domenica 4 novembre 2018

Non si vive di sola bicicletta

   Il presidente della Confindustria boccia una politica che ferma le grandi opere e pensa a realizzare solo piste ciclabili. Facciamo nostra la risposta di Giulietta Pagliaccio, la presidente della Fiab, ovvero la Federazione Italiana Amici della Bicicletta.


Gentile Presidente Boccia, che lei sia arrabbiato ci sta e, mi creda, siamo in molti ad esserlo per i motivi più vari. Capisco anche che quando si è arrabbiati le parole scappano e questa affermazione «dice no alle grandi opere e pensa solo alle piste ciclabili» immagino sia un'iperbole per poter dire che c'è bisogno di una politica di sviluppo forte per rilanciare l'economia del nostro Paese. Tuttavia, non ci piace questo continuo sminuire la mobilità ciclistica all'ultimo degli investimenti cui pensare, se proprio abbiamo soldi da buttare (e si sa, quelli da buttare non ce ne sono mai).



Caro presidente Boccia le do solo qualche dato: il fatturato generato dalla mobilità ciclistica ammonta a oltre 6,2 miliardi di euro, più dell'export del vino, ad esempio (fonte Rapporto Legambiente sull'economia della bicicletta). Un rapporto di ECF (European Cycling Federation di cui fa parte FIAB Onlus che mi onoro di rappresentare) ha valutato i benefici economici della bicicletta in Europa:513 miliardi di euro, di cui 191 solo nel comparto salute, interessa a qualcuno il tema della salute?



Il valore del cicloturismo in Europa vale oltre 44 miliardi di euro (l'indotto delle crociere è di poco superiore ai 39 miliardi, tanto per dare un parametro di riferimento). Caro presidente Boccia, magari questo Governo investisse in piste ciclabili: sicuramente rilancerebbe le economie dei territori che sono in grande sofferenza, sicuramente produrrebbe nuovi posti di lavoro per i giovani, sicuramente produrrebbe effetti benefici sulla qualità delle nostre città e dei suoi cittadini.



 Caro presidente Boccia, c'è una nuova economia che ha solo bisogno di essere aiutata anche da Confindustria e ci sono grandi opere che si chiamano Ciclovie nazionali che con investimenti contenuti possono dare nuove prospettive al settore del turismo che è uno dei settori di punta per lo sviluppo del nostro Paese. Purtroppo, però, non vediamo nulla di tutto ciò in questa manovra. Quindi, caro presidente Boccia, come vede siamo sulla stessa barca che fa acqua da tutte le parti. Resto a sua disposizione se avesse voglia di confrontarsi sui temi che le ho citato, e magari possiamo anche trovare un terreno comune su cui lavorare insieme per il bene del nostro Paese.



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