domenica 11 agosto 2013

C'è sempre da scoprire a Roma!

   C'è un'area archeologica che i romani non conoscono, o meglio, la vedono, ci passano davanti spesso perché si trova davanti al palazzo dell'Anagrafe in via Petroselli, quella che una volta era via del Teatro di Marcello ma che poi è stata intitolata al sindaco di Roma morto durante il suo lavoro. E' l'area sacra di Sant'Omobono, una zona archeologica importantissima, ma difficile da decifrare perchè è composta di una serie di costruzioni che si sono sovrapposte nel corso dei secoli, porta questo nome perchè su  un lato affaccia la chiesa di Sant'Omobono che è il patrono dei sarti (se non sbaglio).
     La sua importanza deriva dal fatto che in quell'area sono ritornate alla luce le testimonianze più antiche sulla storia della città, per vedere gli oggetti più importanti bisogna andare alla Centrale Montemartini o ai musei Capitolini.
     Recentemente è stato ritrovato un tempio risalente al sec. VI, quindi al periodo dei Sette Re. Gli importanti resti ritrovati da un team italo-americano. Si tratta di un tempio di stile etrusco-italico. Gli scavi sono stati complicati dalla presenza di una falda acquifera. Ritrovati ex voto di ceramica proveniente dalla Grecia. L'area venne indagata negli anni Trenta. Dall'area proviene il gruppo di Eracle e Atena oggi esposto ai Capitolini. Collocato in una posizione prossima al porto sul Tevere e al guado del fiume stesso, il tempio era formato da un podio in pietra su cui si ergeva un edificio con rilievi policromi. Successivamente fu rialzato con la costruzione di due templi gemelli: la Fortuna e la Mater Matuta. Si tratta del più antico tempio in pietra di Roma insieme a quello di Giove Capitolino. L'are archeologica presenta una stratigrafia eccezionale per cui più si scende in basso e più si va indietro nella storia della città.
     C'è sempre da scoprire a Roma!

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