venerdì 29 aprile 2022

Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trova la fontanella che vedi sotto.

Nella foto di ieri la chiesa di San Sebastiano fuori le Mura.

Secondo la tradizione qui erano custoditi i corpi di San Pietro e Paolo (dal 258) in epoca di persecuzioni e ritornate nei siti originari quando sorsero le basiliche costantiniane. Costruita agli inizi del IV secolo ma rifatta nel XVII. Già intitolata a San Pietro e Paolo, dopo il IX secolo fu intitolata al martire sepolto nelle adiacenti catacombe alle quali si accede dall'atrio a destra.

La chiesa venne fatta ricostruire da Scipione Borghese, i lavori affidati a Flaminio Ponzio[1] iniziarono nel 1608 e furono portati a termine da Giovanni Vasanzio[2]. La facciata, compiuta da quest'ultimo nel 1613 è costituita da un portico a tre archi su colonne ioniche binate di granito, la cui partitura è ripresa dalle paraste laterizie dell'ordine superiore inquadranti tre finestre a timpano curvilineo e dal timpano di coronamento.

     Interno. Solenne navata unica scandita sui lati da tre arcate inquadrate da coppie di paraste. Il soffitto ligneo, su disegno del Vasanzio, conserva la figura di San Sebastiano e gli stemmi del cardinale Scipione e di Gregorio XVI che lo restaurò. Subito a destra il Salvatore del Bernini (restauro 2006). La prima cappella a destra contiene le impronte dei piedi di Cristo relative all'episodio del Quo Vadis,  posizionate sull'altare, dentro una ringhiera si trovano una delle frecce che colpirono san Sebastiano e la colonna a cui fu legato. La seconda cappella sempre di destra è la cappella Albani, del 1706-12, su disegno di Carlo Maratta[3] per ordine di Clemente XI e dedicata a San Fabiano papa con cancellata in ferro e bronzo, splendida cupola. All'altare maggiore nell'edicola tra quattro colonne di verde antico del Ponzio (1610-12), Crocifissione, affresco di Innocenzo Tacconi del 1609-14, ai lati busti dei Santi Pietro e Paolo di Nicolas Cordier. L'altare conciliare è formato da un sarcofago pagano. La cappella di fronte a quella delle reliquie e la cappella di San Sebastiano di Ciro Ferri (1672) è in asse con la sepoltura del santo nella catacomba, sotto l'altare statua giacente del santo opera di Antonio Giorgetti del 1671-72 su disegno del Bernini. All'ingresso, subito a sinistra, lapide proveniente dalla catacomba, con elogio del martire Eutichio scritto da papa Damaso. Tra la prima e la seconda cappella di destra era l'ingresso originario alle catacombe.



[1] Flaminio Ponzio (Viggiù 1560 - Roma 1613) architetto di Paolo V, progettò palazzi e chiese in uno stile severo derivato da Domenico Fontana. E' autore della cappella Paolina in Santa Maria Maggiore, della facciata di palazzo Borghese su via Ripetta, del casino di villa Borghese oggi sede della galleria omonima e della basilica di San Sebastiano fuori le mura. Sua la facciata della chiesa di Sant'Eligio degli orefici.

[2] Giovanni Vasanzio architetto del Seicento originario dei Paesi Bassi, ha italianizzato il suo nome Jan Van Santen di Utrecht (1550-1621). Allievo di Ponzio gli subentrò come architetto. Palazzo Pallavicini Rospigliosi sul Quirinale, villa Mondragone (sede della terza università di Roma) a Frascati, fontanone del Gianicolo su disegno di Ponzio. Il suo capolavoro resta il Casino di villa Borghese.

[3] Carlo Maratta (Camerano, Ancona 1625 - Roma 1713) Pittore. La sua produzione è caratterizzata da un suggestivo accademismo, realizzò grandi tele a soggetto religioso come l'Immacolata Concezione a Siena in Sant'Agostino, oppure la Morte di San Francesco Saverio a Roma nella chiesa del Gesù e ancora, la Madonna in Gloria a Roma in Santa Maria del Popolo. Sua la "Fuga in Egitto" nella chiesa di Santa Maria in Trastevere. Ha realizzato vasti affreschi celebrativi a Roma nel palazzo Altieri e a Frascati in villa Falconieri.


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