mercoledì 29 novembre 2023

Sei romano de Roma se...

 sai chi è la persona ritratta nel quadro che vedi sotto e dove si trova.


Nelle foto di ieri la scala interna a palazzo Braschi.

     Nobile architettura neo cinquecentesca di Cosimo Morelli[1] del 1791-96, fu eretto per i nipoti di papa Pio VI Braschi, è l’ultimo palazzo delle famiglie papali costruito in Roma. L’occupazione francese del 1798 causò l’interruzione dei lavori che furono ripresi nel 1802 con l’intervento di Giuseppe Valadier e conclusi nel 1811. Divenuto nel 1871 proprietà dello Stato, fu destinato a sede del Ministero dell’Interno, poi della Federazione Fascista dell’Urbe, con la caduta del fascismo fu occupato da trecento famiglie di sfollati, dal 1952 ospita il Museo di Roma destinato a ricordare la storia e la vita della città dal medioevo all’età moderna. Chiuso per inagibilità nel 1987, l’edificio viene sottoposto ad ingenti lavori di restauro. Riapre al pubblico nel 2002 (sindaco Veltroni). Nel 2017 si inaugura il nuovo allestimento, il primo piano è destinato alle mostre temporanee.

     Ha la pianta a forma di trapezio, con spigoli smussati, e la facciata minore, ma principale, sulla piazza, portale con due colonne doriche, sopra cui una balconata continua attraversante tutta la facciata (motivo insolito nell’architettura del tempo); piano terreno a bugne con ammezzato; due piani nobili, il primo con timpani curvilinei, il secondo triangolari, segue un terzo piano con il sottotetto, ricco cornicione includente, nel fregio (stelle e gigli dello stemma Braschi) le finestre rotonde del sottotetto. Le teste di leone con la pigna in bocca sono dello stemma Onesti. La facciata maggiore è su via di Pasquino.

     Attraversato il cortile si entra nell’androne dove sono esposte le due grandi statue del Battista e di Gesù di Francesco Mochi (1629-34), eseguite per San Giovanni dei Fiorentini e poi collocate alla testata Nord di Ponte Milvio. Qui anche la berlina Chigi della fine del Settecento.

     Lo scalone che conduce al primo piano, opera di Morelli, nella quale probabilmente mise mano anche il Valadier, adorno di sculture antiche e di stucchi con scene dell’Iliade e della storia romana di L. Acquisti del 1804, è sostenuto da 18 colonne antiche di granito provenienti dal portico di Caligola (portico che univa Campidoglio a Palatino sopra la Basilica Giulia). E’ tra i più belli di Roma.



[1] Domenico Morelli. (Imola 1732 - 1812) architetto tipico del passaggio dal barocco al neoclassicismo, la sua opera più importante è palazzo Braschi in Roma, ultimo palazzo di una famiglia papale per Pio VI Braschi. Cattedrale di Macerata, teatro Pergolesi di Jesi, chiesa di San Prospero a Imola.


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