lunedì 13 luglio 2020

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la stazione che vedi sotto.

Nella foto di ieri il presepe dei netturbini che si trova in via dei Cavalleggeri.

Creato nel 1972 dai netturbini guidati da un loro collega, Giuseppe Ianni, il presepe è realizzato imitando le antiche costruzioni della Palestina di 2000 anni fa, ben 2.234 pietre, provenienti da tutto il mondo, incastonate sulle pareti esterne e sul basamento, testimoniano il messaggio di pace che il presepe stesso vuole trasmettere. Vi sono oltre 100 case, tutte illuminate, costruite con pietra di tufo e lastre di selce (sanpietrini), presentano porte, finestre e balconcini. Un caminetto fumante, 54 metri di strade in lastre di selce, tre fiumi lunghi complessivamente m 9,50 con sette ponti e quattro acquedotti lunghi 18 metri e sostenuti da ben 38 arcate. L’acquedotto più picccolo è realizzato in tufo romano, gli altri tre con frammenti di marmo del colonnato e della facciata di San Pietro, ricevuti nel 1979 dal card. Virgilio Noè in occasione del restauro del colonnato stesso. Completano il tutto 4 sorgenti d’acqua, 2 pareti umide che formano stalattiti, un pozzo con acqua sorgiva, 730 gradini, dei quali oltre 400 realizzati con il marmo proveniente dal colonnato di San Pietro e i restanti con pietre della Birmania, di Betlemme e degli storici Santuari di Greccio e di San Giovanni Rotondo. La colomba sulla grotta è della pittrice Anna Minardo, i raggi sono in legno di ulivo di Betlemme. La calata di Angeli dal cielo e l’alternarsi del giorno e della notte rendono ancor più suggestivo lo scenario. Il paesaggio è popolato da 270 personaggi, 163 pecorelle, 12 cammelli, 8 asinelli, 8 buoi e 4 cani. Sopra la grotta un frammento del Sacro Scoglio ove Santa Rita da Cascia si inginocchiava in preghiera. Nella sala si trova il quadro “La Madonna della Strada patrona dei Netturbini” di Francesco Palumbo, caposquadra presso la sede Ama Cavalleggeri, realizzata a matita e dipinta a pastello, raffigura scene di quotidiano lavoro dei netturbini dal Novecento a oggi.

     Il papa Giovanni Paolo II è venuto qui tutti gli anni dall’inizio del suo pontificato (1978) fino al 2002 per ben 24 anni (è morto nel 2005).


Nessun commento:

Posta un commento