venerdì 6 dicembre 2013

Si lavora al restauro di affreschi di maestri del Novecento.





   Nel palazzo che ospita il museo delle Arti e Tradizioni Popolari all'Eur si
lavora in questi giorni al restauro di affreschi che si stavano lentamente ma
inesorabilmente staccando dalla parete. Si tratta di opere dei pittori Cavalli,
Cascella e altri otto del periodo tra le due guerre mondiali. Di Nino Bertoletti
si restaura "Le nozze in Sardegna" dipinto rimasto largamente incompiuto per lo
scoppio dell'ultimo conflitto mondiale, di Orazio Amato si restaura "Processioni",
di Emanuele Cavalli "Funerali in Puglia", di Tommaso Cascella (membro di una
famiglia di artisti che ha in Basilio in capostipite e continua ancora oggi con
Basilè) Bue di San Zapito. I lavori sono affiancati da una mostra sull'artigianato
sardo che rimarrà visibile fino all'8 dicembre.
   Il palazzo si trova in piazzale Marconi, la piazza imperiale del progetto
iniziale dell'Eur che doveva essere l'E42, ovvero l'esposizione internazionale di
Roma del 1942 per il ventennale della marcia su Roma e che non si tenne a causa
della guerra. Il palazzo è opera di un gruppo di architetti Castellani, Morresi e
Vitellozzi, quest'ultimo autore con altri della stazione Termini, del demolito
stadio Olimpico, del palazzetto dello Sport con Nervi e della nuova Biblioteca
Nazionale a Castro Pretorio. Di fronte si trova il palazzo delle Scienze degli
arch. Brusa, Cancellotti e Montuori (autore del quartiere Ina Casa Torre Spaccata
e della chiesa Regina Mundi nello stesso quartiere), oggi ospita il Museo
dell'Alto Medioevo e il Museo Preistorico Etnografico Luigi Pigorini.
   Al centro della piazza si trova la Stele di Marconi, alta 45 metri, del 1959,
opera dello scultore Arturo Dazzi, iniziata nel 1938 un solo anno dopo la morte
dello scienziato ma lasciata in sospeso a causa della guerra ed inaugurata solo
nel 1959. E' in marmo di Carrara.
Le immagini del museo delle Arti e Tradizioni Popolari sono state scattate dall'autore di questo blog, il loro uso è libero.

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