lunedì 18 marzo 2013

Il cubismo tra letteratura, moda e architettura.


   Il più importante movimento d'avanguardi del Novecento ha
avuto in Pablo Picasso e George Braque i fondatori in Francia
nel 1907. I due artisti partirono dallo studio della realtà,
ma la scomposero per poi costruirla sulla tela in un particolare
ordine che annullava la distinzione tra le figure, gli oggetti
e lo spazio in cui erano inseriti. Oggetti e figure erano
rappresentati in forme schematiche, quasi geometriche, e in
più vedute, da diverse angolazioni, per comunicare la totalità
delle percezioni che si hanno nella realtà vista nella sua
interezza. Questo procedimento di scomposizione e ricomposizione
disintegra il soggetto ritratto tanto da renderlo spesso
difficilmente identificabile. A volte, per suggerire all'osservatore
sensazioni tattili e attirare l'attenzione sulla espressività
della superficie, nel dipinto venivano inseriti pezzi di carta
stampata, di legno sottile, e altro. Da queste esperienze nasce
la tecnica del collage, inventato dai cubisti proprio per
comunicare alcuni dati della realtà esterna, non più
riconoscibile nei loro dipinti.
   I principali esponenti del cubismo furono oltre ai due
già citati: Robert Delaunay, Raymond Duchamp, Juan Gris,
Fernand Leger.

   Al Vittoriano, dall'8 marzo, una mostra con 200 opere, tra
olii, disegni, sculture, oggeti di design, filmati, costumi,
offre una panoramica ampia sul cubismo. In mostra si possono
vedere opere di Picasso, Braque, Fernand Leger, Jaun Gris,
Albert Gleizes, l'americano Marsden Hartley, il messicano
Diego Rivera, la russa Natalia Goncharova, gli italiani Gino
Severini e Ardengo Soffici.

   Questo movimento artistico ebbe il suo centro nella galleria
Bateau Lavoir di Montmartre, l'opera simbolo è "Les
demoiselles d'Avignon" di Picasso. Tra le opere più importanti
in mostra un nudo di Picasso, il "Parco" di Braque, il "Ritratto
di Nazal" di Gleizes, "La processione di Siviglia" di Francis
Picabia, e una composizione di Fernand Leger. La mostra è stata
possibile grazie alla collaborazione di grandi musei di tutto
il mondo che hanno prestato le loro opere: la Tate, il Victoria
and Albert Muserum di Londra, il museo Puskin di Mosca, l'Hermitage
di San Pietroburgo, la National Gallery di Washington, il Guggenheim
di New York, la collezione Thyssen Bornemisza di Madrid e altri.
   Al Vittoriano, fino al 23 giugno, dalle ore 9 alle ore 19,30, il
venerdì e il sabato fino alle 23,30, la domenica fino alle 20,30.
Nelle immagini tre opere in mostra di
(dall'alto in basso):
Picasso, Braque e Gleizes,
da: www.comune.roma.it


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