lunedì 27 maggio 2013

Che bello ritrovare capolavori che si credevano persi.

   A Castel Sant'Angelo, dal 20 maggio al 5 novembre sono in
mostra opere d'arte trafugate o frutto di scavi archeologici
clandestini. La mostra avviene per i venti anni di collaborazione
tra ministero per i beni e le attività culturali e le forze
dell'ordine: polizia, carabinieri e guardia di finanza.
   Le opere di inestimabile valore provengono da siti e musei
di tutta Italia, spicca il sarcofago delle quadrighe di Aquino
e il cratere di Eufronio del museo di Villa Giulia.
   La mostra si articola in nove sezioni tematiche, al centro
di ognuna un capolavoro ritrovato, ma esposto non da solo, con
altre opere simili o dello stesso contesto storico e artistico.
   Il percorso si apre con il Kouros in marmo di Reggio Calabria,
scultura di giovinetto parzialmente dipinta della fine del VI
secolo a.C. Si prosegue con due capolavori assoluti della ceramica
attica provenienti da villa Giulia: il cratere di Eufronio con
il trasporto del corpo di Sarpedonte del 510 circa a.C. e
restituito dal Metropolitan Museum di New York nel 2006 e la
Kilix dipinta con il ciclo troiano restituita dal Getty Museum di
Malibù.
Le foto di Castel Sant'Angelo sono state scattate
da Piero Tucci, il loro uso è libero.

   Ma il percorso non finisce qui, più avanti vediamo uno
degli acroliti di Morgantina e tra i bronzi greci la testa di
filosofo da Porticello (460-440 a.C.).
   Segue una sezione con la grande pittura parietale con due
frammenti provenienti dalla casa degli Amanti di Pompei.
   A chiudere la mostra due straordinari sarcofagi recuperati
più volte.
   Gli amanti di Roma, della storia e dell'archeologia non mancheranno
certamente di visitare questa mostra.

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