sai come si chiama e dove si trova la costruzione che vedi sotto.
Nella foto di ieri la Serra Moresca di villa Torlonia.
La Serra e Torre Moresca
opera dell'architetto paesaggista Vincenzo Jappelli che si è ispirato alla moschea di Cordova e all’Alhambra
di Granada. Venne utilizzata la tecnica, propria dell’arte islamica di inserire
scritte nella decorazione sul frontone del portone d’ingresso, l’intreccio del
disegno di ghisa nascondeva i nomi di principe e consorte. Accanto all’uso dei
geroglifici sugli obelischi, abbiamo nella villa un’altra lingua antica ed
esotica: il cufico-tamureo. Per realizzare le scritte venne consultato l’abate
Michelangelo Lanci, orientalista e docente all’università di Roma. Un fatto di cronaca. Il 12
maggio 1989 un gruppo di bambini che festeggiavano il compleanno si è inoltrato
nella serra che era recintata perché pericolante, a causa del crollo di un
solaio Cristina Gonfiantini di 11 anni è morta all’istante. La rete di
recinzione era bucata in vari punti[2].
La Serra Moresca ha riaperto al pubblico l’8 dicembre 2021. I lavori si sono protratti dal 2007 al 2013, sono stati spesi quasi 5 milioni di euro. Accoglie - come ai tempi dei Torlonia - una fontana e poi palme, agavi, ananas e aloe. Lo spazio è dedicato a laboratori didattici sulla natura e il verde, a mostre, fiere ed eventi culturali. “Il padiglione è onirico: una struttura in peperino, ghisa e vetrate policrome, una grotta artificiale con impianto di illuminazione, cascatelle, laghetti con le ninfee e fiori di loto… a luglio e agosto rimane chiusa per ragioni climatiche”, da Guida di Roma, Dove, 2023, pag. 141.
[2] Cronaca. L’episodio è riportato da l’Unità del 13 maggio 1989 e
consultabile in rete.
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