Nella foto di ieri la Pantanella, già pastificio romano.
Uno
dei pochi edifici di archeologia industriale che si sono salvati nella nostra
città (come il Mattatoio, la Birra Peroni fuori porta Pia). La parte centrale
fu realizzata nel 1929 da Pietro Aschieri[1],
ai lati, lungo la via Casilina vi sono due edifici già adibiti a biscottificio
e uffici dovuti a Silvano Ricci del 1954-60, mentre la grande Torre
razionalista eretta da Vittorio Ballio Morpurgo[2] è
dell’immediato dopoguerra (1948-50). Dopo anni di abbandono e occupazione
abusiva da parte degli extracomunitari, negli anni Novanta è stato
riqualificato e destinato, in parte ad abitazioni, in parte a negozi.
[1] Pietro Aschieri. (1889-1952) Casa modello dell'ICP alla Garbatella,
via De Jacobis, stabilimento del pastificio Pantanella in via Casilina nel
1929, Casa di lavoro dei Ciechi di Guerra in via Rovereto nel 1931, case
d'abitazione per i ferrovieri in via Casilina 35 nel 1932, facoltà di chimica
nella Città Universitaria nel 1933, Case economiche in via Taranto, piazza e
palazzo del museo della civiltà romana all'Eur in collaborazione con Bernardini
e Pascoletti
[2] Vittorio Ballio Morpurgo. (Roma 1890-1966) Il padre triestino era
di origine ebraica, assunse prima il cognome della madre Ballio, poi entrambi i
cognomi. Casa d'abitazione in via Sannio - via Ardea nel 1921-22, Officina
Mater in via Gino Capponi nel 1936-38, sistemazione di piazza Augusto
Imperatore nel 1936-40, teca contenente dell'Ara Pacis, Museo degli Affari
Esteri con Del Debbio e Foschini nel 1938-59, Torre dei Molini Pantanella in
via Casilina nel 1948-50, quartiere INA Casa Torre Spaccata in via Casilina nel
1954-60 (capogruppo) in collaborazione con altri, palazzo della Esso in
piazzale dell'Industria all'Eur nel 1963-65 con Moretti.
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