Nella foto di ieri la chiesa di San Leone Magno in via Prenestina (alt. circonvallazione Casilina).
Costruita nel 1950 dall’architetto
Giuseppe Zander e consacrata dallo stesso pontefice Pio XII nel 1952. La
facciata è a cortina di mattoni ravvivata da portali in travertino con sculture
di Luigi Venturini. Si ispira alle chiese del romanico laziale con rosone sulla
facciata. Interno diviso in tre navate da colonne di cemento armato dissimulato
dal rivestimento in finto marmo su cui è posto il soffitto a struttura di
cemento armato. Notare il grande mosaico dell’arco trionfale e del catino
absidale raffigurante l’incontro tra San Leone Magno e Attila alle porte di
Roma di Giovanni Hajnal[1].
Dello stesso autore sono le vetrate con i dieci comandamenti. All’altare
maggiore il gruppo in bronzo della Crocifissione di Venanzo Crocetti[2].
All’altare dell’abside di sinistra la “Madonna col Bambino” di Alfredo Biagini
e alle testate del transetto “Il Sacro Cuore di Gesù” di Luigi Montanarini e
“La Sacra Famiglia” di Gisberto Ceracchini[3].
La Via Crucis è di diversi autori: Prini, Nagni, Monteleone, Coccia.
La chiesa è citata dalla Guida Rossa del
Tci. E’ stata visitata da Giovanni Paolo II il 17 dicembre del 1989. Sul muro
esterno della chiesa, in via Bartolomeo D’Alviano una lapide ricorda i caduti
nei bombardamenti dell’ultima guerra.
[1] Janos Hajnal (Budapest 1913 – Roma 2010) artista e illustratore
ungherese naturalizzato italiano, è considerato uno dei maggiori autori
contemporanei di vetrate istoriate e mosaici. Sue le vetrate del duomo di
Milano (1955), quelle per l’Aula Paolo VI in Vaticano che gli diedero foma per
le due vetrate ovali. Anche le vetrate del rosone di Santa Maria Maggiore a
Roma. Suoi i mosaici nel Santuario di Montevergi ad Avellino (1980) e quello di
130 mq per la Basilica di San Francesco di Paola a Paola (Cosenza).
[2] Venanzo Crocetti. (Giulianova, Teramo 1913 - Roma 2003) scultore.
Realizzò sculture per le città di bonifica della pianura pontina: Aprilia,
Pomezia, Segezia. A soli 33 anni gli fu affidata la cattedra di scultura
dell'Accademia di Venezia che era di Arturo Martini. Autore della porta dei
Sacramenti nella Basilica di San Pietro. Sue opere nella chiesa di Don Bosco a
Roma. In via Cassia 492 è visitabile un museo a lui dedicato.
[3] Gisberto Ceracchini (Foiano della Chiana 1899 – Petrignano del Lago
1982) pittore, figlio di contadini, trasferitosi a Roma studiò pittura da
autodidatta. Ebbe lo studio a villa Strohl Fern dove rimase tutta la vita.
Espose con Mafai e Scipione nel 1929. Partecipò alla Biennale del 1935, ha
lavorato in molte chiese di Roma: Santa Maria in Domnica, Santa Emerenziana,
Santa Maria Ausiliatrice, Santa Maria Mediatrice, Sant’Eugenio e questa. Fu
insegnante di pittura all’Accademia di Urbino.
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