Se dovessi dire qual'è il simbolo di Roma, ovviamente da cercare non nei monumenti, perchè qui il ragionamento è facile: il Colosseo, oppure la basilica di San Pietro, ma anche fontana di Trevi o la scalinata di Trinità dei Monti. Ma se dovessi scegliere il simbolo di Roma, quello di una Roma vissuta dai romani, della Roma di tutti i giorni, non avrei dubbio, la scelta ricadrebbe sui sampietrini o sulle fontanelle che buttano acqua giorno e notte, fonti inesauribili di frescura nelle calde giornate romane.
Sampietrini e basoli romani sull'Appia Antica.
Il Comune di Roma ha deciso: sampietrini via
da 68 strade, saranno riposizionati nelle strade pedonali del centro storico
(in 113). Si
comincia da via IV Novembre. Il piano è stato presentato nella sala Pietro da
Cortona, con il placet di due soprintendenze. Resteranno a piazza Venezia con
una spesa di 5 milioni di euro saranno riposizionati. Con 6 milioni di euro
verranno tolti da viale Aventino, rimessi in via del Corso. Via i sampietrini
da via Marsala e via Nazionale. I lavori partiranno nel 2020. Il piano prevede
uno stanziamento di 10-15 milioni. Contraria Italia Nostra per la quale le
strade esistenti prima del 1870 devono rimanere con i sampietrini.
I sampietrini furono una rivoluzione
voluta da papa Sisto V alla fine del Cinquecento, selci di materiale lavico
troncopiramidali, lo stesso usato dagli antichi romani per i basoli delle
strade consolari. Non più il mattonato o la terra battuta per le strade di
Roma, fu un progresso. Si può chiamare sampietrino e sanpietrino, fu chiamato
così dal 1725 quando papa Benedetto XIII Orsini decise di far lastricare piazza San Pietro.
Furono usati fino al 1960. Nel posizionare i nuovi sampietrini sotto non ci
sarà la sabbia ma un sottofondo armato.
Piazza del Fico, fontanella e sampietrini.
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