sabato 8 dicembre 2018

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova il villino Ximenes.


Nella foto di ieri l'ingresso a villa Mirafiori.

   La villa si trova sulla via Nomentana tra via Carlo Fea (dove è l'ingresso al civico 2, proprio di fronte all'ambasciata dell'Afghanistan), via Giovanni Battista De Rossi e via Antonio Nibby. E' anche chiamata villa Maria Luisa.
     Quando venne acquistata nel 1874 da un prestanome del re Vittorio Emanuele II apparteneva a un certo Giovanni Malatesta che aveva sistemato il giardino a parco inglese, ma questi lavori non erano ancora finiti. In esso vi erano due laghi, un uccelliera una serra con piante esotiche e rare, giardino cinese, chalet svizzero, il tutto progettato dall'architetto di origine tedesca Emilio Richter. Di tutto ciò è rimasto un laghetto a scogliera con statua di San Francesco, rimangono tuttavia le alberature imponenti. E' stata parzialmente lottizzata e al suo posto sono sorte abitazioni. Conserva ancora nella parte centrale un piacevole edificio ottocentesco molto equilibrato nei rapporti volumetrici e spaziali col giardino circostante. La residenza è di stile neorinascimentale a tre piani con loggia d'ingresso e le due ali laterali leggermente avanzate; di gusto eclettico è invece la torre campanaria addossata sul lato destro, affiancata da una basssa costruzione con loggia che serviva di collegamento ad una piccola cappella.  Il paramento esterno è a bugnato e a finti conci piatti; numerosi stucchi alleggerivano e movimentavano i prospetti. L'ingresso con loggia a terrazza con tre grandi aperture decorate da bellissime vetrate a raffinate decorazioni floreali dava sul parco.  Successivamente venne aggiunta sul lato occidentale una pensilina in ferro e vetro ancora sul luogo in sostituzione dell'ingresso originario. Da qui si giunge al vestibolo da cui prende forma la scala anticipata da due colonne. I pavimenti sono a mosaico e granaglie di marmi. Nello spazio d'ingresso sopravvivono alcuni stucchi di cui la villa era ricca. Rimangono gli affreschi della sala dei pappagalli.
     La villa è stata set di film di Luchino Visconti e Liliana Cavani.
     La villa è famosa per aver ospitato la contessa Rosa Teresa Vercellata contessa Fontanafredda e di Mirafiori detta "la bella Rosina", moglie morganatica di Vittorio Emanuele II, e per le visite che l'arzillo sovrano vi faceva anche più volte nello stesso giorno. I due si erano conosciuti quando lei aveva solo 15 anni, riuscì ad incontrarlo quando il re era ancora principe ereditario per una supplica a favore del fratello. I due iniziarono a frequentarsi, già nel famoso 1848 lei aveva dato una figlia al futuro re. La moglie Maria Adelaide Asburgo Lorena era di indole tranquilla e bigotta. Nel frattempo il futuro re aveva una relazione anche con l'attrice Laura Bon dalla quale ebbe una figlia. Nel frattempo aveva dato anche un figlio maschio al re. Quando nel 1855 il re rimase vedovo desiderava sposare la bella rosin ma nella famiglia reale nessuno voleva, anche Cavour era contrario per non parlare dei figli leggittimi. Finalmente, ormai malato gli fu permesso di sposarsi ma con un matrimonio morganatico, cioè senza stare al fianco del re nelle situazioni ufficiali e senza che i figli di tale matrimonio potessero vantare diritti alla successione al trono.  Il titolo di contessa di Mirafiori viene da una tenuta alle porte di Torino dove oggi è la celebre fabbrica Fiat, quello di fontanafredda da una tenuta delle Langhe dove il figlio Emanuele diede vita ad una delle più note industrie enologiche piemontesi[1].
     Alla morte del re, nel 1878, la villa venne venduta e in parte lottizzata. L'edificio principale è stato rimaneggiato nel 1920  e raddoppiato nella sua cubatura su progetto dell'Ufficio Tecnico della Real Casa diretto dall'ing. Theodoli. E' stato sede di un istituzione religiosa, dal 1980 è sede di dipartimenti universitari dell'Università di Roma la Sapienza per la facoltà di Lettere e Filosofia. Nella cappella è sistemata la biblioteca di filosofia[2] con sala di lettura, il progetto di riutilizzo è dell'arch. Carlo Chiarini[3] (1974-78, inaugurazione giugno1981).
     Nella villa è presente un simpatico bar.


[1] Mirafiori tutte le notizie sulla contessa da: I rioni e i quartieri di Roma, ed. Newton, vol.6.
[2] Biblioteca di filosofia. Le notizie da: www.filosofia.uniroma1 .it
[3] Carlo Chiarini (1925-1996) architetto e docente universitario, sul il progetto delle Spine Bianche a Matera nel 1954 e il centro elaborazione dati della BNA nel 1976-82. Il suo fondo (2.800 disegni) si trova all'Accademia di San Luca.

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