mercoledì 29 giugno 2011

Sculture paleocristiane? Sculture dell'uomo primitivo? No, sculture contemporanee di Giacinto Cerone.

La bici oggi pedala nel verde di villa Borghese, i viali sono asfaltati, non si fa fatica, gli alberi – con la loro ombra - ci riparano dal sole caldo di questo fine giugno. Per una sosta ci fermiamo alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna dove, nel salone delle Colonne, ci accoglie una bella mostra dello scultore Giacinto Cerone (1957 - 2004), artista difficilmente collocabile in correnti artistiche e prematuramente scomparso.
     Siamo attratti dal “Ritratto di Alighiero Boetti” del 1996 in gesso e plastica, si tratta di un giaccone bianco con cuciture a rombi e lattuga al posto della testa, il tutto ricoperto da gesso bianco. L’amico Alighiero è stato un artista no – global, contrario al mercato dell’arte, progettava le sue opere e poi le affidava per la realizzazione a tessitrici afgane, quando l’Afghanistan non aveva ancora conosciuto l’occupazione sovietica e il potere dei talebani.
     Ma ancora di più ci colpiscono le due sculture in legno “Cardinale” del 2003 e “Cardinale con collana” sempre del 2003. Si tratta di sculture che ritraggono un uomo a grandezza naturale, sembrano provenire dall’Africa centrale, oppure opere dell’uomo preistorico, un po’ anche somigliano alle sculture dell’arte romanica, per chi conosce Wiligelmo ci può trovare una similitudine.

Piero Tucci
Roma 29.06.11

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