sabato 4 maggio 2013

Dove è bello perdersi: la valle della Caffarella.


      Oggi è proprio una bella giornata di sole! E' la giornata
adatta per fare una passeggiata al mare o per pedalare in
qualche bella villa di cui la nostra città è ricca.
   C'è un luogo di Roma che mi è particolarmente caro, la valle
della Caffarella, è un posto che in pochi conoscono, tra il
lecito e l'illecito, un parco-campagna, non ha viali ordinati
con aiuole fiorite come può essere villa Borghese, non è molto
frequentato perché la notte è buio, non vi sono punti d'ombra,
non è ben frequentato, vi sono stati episodi di cronaca nera
come quella dei due fidanzati aggrediti e lei violentata nel
giorno di San Valentino di qualche anno fa.

   Eppure questo è un luogo magico, una vera isola di pace
a due passi da strade trafficatissime come la via Appia Nuova,
un luogo dove convivono archeologia, natura e possibilità
di correre o andare in bici lontano dalle automobili.

   E' uscito in questi gionri per la casa editrice Electa
un prezioso libro su questo posto che ripercorre la vicenda
storica, artistica e paesaggistica della valle della Caffarella.
Il nome lo deve alla famiglia dei Caffarelli che nel Cinquecento
erano proprietaari dell'area e quindi vi fecero costruire la
Vaccareccia, luogo simbolo della valle. Nel 1695 la proprietà
passò ai Pallavicini, nel 1816 ai Torlonia che diedero al
casale della Vaccareccia il volto attuale. Purtroppo è stato
in abbandono per molti anni, il IX Municipio si è tanto battuto
per poterlo restaurare, lunghezze burocratiche e non solo
impedivano di utilizzare i fondi stanziati. Finalmente i
lavori sono partiti. Il volume ha un ricco corredo fotografico
e tante notizie che permettono di conosce questo luogo meraviglioso
di Roma. Bellissimo!

Nelle foto vediamo nell'ordine: il Bosco Sacro,
la Vaccareccia, il Ninfeo di Egeria, il fiume Almone,
il sepolcro di Annia Regilla. Tutte le foto sono state scattate da Piero Tucci.
Il loro uso è libero.


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