.
   Alle Scuderie del Quirinale, via XXIV Maggio n.16, fino al 9 febbraio,
tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 20, lunedì chiuso, € 12.

lunedì 21 ottobre 2013

Bravi gli studenti del Visconti!!!


   Gli studenti del liceo Visconti, non tutti ma una buona parte, e alcuni
professori di questa storica e prestigiosa scuola romana vogliono andare
a scuola in bicicletta, ma arrivati a piazza del Collegio Romano non c'è
posto dove lasciarla nè è possibile istallare delle rastrelliere per un
vincolo della Soprintendenza. La scuola ha un bellissimo cortile, ma anche
qui è vietato parcheggiare le bici per ovvie ragioni di decoro in quanto
trattasi di un edificio di pregio storico-artistico. Gli studenti si sono
rivolti al preside il quale ha detto che può dare loro una cantina ma,
solo per i professori.

   Adesso io dico: possibile che in un edificio così grande non si trova
uno spazio per 20-25 biciclette? Mi sembra incredibile. Si dovrebbero
incoraggiare gli studenti ad andare a scuola in bici come i lavoratori
a raggiungere uffici e fabbriche con un mezzo così pulito, ecologico per
eccellenza. Più bici circolano, meno macchine ci sono e di conseguenza
meno inquinamento. A volte le cose basta volerle e si riescono a raggiungere.
Forza preside e presidente del I Municipio, diamo una mano a questi giovani
che chiedono solo un po' di spazio per le bici!!!

   Il Collegio Romano fu istituito da Sant'Ignazio di Loyola nel 1551, per
volontà di Gregorio XIII Boncompagni fu costruita dal 1582 al 1584 la sede
definitiva in questo palazzo, il progetto fu del fiorentino Bartolomeo
Ammannati. Nel 1623, a seguito della canonizzazione di Sant'Ignazio di
Loyola, il cardinale Ludovico Ludovisi, nipote di Gregorio XV, finanziò
la costruzione della chiesa omonima che ricade nell'isolato di questo
palazzo. Il progetto fu di Orazio Grassi, mentre la volta fu affrescata
da Andrea Pozzo.
Tutte le foto del palazzo del Collegio Romano sono state scattate
dall'autore di questo blog, il loro uso è libero.

   Nel 1651 fu iniziata una raccolta di antichità classiche, reperti
preistorici ed etnografici da padre Athanasius Kircher studioso di matematica,
fisica e lingue orientali. Venne curato un gabinetto astronomico e fisico per
il quale nel 1787 venne edificata una torretta detto Osservatorio. La biblioteca
confluì nella Biblioteca Nazionale oggi a Castro Pretorio. Nel 1870 con
la presa di Porta Pia e il trasferimento della capitale a Roma, si ebbe
l'abolizione dell'asse ecclesiastico, di conseguenza, il palazzo fu adibito a
caserma dei bersaglieri e subito le aule vennero trasformate in Liceo intitolato
a Ennio Quirino Visconti, illustre archivista, conservatore del museo Capitolino,
professore di archeologia all'università di Parigi.
   Attualmente l'ala orientale del palazzo ospita la sede centrale del
Ministero dei beni e delle Attività Culturali (dal 1974 quando venne istituito
il ministero tratto dalla Pubblica Istruzione).                          

domenica 20 ottobre 2013

Una allegra passeggiata in bici fino al Tempio Buddista di Roma.


   Oggi gli amici di Vediromainbici hanno proposto una bella e lunga passeggiata alla scoperta del nuovo Tempio Buddista di Roma che si trova sulla Prenestina prima del Raccordo Anulare. Eravamo un bel numero: 53 persone e cosa particolare di questa lunga passeggiata i nostri amici si sono aggregati lungo il percorso. Siamo partiti da largo Corrado Ricci (via dei Fori Imperiali), alcuni ci hanno atteso a viale Manzoni, altri a porta Maggiore, altri ancora a largo Preneste, e così in allegria, tra simpatiche battute e qualche abbozzo di discorso serio si è giunti al Tempio Buddista dove c'era un giovane amico (Luca) ad aspettarci.  
   La visita al Tempio è stata l'occasione per parlare della "religione buddista" che molti di noi conoscevano, ben tre amici di Vediromainbici ci hanno parlato dei principi e della filosofia che sottende a questo movimento religioso-filosofico-ascetico. E' stato molto interessante ascoltarli, ha allargato le nostre conoscenze in una società che è sempre più multietnica.
   Il buddismo è una delle religioni più antiche e diffuse del mondo. Originato dagli insegnamenti di Siddartha Gautama, detto Budda (=il Risvegliato). Tale religione parte dall'esigenza di una salvezza umana senza mediazione divina. Tale salvezza è essenzialmente un riscatto dalla condizione umana sentita come penosa e insostenibile. Il primo discorso di Budda fu tenuto nel parco delle Gazzelle nei pressi di Varanasi in India nel 528 a.C. ai suoi primi cinque discepoli. Tale discorso venne pronunciato dopo un periodo di riflessione ed isolamento al quale seguì una illuminazione. I punti salienti della visione buddista sono: - la dottrina della sofferenza (tutti gli aggregati fisici e mentali sono causa di sofferenza), - la dottrina dell'impermanenza (tutti gli aggregati fisici e mentali sono soggetti alla decadenza e all'estinzione), - la dottrina dell'assenza di un io eterno e immutabile.
 Eccoci alla partenza da largo Corrado Ricci.
 La via dei Fori Imperiali era occupata da una
bellissima e simpatica iniziativa, quella dei "Giochi di strada".
 Eccoci arrivati davanti al Tempio Buddista di Roma,
il più grande d'Europa, siamo in via dell'Omo,
lungo la Prenestina, prima del GRA, nel VI municipio.
Prima di entrare tre amici ci hanno parlato della religione buddista.
Siamo riusciti ad entrare, quando siamo usciti ci siamo sentiti arricchiti
da questa bella e simpatica giornata. L'aspetto più bello resta sempre
la compagnia degli amici di Vediromainbici.

sabato 19 ottobre 2013

Vuoi aumentare il tuo stipendio? Semplice, vai a lavoro in bici.

