mercoledì 17 maggio 2023

Salviamo l'Hosteria dell'Orso, è nel degrado.

 




   Lo storico  locale con la discoteca Cabala nel degrado, è un edificio del Comune di Roma, uno dei luoghi più suggestivi, frequentato negli anni dal jet set. Sulla scalinata di ingresso bottiglie vuote, materassi e vestiti. Dal 2019 il Comune è tornato in possesso delle mura, da allora solo abbandono. Ricordi di Sandra Milo, Gigi Marzullo, Gianfranco Fini, Jacqueline e Aristotele Onassis, Elizabeth Taylor e Richard Burton, Anita Ekberg, Mara Venier, Gianni De Michelis, Renato Altissimo, Ignazio La Russa. Qui si sono esibiti: Toto Cutugno, i Giganti, Franco Califano, Edoardo Vianello, Paola Turci.

     Pittoresca ricostruzione del secolo XV con portico e loggiato interessante per l'impiego di colonne e capitelli antichi e l'uso di cornici e ghiere in cotto finemente decorate. Vi alloggiarono Rabelais, Montaigne e Goethe. Secondo la tradizione vi sarebbe sceso anche Dante quando giunse a Roma come ambasciatore della repubblica fiorentina presso il papa Bonifacio VIII. Ma questo non è possibile perchè l'albergo non esisteva, c'era invece il palazzetto dimora della famiglia Piccioni come attestano gli stemmi oggi murati sulle pareti esterne. Dai documenti d'archivio sappiamo che funzionava come albergo dalla metà del Quattrocento. Rabelais dovette fuggire per aver perso la guerra contro le cimici che infestavano il suo letto. Nel Seicento lo troviamo declassato, vi alloggiano vetturali, postiglioni e servi di stalla, la locanda serviva come stazione di posta per viaggi pubblici e privati. In questa locanda lo zio di Napoleone card. Fesch troverà la seconda parte di una tavola raffigurante “San Girolamo penitente” di Leonardo, oggi conservata ai musei Vaticani.

     A proposito dell'insegna si racconta un divertente aneddoto. Il proprietario chiamò un pittore per farsi dipingere un'insegna con due orsi, questi gli chiese otto scudi per gli orsi con le catene, sei scudi senza catene. Il proprietario scelse la pittura senza catene. Dopo un po' di tempo l'affresco era tutto sbiadito, subito il proprietario si lamentò con il pittore che rispose: "L'avete voluto senza catene e gli orsi se ne sono andati".


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