martedì 18 ottobre 2011

Come si va in bicicletta?

   Domenica scorsa abbiamo pedalato lungo la costa tirrenica tra Civitavecchia
e Santa Severa. Una bellissima giornata, punteggiata da varie soste interessanti
dal punto di vista storico artistico. Durante la pedalata mi sono reso conto
che la nostra mascotte, un ragazzino di 10 anni, era in difficoltà e mi sono
assunto il ruolo di insegnargli l'abc dell'andare in bicicletta. L'aspetto
più importante è che non bisogna andare troppo forti, nè troppo piano, è
fondamentale trovare la propria andatura e poi mantenere sempre quella.
Infatti, lo sport della bicicletta, presuppone uno sforzo regolare, costante
nel tempo, è un'attività fisica basata sulla continuità dello sforzo. Non è come
il calcio o la pallavolo o la pallacanetro in cui conta lo scatto, la prontezza
dei rifletti. Nella bici bisogna trovare il proprio tempo, nè forte, nè piano,
poi mantenere quello. E' la gamba che te lo dice. Una volta trovato il proprio
tempo, fatichi di meno e pedali con più efficacia.


   Sembrano concetti facili, ma non è così, nè per chi impara ad andare in
bici e nemmeno per alcuni adulti che vedo pedalare con il rapporto sbagliato,
a volte pedalano "a vuoto", altre volte "troppo duro". Soprattutto non
bisogna pedalare a tratti: due/tre pedalate e poi lasciar andare la bici
per forza di inerzia, così da riposarsi. E' una sensazione illusoria, così si fa
più fatica.

Il piccolo Lorenzo nel Museo del Mare
e della Navigazione Antica a
Santa Severa

   Avanti pedaliamo! Sarà la pratica, l'entusiamo e soprattutto "la gamba" a
dirci come e quanto forzare.

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