sabato 25 agosto 2018

Raffaele De Vico: un protagonista della storia recente di Roma

   Per tutti gli amanti di Roma è imperdibile la mostra a palazzo Braschi sull'architetto e paesaggista Raffaele De Vico al quale si devono quasi tutti i parchi e le aree verdi di Roma, dagli anni Dieci del Novecento fino al 1960.



   (Penne 1881 – Roma 1969) Tra le sue realizzazioni più importati: il Parco di Villa Glori nel 1924, Il giardino di piazza Mazzini nel 1925, il monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale al Verano nel 1926, il serbatoio dell'Acqua a Porta Maggiore nel 1927, l'ingresso e i giardini di Colle Oppio, il serbatoio dell'acqua dello zoo, la sistemazione ampliamento dello zoo, oggi Bioparco, il parco Nemorense in piazza Crati nel 1930, il parco Savello all'Aventino o giardino degli Aranci nel 1932, l'uccelliera dello zoo nel 1935, la sistemazione arborea dei giardini del laghetto dell'Eur nel 1960. Da non dimenticare la sistemazione dei giardini di via dei Fori Imperiali, oggi quasi del tutto rimossi, i giardini di piazza Venezia, lato Ara Coeli, villa Fiorelli nel quartiere Tuscolano.


   Nella mostra sono presentate quasi 100 opere fra disegni, progetti, fotografie e documenti, di cui alcuni mai esposti prima, provenienti dalle collezioni capitoline e dagli archivi capitolini con particolare riferimento all'Archivio Storico Capitolino a cui l'anno scorso è stato donato dagli eredi l'archivio personale di Raffaele De Vico.



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