mercoledì 10 aprile 2019

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la chiesa che vedi sotto.
Nella foto di ieri la chiesa di San Gaspare del Bufalo in via Rocca di Papa al Tuscolano.
     La chiesa è stata consacrata il 24 ottobre 1981 dal cardinale Poletti, la parrocchia esiste dal 1956. Il progetto è dell’arch. Pier Luigi Nervi[1]. L’edificio è una costruzione ardita, ha la base circolare e si sviluppa in altezza quasi fosse una tenda. La copertura è eseguita con speciali guaine protettive, con pannelli di coibentazione e una copertura in rame pesante. Il campanile è staccato dal corpo principale e realizzato da sette pilastri in cemento armato che sorreggono le campane. Come ricorda una lapide all’interno la chiesa fu visitata da Giovanni Paolo II alcuni mesi dopo l’attentato che lo vide coinvolto in piazza San Pietro. L’interno si presenta con un piano di calpestio in leggera discesa verso l’altare e i banchi disposti a semicerchio. Fa da sfondo all’altare una grande struttura in ceramica, in essa è riprodotta l’immagine di San Gaspare del Bufalo, vi è inserito il tabernacolo. Di notevole è la Via Crucis opera bronzea del sacerdote francescano Andrea Martini le cui scene si susseguono senza interruzione lungo le pareti, i bozzetti in vetroresina sono nella chiesa di san Frumenzio ai Prati Fiscali. Secondo una fonte la via Crucis è in stile “maconde” proveniente dalla Tanzania.
     “Si racconta che quando proposero all’architetto Nervi di pensare al progetto, questi prese un fazzoletto al centro, lo sollevò con due dita per una decina di centimetri e ne scaturì una specie di tenda: su questa concezione biblica lo studio avviò il progetto”[2].
     San Gaspare del Bufalo (Roma 1786-1837) è stato un sacerdote italiano fondatore della congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, beatificato da Pio X nel 1904 e proclamato santo da Pio XII nel 1954. E’ sepolto nella chiesa di Santa Maria in Trivio presso la fontana di Trevi, la ricorrenza è il 28 dicembre. E’ ricordato come il predicatore dei briganti che cercò di convertire, operò nelle zone di confine tra Lazio e Campania. Si incontro con il brigante Antonio Gasbarrone di Sonnino che convinse a costituirsi.



[1] Pier Luigi Nervi. (Sondrio 1891-Roma 1979) ingegnere italiano socio dell'Accademia Nazionale delle Scienze, autore di alcune grandi opere. Ha collaborato con architetti di fama internazionale come Le Corbusier e Louis Kahn.
     Laureatosi in ingegneria all'Università di Bologna nel 1913, lavorò per una società di costruzioni, durante la prima guerra mondiale fu nel genio. Nel 1923 fondò la sua impresa di costruzioni, l'anno dopo sposò Irene Calosi da cui ebbe quattro figli, tre di loro lo affiancarono nel lavoro. La sua prima opera fu il ponte sul fiume Cecina presso Pomarance (PI) nel 1920 (demolito nel 2001 dall'ANAS), ma il primo lavoro a destare interesse internazionale fu lo stadio di Firenze Campo di Marte oggi Artemio Franchi con le particolari scale elicoidali e la torre (1930). Realizzò degli hangar in legno e metallo a Pantelleria (unico rimasto), Orbetello, Marsala e Orvieto. Con una struttura geodedica riduceva i punti di appoggio aumentando le luci interne. Nel dopoguerra, insieme a Bruno Zevi, Luigi Piccinato e Mario Ridolfi, fondò l'Associazione per l'Architettura Organica (1945).  Nel 1950 realizzò lo stabilimento Kursaal ad Castel Fusano. Tra il 1953 e il 58 realizzò la sede dell'UNESCO  a Parigi. Tra il 1945 e il 1962 fu professore incaricato di Tecnica delle Costruzioni nella facoltà di architettura della Sapienza. Tra il 1956 e il 1961 collaborò alla realizzazione del grattacielo Pirelli a Milano e per le Olimpiadi di Roma del 1960 lavorò al Palazzetto dello Sport, allo stadio Flaminio, il viadotto di corso Francia e al Palazzo dello Sport all'Eur. Nel 1961 progettò il Palazzo del Lavoro a Torino (disegno architettonico di Giò Ponti) per l'Esposizione del centenario dell'unità d'Italia. Nel 1962 progettò la stazione ferroviaria di Savona. Nel 1964 progettò l'Aula delle Udienze in Vaticano (realizzata tra il 1966 e il 1971), oggi aula Paolo VI, ma nota a tutti come Aula Nervi (con la Resurrezione di Pericle Fazzini). Nel 1967 il palazzo della Banca d'Italia in via Tuscolana. Nel 1976 progettò l'ambasciata italiana a Brasilia.
[2] Il progetto di Nervi. Questo episodio da: AA.VV. Il patrimonio culturale del IX Municipio.

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