Nella foto di ieri porta Furba sopra alla via Tuscolana. Porta Furba è un arco dell’acquedotto Felice.
L’acquedotto fu il primo ad essere
costruito a Roma dopo la caduta dell’impero romano. Porta il nome del papa che
lo volle: Felice Peretti, ossia Sisto V. Venne realizzato in soli tre anni
(1585-1587), le sue sorgenti si trovano tra Palestrina e Zagarolo, il progetto
è dell’arch. Domenico Fontana (eresse l’obelisco Vaticano, progetto il palazzo
reale di Napoli) che per la sua costruzione utilizzò gli acquedotti Marcio e
Claudio. Il punto terminale dell’acquedotto Felice è in piazza San Bernardo (presso
via XX Settembre) con la fontana del Mosè.
Questo arco è stato impreziosito perché in questo
punto l’acquedotto passava, e passa ancora oggi, sopra la via Tuscolana. In
alto una lastra di marmo ricorda che è stata voluta da papa Sisto V. Nell’arco della
porta si trova una testa di leone in pietra. Stella e monti dello stemma del
Papa si trovano negli angoli degli archivolti.
- La porta è realizzata in “peperino” e con parti in
marmo il “travertino”. Inquadra perfettamente monte Cavo, il punto più alto dei
Castelli Romani. Secondo alcuni si chiama così “Furba” dal latino “fures” che
significa ladri, perché nei tempi andati si trovava in aperta campagna, lontana
dalla citta e a volte i briganti assalivano i malcapitati passanti per
derubarli. Secondo altri si chiama “Furba” dal latino “formae” che vuol dire conduttura,
da cui acquedotto.
- Il 19 settembre 1870 la divisione italiana del
generale Diego Angioletti, proveniente da Sud, mise il proprio campo presso
porta Furba. Anche da questo punto venne sferrato un attacco verso il centro
della città (una batteria di cannoni fu posta sul mons Calcatorius, il portone
di porta San Giovanni prese fuoco) per non far capire dove sarebbe stato
l’attacco principale che noi sappiamo aver avuto luogo a porta Pia.
- Il 4 giugno 1944 gli Alleati entrarono a Roma da
questa porta oltre che dall’Appia e dalla Casilina.
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