  La Fater, una grande azienda di Pescara che produce pannolini e assorbenti ha proposto ai propri dipendenti un contributo a fondo perduto pari al 70% del costo di una bici a pedalata assistita. L'incentivo è piaciuto a 250 operai su 1.000 che adesso si spostano tra casa e lavoro in bicicletta. Si è scoperto che facendo così ci si tiene in forma e si risparmia in media 50 euro al mese di carburante.
   Una bella iniziativa che ci conferma come l'uso della bicicletta si diffonde sempre di più.

Una bici pieghevole, il suo uso è in forte aumento come la vendita.
Foto scattata dall'autore del blog, il suo uso è libero.

venerdì 18 ottobre 2013

Maurizio Mochetti: un artista che non ha bisogno di presentazioni.

Palazzo Sforza Cesarini dove ha sede
la galleria Giacomo Guidi.
   Una bella mostra di Maurizio Mochetti è in questi giorni a Roma alla
Galleria Giacomo Guidi in Corso Vittorio Emanuele 282. Si tratta di un
artista che non ha bisogno di presentazioni, basta dire che le sue opere
sono presenti all'entrata del MAXXI, un'altra è alla Gnam, un altra
ancora nel parco di Villa Glori: "Arco laser". Le sue opere
si distinguono da quelle di tutti gli altri artisti contemporanei perchè
egli lavora con la luce. Ancora oggi, dopo cinquanta anni di attività
professionale è rimasto coerente alla sua ricerca iniziale, usa la luce
artificiale, in particolare quella laser. Fra le opere in mostra si trova
"Pozza Rossa", grande lavoro tridimensionale a pavimento definito e reso
dinamico da un raggio laser, opera già presentata alla Biennale di Venezia
nel 1988. Segnaliamo anche "V1 Ballein" realizzata per l'occasione: un cavo
d'acciaio sottende il modellino di una bomba V1, disegnandone la parabola
al di sopra del margine di un telaio posto di taglio sul pavimento.
Ancora: "Pendoli laser" installata all'ingresso nel cortile in stile
quattrocentesco del palazzo.
   Alla Galleria Giacomo Guidi fino al 24 novembre, dalle 11 alle 13,30,
dalle 14,30 alle 19,30.
Un'opera di Mochetti nel portico del palazzo Sforza Cesarini.
Tutte le foto sono dell'autore di questo blog. Il loro uso è libero.

giovedì 17 ottobre 2013

Pelusche e alluminio come sculture per l'artista star di Zurigo Urs Fischer.


   Un gigantesco cavallo di alluminio che presenta la bardatura di un letto
di ospedale è la scultura di grandi dimensioni che accoglie il visitatore
nella bellissima sala ovale della galleria Gagosian. Si tratta di una
metamorfosi incompleta, in questa come nelle altre opere esposte, che vogliono
cercare un contatto con le avanguardie storiche del Novecento, con la
pittura della metafisica o del surrealismo. Abbiamo giganteschi primi piani
di persone che vengono parzialmente oscurati da mega uova fritte, in questo
si riconosce una dimensione ludica dell'opera d'arte e un riallacciarsi alla
Pop Art americana.
   Con un po' di fantasia possiamo trovare in questa mostra un manuale,
per quanto particolare e bizzarro, della storia dell'arte del Novecento.
Dobbiamo ricordare che l'artista è una vera e propria star, due anni fa un
suo peluche e una lampada da tavolo dal titolo "Lamp bear" è stato venduto
per 6,8 milioni di euro all'asta da Christie's.
   Fino al 26 ottobre alla galleria Gagosian in via Crispi 16, dalle ore
18 alle 20. Ingresso libero. La foto della galleria Gagosian è stata 
scattata dall'autore di questo blog.

mercoledì 16 ottobre 2013

Bella novità per le bici nei cortili romani!

   Una bella novità riguarda le bici nei cortili romani. A breve il Consiglio Comunale di Roma è stato impegnato a discutere e votare una modifica del REgolamento edilizio e del Regolamento di Igiene Urbana che permetterà alle bici di essere parcheggiate nei cortili condominiali. Questo grazie ad una petizione sul web promossa da alcuni cittadini romani e firmata da oltre 1.000 persone. E' una bella novità, un passo concreto e non piccolo verso il miglior utilizzo della bicicletta, un mezzo pulito, che non inquina, ecologico per eccellenza, che fa bene alla salute, un mezzo di trasporto che significa meno macchine per le strade e quindi meno inquinamento. Incentivare l'uso della bicicletta vuol dire avere una città meno inquinata, tutte le misure a fare delle bici vanno a vantaggio di tutti i cittadini non solo dei ciclisti.





Alcune bici d'epoca fotografate in p.le Flaminio e p. del Popolo
alcuni mesi fa dall'autore di questo blog. Il loro uso è libero.