mercoledì 2 gennaio 2019

Un anno di grande ciclismo

Tentiamo un bilancio della stagione ciclistica 2018.

     Nella Milano Sanremo, prima volta, è stato inserito il support commissaire, un giudice che ha davanti alcuni schermi con le immagini della gara per notare eventuali irregolarità (ciclista che si attacca all’ammiraglia, cambi di bici sospetti, violenze di varia natura) e far scattare una squalifica immediata. Splendida vittoria di Vincenzo Nibali che attacca tutti sull’ultima salita, il Poggio, fa il vuoto, in cima ragginge un minuto di vantaggio, si butta in discesa rischiando molto, giunto sull’Aurelia riesce a mantenere un piccolo vantaggio sul gruppo inseguitore e vince a braccia alzate sul traguardo di via Roma.
Vincenzo Nibali al Giro del 2016

     Nelle classiche del Nord la Roubaix è vinta da Sagan, la Freccia Vallone da Alapilippe.
     Il Giro d’Italia si svolge dal 4 al 27 maggio, la partenza è da Gerusalemme, prima partenza extraeuropea per uno dei grandi giri, le prime tre tappe sono in Israele. Si torna in Italia in Sicilia con altre tre tappe nell’isola, un arrivo a Santa Ninfa nella valle del Belice a 50 anni dal terremoto. Si risale la penisola dalla Calabria, tappa a Campo Imperatore, altra a Rigopiano, tappa a Filottrano paese di Michele Scarponi. Arrivi sullo Zoncolan e Cervinia. La tappa finale è a Roma vinta dall’irlandese Sam Bennet. Vince il Giro Chris Froome, 2° l’olandese Tom Dumoulin, 3° il colombiano Miguel Angel Lopez che si aggiudica anche la maglia bianca di miglior giovane. La maglia rosa era stata di Simon Yates fino alla terzultima tappa, ma in questa con arrivo a Bardonecchia la tappa e la maglia sono di Froome.
     Il campionato italiano di ciclismo su strada si disputa a Darfo Boario Terme (Brescia), è vinto da Elia Viviani, della Quick Step; la prova a cronometro da Gianni Moscon.
     Il Tour de France parte dalla Vandea e compie il giro della Francia in senso orario, prima le Alpi, poi i Pirenei. Varie le novità: tappe più corte, diminuzione degli atleti da 9 a 8 per squadra, abbuoni anche nelle tappe di montagna, una tappa con partenza stile formula uno. Porte, Uran e Nibali presto fuori gioco e costretti al ritiro (Nibali cade per colpa di una moto dell’organizzazione e si deve ritirare). Vince il gallese della Sky Geraint Thomas che era partito come gregario di Froome (terzo nella classifica finale), il secondo posto va all’olandese Dumoulin staccato di 20” e secondo anche al Giro d’Italia. Lo sloveno Roglic perde il podio per la penultima tappa a crono. Dal 2012 la Sky (45 milioni di euro di budget, contro i 20/25 della Movistar o Quick Step) ha sempre vinto il Tour con tre corridori: Wiggins, Frooome e Thomas, gli manca quello del 2014 vinto da Nibali. Ottimo il Tour di Sagan con tre tappe vinte e sesta maglia verde conquistata. Due tappe di montagna vinte dal francese Alaphilippe. Ultima tappa sugli Champes Elisee vinta dal norvegese Kristoff. Primo italiano Domenico Pozzovivo di Policoro.
     Al vincitore del Tour viene dato il microfono sul podio, ringrazia tutti i compagni citandoli per nome, ringrazia sua moglie: “Sara senza di te io oggi non sarei qui con questa maglia gialla”, lei si mette a piangere, chiude dicendo: “Io non sono un campione, sono un uomo che ha scelto questo mestiere perché da bambino guardavo il Tour e sognavo. Non smettete di sognare, avrete da fare sacrifici e fatiche ma è il solo modo che abbiamo per realizzare i sogni”.
     Ad agosto si suicida Armand De Las Cuevas, aveva 50 anni, fu maglia rosa a Bologna nel 1994. L’ex campione di Francia, di origine spagnola, gran cronomen, era stato compagno di Indurain alla Banesto. Viveva nell’isola di Reunion in cerca di una tranquillità che non ha trovato. Nello stesso mese si corre la Cyclassic di Amburgo, vince in volata il campione italiano Elia Viviani.
     La Vuelta si conclude il 16 settembre con la vittoria dell’inglese Simon Yates, secondo lo spagnolo Enric Mas, terzo il colombiano Miguel Angel Lopez. L’italiano Elia Viviani vince tre tappe, tra cui l’ultima con arrivo a Madrid, battendo in volata Peter Sagan, per Elia sono 18 successi in questa stagione.
     I mondiali si corrono a Innsbruck, la prova a cronometro è vinta da Rohan Dennis ciclista australiano già due volte mondiale nella prova a cronometro a squadre. La prova individuale è vinta da Alejandro Valverde, 38 anni, già sei volte sul podio in questa prova. Ha dominato una volata a quattro, sul rettifilo finale di oltre un chilometro ha subito preso la testa del gruppetto e l’ha tenuta fino alla fine. A consegnare la maglia iridata e la medaglia d’oro è stato Peter Sagan, vincitore delle ultime tre edizioni.
     Le ultime corse dopo il Mondiale portano i ciclisti in Italia con il Giro dell’Emilia (Alessandro De Marchi), le Tre Valli Varesine (Skujins), Gran Piemonte (fino al 2008 Giro del Piemonte, vittoria a Colbrelli) e Milano Torino (Pinot), ma tutti gli occhi sono puntati sulla classica delle foglie morte o la classica di chiusura, ovvero il Giro di Lombardia. Sull’ultima salita si giocano la vittoria Nibali e Pinot, quest’ultimo riesce a staccare il siciliano e arriva da solo al traguardo.

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