domenica 17 novembre 2019

30 anni dalla caduta del Muro di Berlino


Piazza del Popolo - quando si poteva parcheggiare al centro -

la foto è tratta dalla pagina facebook 
Nostalgia di Roma mia che si ringrazia.


Sono trenta anni dalla caduta del Muro di Berlino, un evento che ha cambiato il mondo, ma come è cambiata Roma?
   Al governo della città non c’era un sindaco, ma un commissario straordinario, Andrea Barbato che sostituiva il sindaco Pietro Giubilo, della DC, dimissionario per una vicenda giudiziaria dalla quale verrà poi assolto. Nel dicembre diventerà sindaco Franco Carraro, del PSI, alto dirigente del Coni. Non c’erano i municipi, ma le circoscrizioni, erano 20 e non 15 come oggi. Fiumicino, con i suoi 80.000 abitanti, faceva parte del comune di Roma (con la spiaggia di Fregene). La popolazione di Roma era in calo per la prima volta dall’Unità d’Italia.
   Piazza del Popolo, via del Corso, via dei Fori Imperiali e il Colosseo erano aperti al traffico veicolare. La Ztl non c’era. Piazza Vittorio aveva al centro il mercato, i mercati generali erano ancora sulla via Ostiense, non c’era il mercato a Km 0 al Circo Massimo.
   La metro B arrivava fino a Termini, non c’era il tratto fino a Rebibbia (né tantomeno la B1 fino a Conca d’Oro e Jonio). Non esisteva la metro C, che è recentissima.
     C’era un solo centro commerciale, quello di Cinecittà Due (aperto nel 1988), tra l’altro piccolo, rispetto ai successivi.
     C’erano tanti cinema aperti al pubblico. Non esistevano le strade della movida al Pigneto, a Monti, a Testaccio o a Trastevere. Non c’era il concerto del Primo Maggio in piazza San Giovanni (arriverà nel 1990).
     Francesco Totti, bandiera della Roma e della città stessa, giocava nelle giovanili della Roma, la sua prima partita in serie A sarà il 28 marzo del 1993.
     Non c’erano le piste ciclabili, la prima sarà costruita in occasione dei mondiali di calcio del 1990 da ponte Milvio a Castel Giubileo, seguendo le anse del Tevere dal centro della città fino al GRA.
     Non c’era la statua di Marco Aurelio al centro della piazza del Campidoglio, era in restauro; erano chiusi per restauro da anni la Galleria Borghese, la Domus Aurea, palazzo Braschi. Il circolo ufficiali occupava tutto il piano terreno del palazzo Barberini impedendo alla Galleria Nazionale d’Arte Antica di esporre i suoi quadri. Il Giudizio Universale di Michelangelo e tutta la Cappella Sistina erano in restauro, un restauro che si avvaleva di modernissime tecnologie. Il Colosseo era affumicato dai gas di scarico delle auto e aveva problemi di statica, per il suo restauro bisognerà aspettare la donazione di Diego Della Valle, solo nel 2016 la fine dei lavori.
     Non c’erano l’Auditorium di Renzo Piano, né la Festa del Cinema di Roma, come non c’erano il MAXXI di Zaha Hadid; la Nuvola di Fuksas all’Eur; il Macro di Odile Decq; il ponte della Musica; la stazione dell’Alta Velocita di Roma Tiburtina opera di Paolo Desideri, il cavalcaferrovia Ostiense.
     E voi come ricordate Roma nel 1989?
La foto in alto di piazza del Popolo
è tratta dalla pagina facebook Nostalgia di Roma mia che si ringrazia.
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