giovedì 13 ottobre 2011

Non si può tradurre grattachecca = grated ice, sarebbe come tradurre pizza o spaghetti.

Pedalando sul lungotevere, giunti all'altezza di ponte Umberto,
di fronte al palazzo di Giustizia mi imbatto in un chiosco di
grattachecca. Mi salta subito all'occhio che il famoso ristoro
di noi romani a base di ghiaccio tritato con aggiunta di sciroppo
di menta o amarena è stato tradotto in inglese a tutte lettere.
grated ice!!! Ma non si può!!! Sarebbe come tradurre pizza
napoletana, o speghetti, o bucatini alla carbonara!

Il chiosco della grattachecca in lungotevere
Tor di Nona presso ponte Umberto.

   La grattachecca non è da confondere con il cremolato,
versione più raffinata della granita estiva. Un tempo il ghiaccio
si grattava nei chioschi all'aperto da un blocco parallelepipedo
lungo anche più di un metro con un apposito raschietto, oggi il
ghiaccio viene tritato con un frullatore speciale.
Tra i ricordo di bambino conservo ancora quello del
ghiaccio che veniva lasciato al chiosco di viale delle Belle
Arti, di fronte alla Gnam, in un giorno che era chiuso. Quel
blocco parallelepipedo impiegava un giorno per sciogliersi,
formando un rigagnolo che scendeva tra i binari della "Circolare"
verso Villa Giulia.
   Tra i chioschi di grattachecca più famosi restano in vita
quello di Sora Maria al Trionfale che aggiunge cedro e cocco,
la Sora Lella sul lungotevere all'altezza dell'Isola Tiberina,
il Pallini di Ponte Milvio, la Sora Lella a via di Porta Cavalleggeri,
il Chiosco Allegro a Monteverde.

Chiosco della grattachecca a Trastevere presso
l'Isola Tiberina, in lungotevere degli Anguillara.

   Una derivazione della grattachecca è il Lemoncocco, specialità
del chiosco di piazza Quadrata, come la chiamiamo noi romani,
per la toponomastica ufficiale piazza Buenos Aires, lungo viale
Regina Margherita (quartiere Trieste). Qui al ghiaccio aggiungono
cocco e limone. Veramente squisito, l'estate, ma non solo!
   Viva la grattachecca!

3 commenti:

  1. "Rascata"...
    così si chiamava nel Salento la Grattachecca...

    Cosa mi hai fatto ricordare caro Piero!!!

    Ops... è vero:
    CIAO!!!
    Sono Antonio, l'autista del giro Praga-Dresda...

    avevo nostalgia del gruppo dei romani e così sono riuscito a trovarti!!! CON MOLTO PIACERE!!!

    Sono d'accordo con te GRATTACHECCA non si può tradurre!!!

    Un abbraccio a te, alla tua famiglia e a tutto il bel gruppo di VEDI ROMA IN BICI ...

    Antonio Ferriero
    antonio.ferriero@yahoo.it

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  2. Piero, la tua grattachecca ha fatto breccia!! Non avevo mai fatto caso della traduzione, sui chioschi... a proposito, hai mai sentito che chiasso che fanno i "grattacheccari" dotati di carrettino, fischietti e musica "a palla" che circolano tra i bagnanti di Ostia? Sono più rumorosi dei barconi che invitano alle "crocere"

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