mercoledì 12 gennaio 2022

Il Foro Italico: un bene per tutta la città

 

   Uno dei luoghi simbolo della città è il foro italico, dai giornali di questi giorni apprendiamo che è in vista un mega restyling da 135 milioni di euro per tutti gli impianti. 




     Si tratta di un vasto complesso di edifici e impianti sportivi immersi nel verde delle pendici di Monte Mario. E’ uno dei principali interventi a scala urbana del regime fascista. Nel 1929 si ebbe una prima stesura del PRG del Foro Mussolini, oggi Foro Italico (per un breve periodo si chiamò Campo della Farnesina). Il progetto è di Enrico Del Debbio[1] che già nel 1927 aveva iniziato i lavori per l’Accademia di Educazione Fisica, oggi uffici del CONI. Un’ultima stesura nel 1936 di Luigi Moretti[2] si caratterizzava per il rispetto dell’ambiente. Venne inaugurato nel 1936. E’ interessante notare come le diverse costruzioni testimoniano l’oscillare tra il classicismo e il razionalismo. In queste venne recuperata la tecnica del mosaico per ampie decorazioni parietali e pavimentali. Alla fine degli anni Novanta del Novecento il Ministero dei Beni Culturali (ministro Giovanna Melandri) ha vincolato tutta l’area.


[1] Enrico Del Debbio. (Carrara 1891 - Roma 1973) Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Carrara con specializzazione in architettura, si trasferisce a Roma dove ottiene il Pensionato Artistico Nazionale di Architettura. Dal 1921 insegna presso la Scuola Superiore di Architettura di Roma. Negli anni Venti ricopre numerosi incarichi nelle istituzioni pubbliche: palazzo delle Esposizioni, Mostra del Decennale della Rivoluzione Fascista, direttore ufficio tecnico dell'Opera Nazionale Balilla. Nel 1927 inizia la progettazione e realizzazione del Foro Mussolini oggi Foro Italico, sono sue l'Accademia di Educazione Fisica ora palazzo IUSM-CONI, lo stadio dei Marmi, la Foresteria Sud ora Ostello della Gioventù. Suo il progetto della palestra e campo sportivo in via Populonia. Progetta con Foschini e Vittorio Ballio Morpurgo il palazzo della Farnesina oggi sede del Ministero degli Esteri, già palazzo del Littorio. (1935-43). Per le Olimpiadi del 1960 realizza lo stadio del Nuoto (1956 con Vitellozzi). Tra il 1958 e il 1960 ha progettato il quartiere INA Casa di Acilia San Giorgio in coll.

   Suo anche il progetto per la facoltà di Architettura a Valle Giulia che lo vede impegnato dal 1932 al 1967. Insieme a mons. Ennio Francia è promotore della messa degli artisti dal 1941. Il suo archivio è oggi al MAXXI.

[2] Luigi Moretti. (Roma 1907 - Capraia isola 1976) Due palazzine in piazza Regina Pacis a Ostia nel 1932-37 rappresentano un "peccato di gioventù" del geniale e innovativo architetto. Casa della Gioventù in via Induno nel 1933, Accademia di scherma al Foro Italico nel 1936, ristrutturazione di porta San Sebastiano come casa di piacere del gerarca Ettore Muti, casa detta il "Girasole" di Bruno Buozzi nel 1950, Villaggio Olimpico con altri nel 1960, Quartiere di Decima in collaborazione con altri nel 1961, parcheggio sotterraneo di villa Borghese nel 1973, centro residenziale Olgiata (isola 106-107) nel 1973, palazzo per la Banca Popolare di Milano in piazzale Flaminio via Luisa di Savoia nel 1973, ponte della metropolitana sul Tevere intitolato a Pietro Nenni nel 1977. Forse è anche l’autore del palazzo della Regione Lazio in via C. Colombo.

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