Nella foto di ieri il Bosco Sacro in Caffarella.
E' considerato sacro perché, secondo la
leggenda, anche qui si incontravano Numa Pompilio con la ninfa Egeria, una
divinità arcaica minore connessa con le acque sorgive e con il parto. La ninfa
consigliava il re sulle migliori leggi da dare al suo popolo. Fino al 2000 solo
tre lecci erano rimasti degli antenati del bosco sacro, ma in quella data gli
alunni delle scuole (in particolare i ragazzi del liceo Augusto) hanno piantato
altri lecci dai semi stessi degli alberi superstiti. Oggi il bosco sacro è
rinato e da qui si gode una bella vista panoramica verso la città e la cupola
di San Pietro. Si vede San Giovanni, Santa Maria Maggiore, il palazzone di via
delle Cave, i palazzi posti all'inizio di via Cesare Baronio, volgendo le
spalle si vede la guglia della chiesa di Don Bosco. Spostandosi a sinistra si
vede Monte Mario con le antenne della tv.
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