domenica 26 giugno 2011

Solo a Roma può succedere, artisti di 2000 anni fa insieme ad artisti di oggi

     E’ domenica mattina presto, la bici scivola leggera per le strade di Roma, anche i sampietrini del centro storico sembrano non aumentare la fatica. Percorro via delle Terme di Caracalla, giovani che corrono o passeggiano sui prati ai lati della strada nonostante la Festa de l’Unità, proseguo per via di San Gregorio, pullman di turisti da cui scendono giapponesi sorridenti, il Colosseo, già pieno di comitive e di falsi “centurioni” romani, via dei Fori Imperiali con tanto sole, il Corso senza macchine (che bello!!!), devio per piazza San Lorenzo in Lucina, un salotto con i tavoli dei caffè ancora deserti, piego tra i vicoli del centro storico ed eccomi all’Ara Pacis.
     Ma non sono qui per l’altare della Pace in onore di Augusto del 9 a.C., e nemmeno sono qui per la teca progettata da Richard Meier che ha suscitato tante polemiche, sono qui per delle opere d’arte che si possono vedere sono in occasioni rare, come le giornate del Fai, si tratta della collezione di arte contemporanea della Farnesina, il Ministero degli Esteri.
     Si tratta dei capolavori di tre diverse collezioni nate in tre momenti diversi. La prima del 1999 , ci offre una panoramica sull’arte del Novecento: Futurismo, Novecento, Metafisica e Simbolismo, Scuola Romana, Neorealismo, Arte Informale, Arte Povera e Transavanguardia. Una bella occasione per fare ordine nelle nostre idee sull’arte più vicina a noi. Fra tutti questi quadri, quelli che preferisco sono quelli della Scuola Romana, perché fu un’arte coraggiosa, controcorrente, prodotta da artisti che con il pennello e la tela si opponevano all’arte imposta dal regime fascista.
     Di tutte le altre opere esposte ne scelgo solo due: Mimmo Rotella, Gioventù ribelle, questo artista si esprimeva strappando manifesti dai muri e facendone un quadro, simbolo della precarietà dei nostri tempi. L’altro quadro è di Renato Guttuso, Lo scrittore Goffredo Parise visita a Pechino la fabbrica dei libretti rossi, il massimo esponente del neorealismo italiano, ci parla in questa tela di una Cina ancora lontana dal grande balzo economico che compirà nei decenni successivi. Bella anche la collezione di design.

Piero Tucci  26.06.11

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