martedì 18 settembre 2018

Via al raddoppio dell'acquedotto del Peschiera




     L'acquedotto del Peschiera è il più importante acquedotto romano rifornisce l’80% dei cittadini della capitale e non solo. A breve partiranno i lavori per mettere in sicurezza la capitale sul fronte idrico per i prossimi 100 anni. La concessione verrà prorogata a giorni fino al 2030. Non sarà un raddoppio della portata d’acqua ma l’affiancamento di una nuova conduttura a quella esistente che permetterà anche di effettuare efficaci lavori di manutenzione. La spesa è sui 3-400 milioni di euro. La prima pietra della nuova imponente opera sarà collocata nel 2020, la fine dei lavori quattro anni dopo. Dal 4 ottobre mostra fotografica al Palazzo delle Esposizioni per gli 80 anni della struttura (i lavori iniziarono nel 1937, costò la vita a 43 operai). La sorgente è a Cittaducale, in provincia di Rieti, ha resistito a terremoti, è stata sorvegliata speciale durante la guerra in Iraq e dopo gli attacchi alle Torri Gemelle dell’ 11 settembre 2001.
Nella foto in alto la fontana di piazzale degli Eroi nel quartiere Trionfale,
mostra terminale dell'Acquedotto del Peschiera.

   E' considerato uno dei maggiori acquedotti d’Europa, la cui entrata in servizio fu celebrata con una solenne manifestazione alla presenza del presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Doveva essere una fontana provvisoria, venne realizzata in fretta in vista dell’Anno Santo del 1950, la fontana definitiva doveva sorgere in piazzale Clodio. La fontana si ispira a quella delle Najadi a piazza della Repubblica (Pia Antica Marcia), è costituita da una grande vasca circolare all’interno della quale si erge una composizione a più livelli a base ottagonale. La struttura centrale presenta i lati maggiori concavi, in cui si aprono valve di conchiglie, il suo aspetto scenografico è costituito dai numerosi giochi d’acqua che coronano l’alto zampillo centrale.

     L’acquedotto del Peschiera-Capore è il principale di Roma, convoglia le acque del fiume Peschiera e delle Capore, in provincia di Rieti, è uno dei più grandi del mondo a trasportare solo acqua di sorgente, ha una portata di 14.000 litri al secondo, ha una lunghezza di 130 Km, il 90% sotterraneo. Oggi fornisce l’85% delle acque di Roma. I lavori per la realizzazione dell’acquedotto sono iniziati nel 1937 secondo un progetto del 1908, parte da una grande caverna di circa 20 metri di diametro sulle pendici delmonte Nuria. L’acquedotto sotterraneo è interrotto da tre ponti canali che superano i fiumi Salto, Turano e Tancia, compiendo un salto che aziona dal 1940 la centrale elettrica di Salisano. Prosegue il percorso con due ponti che sostengono le condotte in acciaio per attraversare la ferrovia Roma-Firenze e il fiume Tevere presso la stazione di Poggio Mirteto. Le vasche di carico si trovano a Ottavia, un’altra di smistamento a Trionfale nella zona di Monte Mario. La portata d’acqua è stata aumentata nel 1980 con la captazione di altre sorgenti del fiume Farfa presso Capore. L’acqua impiega 18 ore prima di giungere nelle case dei romani.
     La cerimonia di inaugurazione della fontana fu di grande effetto, il 27 ottobre 1949, l’ing. Giuseppe Ferrari, presidente Agea offrì l’acqua al presidente della Repubblica in un bicchiere utilizzato ottanta anni prima da Pio IX nel corso della identica cerimonia per la fontana dell’Acqua Marcia Pia, poi delle Najadi[1].


[1] Acquedotto del Peschiera. La notizia della cerimonia di inaugurazione da: la Repubblica del 27.10.2013, articolo “L’acqua del Peschiera da Rieti a piazzale degli Eroi” a firma di Claudio Rendina.

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