giovedì 22 agosto 2013

Luoghi comuni: vedutisti inglesi a Roma tra il XVIII e il XIX secolo.

   Roma è da secoli meta di viaggi della gioventù europea che al termine dei suoi studi compiva un viaggio in Italia per perfezionare i suoi studi. Non solo inglesi, anche francesi, tedeschi, scandinavi ed altri europei amavano arrivare in Italia per scoprire ciò che restava del periodo classico. Un esempio per tutti è Goethe che compì un viaggio in Italia da cui scaturì anche un libro ora famosissimo, il suo viaggio partì dal Brennero e giunse fino in Sicilia.
   Roma, per i suoi monumenti, per i ricordi storici studiati e ristudiati sui libri, per la natura rigogliosa e spontanea, era la meta principale di questo viaggio. Lo stupore e l'ammirazione era grandissima, a ciò si univa la sorpresa di trovare un popolo arretrato economicamente che viveva in un territorio spesso malarico infestato dalla presenza dei briganti.
   Agli artisti spettò il compito di fermare su un foglio di carta le immagini dello spettacolo che avevano davanti agli occhi. Quei disegni, dipinti, acquerelli, rappresentano la "fotografia" di come era l'Italia e Roma in particolare in quei lunghi secoli.
   A palazzo Braschi è stata allestita una bellissima mostra che riunisce settanta acquerelli e incisioni di Roma opera di vedutisti anglosassoni. Una occasione da non perdere per vedere come era e come è cambiata la nostra città.

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