domenica 6 ottobre 2013

In 30 alla scoperta delle ville del Nomentano e Salario.

   Nonostante la giornata non bella, con le previsioni del tempo che annunciavano pioggia, ci siamo ritrovati in 30, tutti amici di Vediromainbici per andare alla scoperta delle ville di Roma nei quartieri Nomentano e Salario.

Due immagini della bella villa Mirafiori.
   Per prima abbiamo raggiunto villa Mirafiori che si trova sulla Nomentana dopo villa Torlonia. E' la villa che ha ospitato Rosa Teresa Vercellina, contessa di Mirafiori e Fontanafredda, moglie morganatica di Vittorio Emanuele II. Era la sua amante. Quando il re rimase vedovo voleva sposare la "Bella Rosin", come era chiamata, ma in famiglia non volevano, nemmeno il suo ministro Cavour. Solo quando diventò vecchio e malato gli fu permesso di sposarla ma non poteva apparire vicino al re, essere chiamata regina, nè i figli avuti da lui potevano avere pretese di alcun tipo sul regno. Si erano conosciuti quando lei aveva 15 anni, si era fatta ricevere per avere una raccomandazione per il fratello che faceva la carriera militare. Quando Roma divenne capitale d'Italia, il re andò ad abitare a villa Ada e nelle vicinanze, in questa villa fece portare la sua amante. Ovviamente la villa fu acquistata da un prestanome del re da un certo Giovanni Malatesta. Di questa villa originaria resta un laghetto a scogliera con la statua di San Francesco e le alberature imponenti. Dopo la morte del re la contessa di Mirafiori tornò a Torino e la villa venne venduta. Passò ad una istituzione religiosa, nel 1920 venne raddoppiato nella cubatura, finalmente nel 1980 fu acquistato dall'università di Roma "la Sapienza" per alcuni dipartimenti della facoltà di Lettere e Filosofia. La cappella è diventata la biblioteca di filosofia. Un simpatico bar accoglie all'ingresso gli studenti e i visitatori.


Tre immagini di villa Chigi.
   La seconda tappa è stata villa Chigi. Fu voluta dal cardinale Flavio Chigi nel 1763-65 che acquistò una vigna situata in località Monte delle Gioie presso la via Salaria. Il disegno del Casino Nobile e del parco si deve all'architetto Pietro Camporese il Vecchio (capostipite di una famiglia di architetti che per tre generazioni ebbero la stessa professione). Il ciclo paesistico all'interno è andato perduto perchè la villa passò in proprietà ad una famiglia di antiquari che lo vendette, come l'arredamento che è stato acquistato dalla famiglia di industriali milanesi Alemagna. Finalmente nel 1990 la villa fu acquistata dal Comune di Roma per 1,8 miliardi di lire, così i 4 ettari del parco divennero pubblici. Oggi il casino appartiene al milanese Carlo Cabassi che lo ha dato in comodato d'uso a "Mondo X" una associazione che si occupa del recupero dei tossicodipendenti. Nel 2003 la villa è stata riqualificata. La parte bassa della villa è intitolata a don Enzo Baldoni, giusto tra le nazioni.
   La terza e ultima tappa è stata villa Ada, la villa più grande di Roma dopo villa Pamphili. Si estende su una superficei di 180 ettari, anche se da oltre 100 anni è cinta da quartieri abitati, entrando si ha l'impressione di essere immersi nella natura, in alcuni tratti ci si trova in una selva impenetrabile. E' luogo ideale per passeggiate a piedi, il percorso interno è di Km 7,7, si può fare a piedi in due ore e mezza, in bici in mezz'ora.
Il Casino Nobile oggi ambasciata d'Egitto
con la torre neogotica in mattoni rossi
simbolo del parco.

Il coffee-house, o tempio di Flora.
Il grande lago con l'isola che ospita
"Roma incontra il mondo".
   La storia di questo luogo inizia nel Seicento quando è una tenuta agricola del Collegio Irlandese, a fine Settecento passa ai Pallavicini che ne fecero un giardino di paesaggio, dal 1839 alla famiglia Potenziani che vi costruirono il cofee-house oggi tempio di Flora. Nel 1872 fu acquistato dai Savoia che ingrandirono la villa con altre proprietà, costruirono il Casino Nobile e le scuderie. Umberto I la vendette al conte Tellfner, amministratore dei beni dei Savoia, che la intitolò alla moglie Ada. Vittorio Emanuele III la riacquistò nel 1904, la migliorò, all'approssimarsi della guerra vi venne costruito un bunker antiaereo, davanti alla residenza reale avvenne l'arresto di Mussolini il 25 luglio 1943.
   Dopo il referendum monarchia o repubblica del 2 giugno 1946 il re lasciò l'Italia. La villa venne chiusa e abbandonata. Nel 1957 la parte vicina alla Salaria (34 ettari) fu acquistata dal demanio dello Stato, il Casino Nobile venne donato all'Egitto che aveva ospitato il re fuggiasco. La rimanente parte di 84 ettari fu acquistata dallo Stato e aperta al pubblico nel 1994.
A questo punto una bella foto di gruppo ci vuole,
molti erano andati via vedendo le nuvole nere addensarsi sulla testa.
Qui siamo al vecchio Fienile oggi maneggio.

Ancora una foto di gruppo al 
Casale della Finanziera.
Tutte le foto sono di Piero Tucci, il loro uso è libero.
   Dopo una sosta al bar posto all'ingresso della villa per un caffè e per il bagno ci siamo diretti alla Palazzina Reale, oggi ambasciata dell'Egitto, edificio sobrio di ispirazione neocinquecentesca su due piani con terrazza, abbiamo visitato il Casino Pallavicini, il Coffeee-house, le scuderie purtroppo in abbandono, il fienile, il casale della Finanziera, la cascata con il grande lago, infine siamo riusciti da via Panama. In quest'ultimo tratto ci ha preso la pioggia, ma è durata poco, ci ha permesso di tornare a casa con tranquillità per un pranzo in famiglia, "il pranzo della domenica" come recita un celebre film di Vanzina del 2003 con Massimo Ghini, Elena Sofia Ricci, Barbara De Rossi e altri.
   In tutto abbiamo fatto in bici 30 Km.

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