venerdì 9 agosto 2013

Le biblioteche sono in pericolo

     Il ministro della cultura Massimo Bray ha reso di pubblico dominio il bilancio del suo ministero: 1.546.779.172 €, cento milioni in meno dell’anno precedente, mezzo miliardo in meno del 2008. Con questi soldi si deve provvedere ad un patrimonio culturale immenso, maggiore di qualunque altro paese del mondo. Fra questi incarichi bisogna pensare alle biblioteche che hanno poco personale catoaloghi non aggiornati. Digitalizzare il patrimonio libraio è ancora un obiettivo molto lontano. La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze dispone in un anno di due milioni di euro, mentre per la Biblioteca Nazionale Centrale di Parigi la Francia ne spende 250, per quella di Madrid 52.
     I circa 40 milioni di materiali librari conservati nelle principali biblioteche pubbliche italiane sono lontani dall’essere informatizzati mentre la Biblioteca Statale di Monaco di Baviera ha messo on line quasi un milione di libri antichi, molti studiosi italiani la preferiscono invece di recarsi nelle biblioteche italiane che spesso hanno problemi di accessibilità.
     La politica dei tagli in questo settore è stata selvaggia, eppure l’egemonia culturale italiana è nata da una civiltà del libro, qui nacquero biblioteche storiche come la Laurenziaa a Finrenze, la Marcina a Venezia, la stessa Vaticana. Testimoni e frutto di un grande passato le biblioteche continuano a custodire il deposito dei saperi antichi e le tracce della nostra storia. Salviamo le biblioteche italiane e romane in particolare.


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