sabato 22 gennaio 2022

Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trova l'edificio che vedi sotto.



Nella foto di ieri il Colosseo Quadrato.

     Il vero nome è palazzo della Civiltà Italiana, per un breve periodo venne anche chiamato palazzo della Civiltà del Lavoro, ma dai romani è detto Colosseo Quadrato, di Guerrini[1], Bruno La Padula e Mario Romano. L’edificio presenta 6 ordini di 9 arcate su 4 lati (qualcuno sostiene che è lo stesso numero di lettere che compongono le parole Benito Mussolini), in tutto 216 arcate, è alto 68 metri,  alla base si trovano quattro gruppi statuari “I dioscuri” di Publio Morbiducci e Alberto Felici. 28 statue sono collocate negli archi al pianoterra, si tratta di allegorie del genio italiano, rappresentano altrettante virtù tra cui la scienza, l’arte, il diritto, la filosofia, la navigazione, l’eroismo, il lavoro e l’industria. In cima una scritta si ripete sui quattro lati: “Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori”. Il palazzo è stato per anni la sede dei Cavalieri del Lavoro e dei Maestri del Lavoro (anche alcuni enti e ordini professionali).

     Nell’ottobre 2007 è stato completato – dopo tre anni di lavori - il restauro esterno, costato 13 milioni, il palazzo è stato illuminato, non succedeva dal 1953. Quindi si è provveduto al restauro dell’interno. Un progetto prevedeva di allestire all’interno il museo dell’audiovisivo, la discoteca di Stato, l’emeroteca e la mostra permanente del made in Italy, con una ricca esposizione enologica (da Repubblica). Nel luglio 2013 il palazzo è stato affittato per 240.000 euro al mese per 15 anni al francese Arnault, il re del lusso (Bulgari, Acqua di Parma, Loro Piana, Fendi e altri, un patrimonio valutato 29 miliardi), è diventato il quartier generale di Fendi (altra sede in largo Goldoni /via Tomacelli).

    Nella rivista Meridiani dedicata a Roma vengono messe a confronto quattro tele di De Chirico con altrettanti scorci del quartiere, in particolare con la sagoma imponente del Colosseo Quadrato, le sue arcate e i suoi giganti di pietra, ma anche con il palazzo dei Congressi (da Meridiani. Roma. Anno IV n. 17, settembre 1991).

     Il palazzo è stato spesso set per riprese cinematografiche. Appare nel film “Roma città aperta” di Roberto Rossellini del 1945, in “Le tentazioni del dott. Antonio”, episodio del film Boccaccio 70 di Federico Fellini con Peppino De Filippo e Anita Ekberg, in “Hudson Hawk” del 1991 con Bruce Willis e in “Titus” di Julie Taymor del 1999 (da: Roma, Il grande set, Apt).

 



[1] Guerrini. La Padula. Mario Romano. Attilio La Padula (Pisticci 1917- Roma 1981) 1950 Stabilimento balneare Kursaal con la direzione dei lavori di Pierluigi Nervi, sede del ex ministero della Sanità all'Eur in piazza dei Congressi nel 1960, Grand Hotel Leonardo da Vinci in via dei Gracchi nel 1963, sede dell'Enel in piazza Verdi nel 1966, centro studi Scabrinianum ora sede della Regione Lazio a Roma in via della Pisana nel 1967, sede della Procter e Gamble a Roma nel quartiere della Ferratella (Eur) nel 1976.


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