martedì 22 luglio 2025

Buone nuove per il mercato di Porta Portese

 


   Nuova vita per il mercato di Porta Portese, uno dei luoghi più caratteristici di Roma. Il progetto della sua riqualificazione prevede una nuova configurazione più ordinata e sicura con la definizione delle aree di sosta e di servizio, la ricollocazione dei banchi (860 in tutto) secondo una logica funzionale, con passaggi pedonali e percorsi per i mezzi di soccorso. I lavori, finanziati con 3,2 milioni sono partiti il  14 luglio per concludersi entro il 2026. C'è anche un logo con le t-shirt, borse e calamite.


     Il mercato di Porta Portese è il più importante mercato non alimentare di Roma, simile al mercato delle Pulci di Parigi. E’ aperto solo la domenica dalle ore 6 alle ore 14. Nasce nell’immediato dopoguerra come mercato della borsa nera, si poteva comprare, vendere e barattare di tutto. I magazzini della vecchia stazione di Porta Portese fecero da primo magazzino per tutta la merce che si esponeva di giorno. Ve n’era un altro a Tor di Nona di generi alimentari. Oggi si sviluppa su via Portuense, via Ippolito Nievo, via Napoleone Parboni e via Angelo Bargoni. La suddivisione dei settori è sempre la stessa: abbigliamento in via Portuense, scarpe e casalinghi in largo Alessandro Toja, antiquariato in via Ippolito Nievo (vimini alla fine), Robivecchi e vari in via Parboni e Bargoni. Biciclette e accessori sulla collina che sale a destra della strada. Vi si trovano anche dischi, mobili (anche poltrone e sedie di design), libri, cosmetici, cartoline d’epoca, orologi, tessuti, vestiti per bambini, cappelli, elementi per realizzare collane, valigie anche d’epoca, soldatini, conchiglie e altri giocattoli d’epoca come le macchine fotografiche, serrature e maniglie d’epoca. Con il tempo alcuni venditori sono diventati stabili.

     Frequentato anche da turisti, vi sono state ambientate scene di film famosi: Ladri di biciclette (1948 di Vittorio De Sica), Sciuscià (1946 di Vittorio De Sica) e I soliti ignoti (1958 di Mario Monicelli). Nanni Loi vi organizzò una finta vendita di schiave africane in uno dei suoi comici scherzi e fu davvero comico vedere la reazione della gente che s'informava sul prezzo oppure chiedeva al figlioletto: "La compriamo a papà?" Ma nessuno dubitava sull'autenticità della vendita. 

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