sabato 11 maggio 2013

Una bella occasione, fosse solo per incontrare la Fornarina di Raffaello!


   Oggi e domani la Galleria Nazionale d'Arte Antica in palazzo Barberini festeggia i sessant'anni di vita. Per l'occasione la sua meravigliosa collezione è aperta a tutti gratuitamente. Una opportunità molto ghiotta per chi ama la nostra città e l'arte, una occasione da non perdere, fosse soltanto per andare ad ammirare un quadro magnifico "La Fornarina" di Raffaello.

Questa immagine del celebre dipinto di Raffaello
è tratta da: www.it.wikipedia.org.
La precedente immagine di palazzo Barberini
è dell'autore di questo blog. Il suo uso è libero.

   Realizzato intorno al 1520 dal grande pittore di Urbino, proviene dalla collezione della famiglia Barberini per acquisto dello Stato nel 1934. Secondo la tradizione la donna ritratta sarebbe Margherita Luti, figlia di un fornaio trasteverino. Ce ne parla il Vasari nelle "Vite" come della sua amante e modella preferita. E' il ritratto di una popolana, il ritratto ce lo dimostra, basta vedere il confronto con la "Dama con unicorno" alla Galleria Borghese. Raffaello la ritrae seminuda nell'atteggiamento della Venus pudica, con gli attributi della dea della bellezza e dell'amore, infatti alle sue spalle si scorge un cespuglio di mirto, pianta sacra a Venere e un ramo di melo cotogno simbolo di amore carnale. Un rubino è simbolo di passione, la perla di purezza. Il gioiello sui capelli è simile alla velata di Palazzo Pitti. Un piccolo anello è segno d'amore, come l'anello di fidanzamento o fedina di oggi. Sul braccio sinistro un'armilla (bracciale decorativo in uso presso gli antichi romani, anche decorazione circolare che portavano al braccio i soldati romani) reca la scritta "Raphael Urbinas", oltre che firma, maliziosa allusione di possesso della donna. L'artista muore dipingendo questo quadro. In occasione del restauro del 2000 approfondite indagini hanno rivelato la presenza di un disegno sottostante che è tipico di Raffaello. Dopo la morte dell'autore quest'opera era nel suo studio, passò a Giulio Romano, suo allievo.
   Speriamo di avervi messo un po' di voglia di tornare a visitare questa stupenda galleria!

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