giovedì 31 maggio 2018

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova il palazzetto che vedi sotto.



Nella foto di ieri la Moschea di Roma nella via omonima del quartiere Parioli.

     Si tratta della più grande moschea d’Europa, sorge su 30.000 mq di terreno e può ospitare fino a 12.000 fedeli, ad essa è unito un Centro Culturale Islamico, si tratta di un punto di riferimento importante per gli arabi presenti a Roma e non solo. E’ opera dell’architetto romano Paolo Portoghesi[1], inaugurata il 21 giugno 1995, giorno del solstizio d’estate.
     Fu voluta da re Fausal dell’Arabia Saudita custode delle moschee di Mecca e Medina, quando ancora non vi erano arabi di fede musulmana immigrati dai paesi del nord Africa, cioè negli anni Settanta del Novecento. Il consiglio comunale di Roma donò il terreno nel 1974, la prima pietra fu posta nel 1984 alla presenza del presidente della Repubblica Sandro Pertini. Ci vollero più di dieci anni di lavori per giungere alla inaugurazione.
     Il primo aspetto che colpisce è la sua integrazione nel verde della vicina villa Ada e l’incrocio tra il moderno e la tradizione islamica. L’ingresso è preceduto da una sorta di ruscello nel quale i fedeli compiono i lavaggi rituali prima di entrare in moschea. Prima di varcare la porta lasciano le scarpe e camminano su grandi tappeti che coprono l’intera superficie della sala. La grande sala di preghiera richiama indubbiamente una foresta con le sue colonne a tre steli, sono usati materiali tipicamente romani come il travertino e il cotto rosato. L’apparato decorativo, molto discreto come è nella religione islamica, è costituito da ceramiche invetriate di colori delicati con frasi tratte dal Corano, il libro sacro della religione. L’interno di questa grande aula presenta il matroneo come nelle chiese mediovali cattoliche, questo spazio non è contemplato nella fede musulmana, è un omaggio alla terra nella quale ci troviamo, alla sua storia e tradizione anche culturale e religiosa. Una sorta di abside richiama il punto cardinale nella cui direzione si trova la Mecca, e verso tale punto che si inginocchiano a terra e quindi si distendono per pregare.


[1] Paolo Portoghesi (Roma 1931) docente universitario e critico dell'architettura, principale esponenste del moviemnto Postmoderno di cui ha riunito gli esponenti più significativi alla Biennale del 1980.  Accademico di San Luca, è stato presidente del Politecnico di Milano e docente della facoltà di architettura a valle Giulia. Autore della moschea di Roma (1974), del restauro del borgo di Calcata nella valle del Treja, della reggia di Amman in Giordania nel 1973, del quartiere per dipendenti Enel di Tarquinia nel 1981, del quartiere di Ponte di Nona Ater a Roma (progetto del 1986, realizzazione nel 2005-08), ha ridisegnato a titolo gratuito piazza San Silvestro a Roma (2011). 
     Tra le altre realizzazioni si ricordano: Casa Baldi al Km 12 della via Flaminia nel 1960, il villino Papanice in via Marchi 1 nel 1967, la scuola Ennio Flaiano in via Fleming - via Gosio con Gigliotti nel 1971. Ha ristrutturato l'Hotel de la Minerva a Roma nel 1990.

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