sai come si chiama e dove si trova il monumento ai Caduti che vedi sotto.
Nelle foto di ieri villa Paganini sulla via Nomentana.
La villa fu voluta dal cardinale Giulio Alberoni (1661 – 1752) figlio di un giardiniere, Giulio da umile parroco, cappellano del vescovo, compì un cammino da gigante da quando il duca di Vendome lo presentò alla corte di Filippo V di Spagna. Fu un abile paraninfo, combinò matrimoni tra cui quello fra il re ed Elisabetta Farnese, divenne primo ministro del re. Trascinò la Spagna in guerra contro la Francia e altri stati, sconfitto in quella guerra fu sollevato da ogni incarico, subì vari processi da cui uscì sempre assolto, infine fu cacciato dal regno. Tornato in Italia fu legato di Innocenzo XIII in Romagna, tentò di annettere la repubblica di San Marino allo Stato Pontificio. E’ l’esempio del politico che riesce sempre a rimanere a galla[1].
Era una splendida villa settecentesca, una vera villa di delizie, con numerosi edifici destinati alla residenza, un casino nobile, serre per agrumi, tinelli per il vino, fienili, ingressi monumentali e un parco. La villa ebbe molti passaggi di proprietà fino al 1890 quando fu acquistata dal senatore Paganini; proprio in quegli anni iniziò la lottizzazione del parco. Allorché la villa venne acquistata dal conte Enrico Lutzow, ben poco rimaneva del bellissimo giardino con il casino nobile. Il conte ampliò il casino affidandone il progetto all’ingegnere Emilio Albertini. Nel 1934 la villa venne espropriata dal comune e il casino venne inglobato in una scuola che ne distrusse quanto rimaneva del disegno classico dell’edificio. Oggi vi ha sede l’Istituto di Istruzione Superiore Giosuè Carducci – Istituto Professionale per i servizi Socio-sanitari. Sede Piero Gobetti. Dopo l’acquisizione pubblica il giardino venne ridisegnato dall’architetto Raffaele De Vico. Negli anni del fascismo i romani la chiamarono “Villa Torlonia dei poveri” perché posta di fronte alla sfarzosa residenza del duce. Nulla rimane della splendida villa settecentesca, tuttavia molti alberi secolari presenti ancora oggi: pini, lecci, debbono risalire all’impianto originario.
Al centro della villa c’è una finta grotta da cui scaturisce acqua che forma un piccolo corso, questo a sua volta da origine ad un laghetto sovrastato da un bel ponte in legno (ponte transennato, fontana asciutta nel novembre 2023). Una parte della villa è occupata da padiglioni in legno della scuola dell’infanzia pubblica Montessori). Su interessamento del sindaco Veltroni le vie sono intitolate alle vittime della mafia e del terrorismo (D’Antona, La Torre, Impastato, Savena, Antiochia, Caponnetto, Ambrosoli, Marco Biagi, Rita Atria).
[1] Giulio Alberoni. Le notizie da “Roma ieri, oggi e domani”, ed. Newton, n. 32.
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