Per noi romani pensare alla Zecca, nei pressi di piazza Vittorio, significa pensare ad un edificio annerito dal tempo, con un aspetto alquanto dimesso. Inoltre si trova in un quartiere che da almeno venti anni è diventato un quartiere multietnico. Ma è sempre stato un quartiere di passaggio, nato per ospitare gli impiegati dei ministeri del giovane stato italiano, un quartiere piemontese, con i portici della piazza che fa tanto Torino, oppure Milano o Bologna. Per come è nato e per la vicinanza alla stazione Termini è sempre stato un quartiere di passaggio, di arrivi e partenze, un quartiere in cui si fermavano uomini e donne provenienti da tutta Italia.
Adesso per la Zecca, sta per arrivare un futuro diverso, un futuro migliore!
L’edificio del
1911 di via Principe Umberto diventerà museo, botteghe, caffè, sala convegni. Il giorno 18 di questo mese stato
presentato il progetto di riqualificazione e valorizzazione della Zecca di
Stato dal 2006 vuoto perché la produzione è stata spostata all’Appio. All’interno dell’edificio è attiva la Scuola d’Arte della Medaglia. Si partirà
tra due anni, sarà terminato nel 2022, il progetto si deve all’architetto
Alfonso Femia, i costi sono stimati in 35 milioni tutti sostenuti dal
Poligrafico. E’ prevista la demolizione e ricostruzione di due piani ammezzati
posti a ferro di cavallo attorno alla corte centrale.
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