martedì 11 maggio 2021

Riqualificati i giardini di piazza Dante

 


   Nella memoria dei vecchi romani piazza Dante era la piazza del mercato "americano", o meglio il posto dove si vendevano gli scarti di abbigliamento, calzature e arredi vari dell'esercito americano di passaggio da Roma che lasciava la capitale per avanzare al Nord. Divenne poi un mercato dell'usato, o di occasioni trasferito a via Sannio dove ancora vive.

La piazza è dedicata al sommo poeta che non ha bisogno di presentazioni (1265-1321), a Roma anche un lungotevere gli è dedicato nel quartiere Ostiense. La piazza era intitolata a Leonardo da Vinci. Il poeta doveva avere al centro della piazza un monumento, ma non venne mai realizzato. Per qualche tempo venne chiamata piazza Leonardo da Vinci, perché al poeta doveva essere dedicato un viale nel quartiere E42, che non si è realizzato, quindi il poeta è tornato qui. Sul lato Sud della piazza si trova il Palazzo delle Casse di Risparmio Postali, costruito nel 1914 da Luigi Rolland[1]. Da notizie diffuse dalla stampa in questo palazzo andranno tutti gli 007 italiani, la Dis, l’Aise e l’Aisi. In tutto verranno a lavorare in questo palazzo 1.500 persone. I lavori sono partiti nel 2011, dovevano terminare nel 2018, nel maggio 2020 i lavori sono conclusi. Da Repubblica del 15.3.317. La piazza era sede di un mercato “americano” nell’immediato dopoguerra (hai foto d’epoca), poi trasferito in via Sannio. I giardini al centro della piazza sono stati occupati per tanti anni dal cantiere del palazzo delle Casse di Risparmio Postali, riqualificati e aperti al pubblico nel maggio 2021.

Giardino di via Sannio.
Le foto in alto di piazza Dante sono prese dalla pagina
facebook di Angelo Diario che si ringrazia.

[1] Luigi Rolland (Roma 1852 – 1921), collaborò con Giulio Podesti alla realizzazione del Policlinico Umberto I. Progettò il palazzo delle Casse di Risparmio Postali a piazza Dante (1912), il teatro Adriano, il palazzo degli Esami a Trastevere e numerosi villini. Pur essendo sposato ebbe una relazione con Maria Giuseppina Moretti da cui nacque l’architetto Luigi Moretti, al quale non poté dare il proprio cognome, gli diede il nome.


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