martedì 20 giugno 2023

Una bellissima notizia per tutti gli amanti di Roma

 


   Inaugurati ieri i restauri e la riqualificazione dell'area sacra di largo Argentina, un luogo di straordinaria importanza per la storia di Roma.

     Il più esteso complesso di età repubblicana visitabile. Tutti i resti occupano uno spazio temporale tra il III e il II sec. a.C. Tutta l’area è stata rimessa in luce tra il 1926 e il 1929 durante la demolizione dell’isolato dei Cesarini e sistemata da Antonio Munoz nel 1933.

     Tutta l’area è per noi romani il largo Argentina, mentre solo il lato Nord è largo di Torre Argentina, a est si trova via di San Nicola dei Cesarini, a Sud via Florida che separa dal rione Sant’Angelo, infine a Ovest via di Torre Argentina che separa dal rione Sant’Eustachio.

     Nell’area archeologica si allineano quattro templi: tre rettangolari e uno circolare, tutti orientati ad Est, siccome non è possibile attribuirli ad una divinità hanno i nomi di quattro lettere, da destra verso sinistra: A, B, C, D. Vedi mappa. Il più antico è il tempio C, periptero, senza colonne sul lato di fondo attribuito alla divinità italica Feronia e databile al principio del secolo III a.C. a tale fase risale il podio in tufo, mentre le murature laterizie della cella e il pavimento a mosaico sono riferibili al restauro domizianeo. Sul lato opposto alla scalinata è stata trovata l’ara eretta da Postumio Albino in onore del nonno, forse console nel 180 a.C. Secondo in ordine di tempo è il tempio A, esastilo  periptero, databile alla metà del sec. III a.C.: rimangono oltre al podio varie colonne di tufo con capitelli di travertino e quelle risalenti al restauro di Domiziano. Sugli avanzi della cella e del peristilio fu adattata nel sec. VIII la chiesetta di San Nicola de Calcarari o dei Cesarini, di cui restano le due absidi con tracce di affreschi, il cippo altare del sec. XII e la cripta semianulare. Secondo alcune fonti è il tempio di Giuturna eretto per celebrare la vittoria navale delle isole Egadi (241 a.C.) nella prima guerra punica ad opera di Lutazio Catulo. A destra di questo sono i resti di un colonnato di un porticato addossato al Hecatostilon o portico di Pompeo (in pianta 3). Per terzo fu costruito il tempio D. risalente probabilmente al II sec. a.C. le cui strutture in travertino appartengono ad un rifacimento tardo repubblicano, il tempio è stato solo in parte liberato, la maggior parte è sotto via Florida. Ultimo per datazione è il tempio B, a pianta circolare, forse da identificarsi con l’Aedes Fortunae Huisce Diei, fondata da Quinto Lutazio Catulo console nel 101 a.C. e vincitore insieme a Mario dei Cimbri presso Vercelli. Resti di una statua colossale in marmo bianco sono alla Centrale Montemartini.

     La zona a lato e retrostante ai templi fu in seguito occupata da alcuni edifici in opus reticolatum (3) e da bagni pubblici (4), mentre l’ambiente a blocchi di tufo alle spalle del tempio B è forse da identificarsi con la curia pompeiana dove il 15 marzo del 44 a.C. venne ucciso Cesare. Fronteggiano i templi i resti della Porticus Minucia (1), grande piazza del principio dell’età imperiale.


Nessun commento:

Posta un commento