martedì 26 agosto 2014

Addio Alfredo Martini, grande signore del ciclismo e grande campione dell'epoca di Coppi e Bartali.

   Chiunque abbia seguito un po' le corse ciclistiche, tutti coloro che amano la bici e il suo sport, conoscevano Alfredo Martini, gregario di lusso di Fiorenzo Magni, il terzo uomo del ciclismo italiano negli anni dominati dai grandi Fausto Coppi e Gino Bartali. Il suo nome ricorreva nei ricordi di mio padre che mi parlava volentieri di quegli anni strepitosi e delle sue lunghe e tenaci passeggiate in bici. Dopo la carriera professionistica attiva Alfredo Martini è stato ct della nazionale di ciclismo, con lui è stato vinto il titolo mondiale di ciclismo più volte, io lo ricordo in quel periodo e nelle interviste che rilasciava, nelle quali non c'era mai una parola contro qualcuno, sempre pronto a riconoscere le proprie mancanze e a non esaltarsi per le tante vittorie sue e dei suoi giovani atleti che ha diretto in modo magistrale.
La foto ritrae Alfredo Martini in testa ad un gruppetto di tre,
alla sua ruota Fausto Coppi,
la foto è tratta dal sito internet del sole24ore che si ringrazia.

   Nato a Sesto Fiorentino (Firenze) nel 1921, lavoratore alla Pignone, elegante in bici, scrupoloso nella preparazione, teneva in allenamento il cervello studiando la tattica di ogni gara e aggiornandosi continuamente.Luogotenente di Magni alla Wilier Triestina, fu una coppia anomala con un rapporto alla pari e non di capitano-gregario; entrambi toscani a pochi km di distanza l'uno dall'altro, della stessa età. Alcuni anni più tardi stabilì lo stesso rapporto con Gastone Nencini. Fu al fianco di Coppi nei Tour del 1949 e 1952, entrambi vinti dal Campionissimo. ARRIVO' TERZO AL GIRO D'ITALIA DEL 1950 VINTO DA KOBLET, primo straniero ad aver vinto la corsa rosa. In quel giro d'Italia vinse la tappa Salsomaggiore Firenze e indossò la maglia rosa per un giorno dopo la tappa di Locarno. Fu secondo al campionato italiano del 1950 battuto da Bevilacqua. E' stato commissario tecnico di Bitossi, "cuore matto", e dei quattro fratelli Petterson. Come Magni è stato dirigente azzurro. Dal 1975 al 1996 è stato Commissario Tecnico della nazionale italiana di ciclismo professionistico, un primato invidiabile. Ha fatto vincere all'Italia 6 ori (con Moser, Saronni e Bugno), 7 argenti e 7 bronzi. Se n'è andato ieri all'età di 93 anni nella sua casa di Sesto Fiorentino.

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